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Giudici 1
1 Dopo la morte di Giosuè, i figliuoli d’Israele consultarono l’Eterno,
dicendo: ‘Chi di noi salirà il primo contro i Cananei a muover loro
guerra?’
2 E l’Eterno rispose: ‘Salirà Giuda; ecco, io ho dato il paese nelle sue
mani’.
3 Allora Giuda disse a Simeone suo fratello: ‘Sali meco nel paese che m’è
toccato a sorte, e combatteremo contro i Cananei; poi anch’io andrò teco
in quello ch’è toccato a te’. E Simeone andò con lui.
4 Giuda dunque salì, e l’Eterno diede nelle loro mani i Cananei e i
Ferezei; e sconfissero a Bezek diecimila uomini.
5 E, trovato Adoni-Bezek a Bezek, l’attaccarono, e sconfissero i Cananei e
i Ferezei.
6 Adoni-Bezek si diè alla fuga; ma essi lo inseguirono, lo presero, e gli
tagliarono i pollici delle mani e de’ piedi.
7 E Adoni-Bezek disse: ‘Settanta re, a cui erano stati tagliati i pollici
delle mani e de’ piedi raccoglievano gli avanzi del cibo sotto la mia
mensa. Quello che ho fatto io, Iddio me lo rende’. E lo menarono a
Gerusalemme, dove morì.
8 I figliuoli di Giuda attaccarono Gerusalemme, e la presero; passarono
gli abitanti a fil di spada e misero la città a fuoco e fiamma.
9 Poi i figliuoli di Giuda scesero a combattere contro i Cananei che
abitavano la contrada montuosa, il mezzogiorno e la regione bassa.
10 Giuda marciò contro i Cananei che abitavano a Hebron, (il cui nome era
prima Kiriath-Arba) e sconfisse Sceshai, Ahiman e Talmai.
11 Di là marciò contro gli abitanti di Debir, che prima si chiamava
Kiriath-Sefer.
12 E Caleb disse: ‘A chi batterà Kiriath-Sefer e la prenderà io darò in
moglie Acsa, mia figliuola’.
13 La prese Othniel, figliuolo di Kenaz, fratello minore di Caleb, e
questi gli diede in moglie Acsa sua figliuola.
14 E quand’ella venne a star con lui, lo persuase a chiedere un campo al
padre di lei. Essa scese di sull’asino, e Caleb le disse: ‘Che vuoi?’
15 E quella rispose: ‘Fammi un dono; giacché tu m’hai data una terra arida
dammi anche delle sorgenti d’acqua’. Ed egli le donò le sorgenti superiori
e le sorgenti sottostanti.
16 Or i figliuoli del Keneo, suocero di Mosè, salirono dalla città delle
palme, coi figliuoli di Giuda, nel deserto di Giuda, che è a mezzogiorno
di Arad; andarono, e si stabilirono fra il popolo.
17 Poi Giuda partì con Simeone suo fratello, e sconfissero i Cananei che
abitavano in Tsefath; distrussero interamente la città, che fu chiamata
Hormah.
18 Giuda prese anche Gaza col suo territorio, Askalon col suo territorio
ed Ekron col suo territorio.
19 L’Eterno fu con Giuda, che cacciò gli abitanti della contrada montuosa,
ma non poté cacciare gli abitanti della valle, perché aveano de’ carri di
ferro.
20 E, come Mosè avea detto, Hebron fu data a Caleb, che ne scacciò i tre
figliuoli di Anak.
21 I figliuoli di Beniamino non cacciarono i Gebusei che abitavano
Gerusalemme; e i Gebusei hanno abitato coi figliuoli di Beniamino in
Gerusalemme fino al dì d’oggi.
22 La casa di Giuseppe salì anch’essa contro Bethel, e l’Eterno fu con
loro.
23 La casa di Giuseppe mandò ad esplorare Bethel, città che prima si
chiamava Luz.
24 E gli esploratori videro un uomo che usciva dalla città, e gli dissero:
‘Deh, insegnaci la via per entrare nella città, e noi ti tratteremo
benignamente’.
25 Egli insegnò loro la via per entrare nella città, ed essi passarono la
città a fil di spada, ma lasciarono andare quell’uomo con tutta la sua
famiglia.
26 E quell’uomo andò nel paese degli Hittei e vi edificò una città, che
chiamò Luz: nome, ch’essa porta anche al dì d’oggi.
27 Manasse pure non cacciò gli abitanti di Beth-Scean e delle città del
suo territorio, né quelli di Taanac e delle città del suo territorio, né
quelli di Dor e delle città del suo territorio, quelli d’Ibleam e delle
città del suo territorio, né quelli di Meghiddo e delle città del suo
territorio, essendo i Cananei decisi a restare in quel paese.
28 Però, quando Israele si fu rinforzato, assoggettò i Cananei a servitù,
ma non li cacciò del tutto.
29 Efraim anch’esso non cacciò i Cananei che abitavano a Ghezer; e i
Cananei abitarono in Ghezer in mezzo ad Efraim.
30 Zabulon non cacciò gli abitanti di Kitron, né gli abitanti di Nahalol;
e i Cananei abitarono in mezzo a Zabulon e furon soggetti a servitù.
31 Ascer non cacciò gli abitanti di Acco, né gli abitanti di Sidone, né
quelli di Ahlab, di Aczib, di Helba, di Afik, di Rehob;
32 e i figliuoli di Ascer si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano
il paese, perché non li scacciarono.
33 Neftali non cacciò gli abitanti di Beth-Scemesh, né gli abitanti di
Beth-Anath, e si stabilì in mezzo ai Cananei che abitavano il paese; ma
gli abitanti di Beth-Scemesh e di Beth-Anath furon da loro sottoposti a
servitù.
34 Gli Amorei respinsero i figliuoli di Dan nella contrada montuosa e non
li lasciarono scendere nella valle.
35 Gli Amorei si mostrarono decisi a restare a Har-Heres, ad Aialon ed a
Shaalbim; ma la mano della casa di Giuseppe si aggravò su loro sì che
furon soggetti a servitù.
36 E il confine degli Amorei si estendeva dalla salita di Akrabbim,
movendo da Sela, e su verso il nord.
Giudici 2
1 Or l’angelo dell’Eterno salì da Ghilgal a Bokim e disse: ‘Io vi ho fatto
salire dall’Egitto e vi ho condotto nel paese che avevo giurato ai vostri
padri di darvi. Avevo anche detto: Io non romperò mai il mio patto con
voi;
2 e voi, dal canto vostro, non farete alleanza con gli abitanti di questo
paese; demolirete i loro altari. Ma voi non avete ubbidito alla mia voce.
Perché avete fatto questo?
3 Perciò anch’io ho detto: Io non li caccerò d’innanzi a voi; ma essi
saranno per voi tanti nemici, e i loro dèi vi saranno un’insidia’.
4 Appena l’angelo dell’Eterno ebbe detto queste parole a tutti i figliuoli
d’Israele, il popolo si mise a piangere ad alta voce.
5 E posero nome a quel luogo Bokim e vi offrirono dei sacrifizi
all’Eterno.
6 Or Giosuè rimandò il popolo, e i figliuoli d’Israele se ne andarono,
ciascuno nel suo territorio, a prender possesso del paese.
7 E il popolo servì all’Eterno durante tutta la vita di Giosuè e durante
tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè, e che avean veduto
tutte le grandi opere che l’Eterno avea fatte a pro d’Israele.
8 Poi Giosuè, figliuolo di Nun, servo dell’Eterno, morì in età di cento
dieci anni;
9 e fu sepolto nel territorio che gli era toccato a Timnath-Heres nella
contrada montuosa di Efraim, al nord della montagna di Gaash.
10 Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; poi, dopo di
quella, sorse un’altra generazione, che non conosceva l’Eterno, né le
opere ch’egli avea compiute a pro d’Israele.
11 I figliuoli d’Israele fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e
servirono agl’idoli di Baal;
12 abbandonarono l’Eterno, l’Iddio dei loro padri che li avea tratti dal
paese d’Egitto, e andaron dietro ad altri dèi fra gli dèi dei popoli che
li attorniavano; si prostrarono dinanzi a loro, e provocarono ad ira
l’Eterno;
13 abbandonarono l’Eterno, e servirono a Baal e agl’idoli d’Astarte.
14 E l’ira dell’Eterno s’accese contro Israele ed ei li dette in mano di
predoni, che li spogliarono; li vendé ai nemici che stavan loro intorno,
in guisa che non poteron più tener fronte ai loro nemici.
15 Dovunque andavano, la mano dell’Eterno era contro di loro a loro danno,
come l’Eterno avea detto, come l’Eterno avea loro giurato: e furono
oltremodo angustiati.
16 E l’Eterno suscitava dei giudici, che li liberavano dalle mani di
quelli che li spogliavano.
17 Ma neppure ai loro giudici davano ascolto, poiché si prostituivano ad
altri dèi, e si prostravan dinanzi a loro. E abbandonarono ben presto la
via battuta dai loro padri, i quali aveano ubbidito ai comandamenti
dell’Eterno; ma essi non fecero così.
18 E quando l’Eterno suscitava loro de’ giudici, l’Eterno era col giudice,
e li liberava dalla mano de’ loro nemici durante tutta la vita del
giudice; poiché l’Eterno si pentiva a sentire i gemiti che mandavano a
motivo di quelli che li opprimevano e li angariavano.
19 Ma, quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro
padri, andando dietro ad altri dèi per servirli e prostrarsi dinanzi a
loro; non rinunziavano menomamente alle loro pratiche e alla loro caparbia
condotta.
20 Perciò l’ira dell’Eterno si accese contro Israele, ed egli disse:
‘Giacché questa nazione ha violato il patto che avevo stabilito coi loro
padri ed essi non hanno ubbidito alla mia voce,
21 anch’io non caccerò più d’innanzi a loro alcuna delle nazioni che
Giosuè lasciò quando morì;
22 così, per mezzo d’esse, metterò alla prova Israele per vedere se si
atterranno alla via dell’Eterno e cammineranno per essa come fecero i loro
padri, o no’.
23 E l’Eterno lasciò stare quelle nazioni senz’affrettarsi a cacciarle, e
non le diede nelle mani di Giosuè.
Giudici 3
1 Or queste son le nazioni che l’Eterno lasciò stare affin di mettere per
mezzo d’esse alla prova Israele, cioè tutti quelli che non avean visto le
guerre di Canaan.
2 (Egli volea soltanto che le nuove generazioni de’ figliuoli d’Israele
conoscessero e imparassero la guerra: quelli, per lo meno, che prima non
l’avean mai vista):
3 i cinque principi dei Filistei, tutti i Cananei, i Sidonî, e gli Hivvei,
che abitavano la montagna del Libano, dal monte Baal-Hermon fino
all’ingresso di Hamath.
4 Queste nazioni servirono a mettere Israele alla prova, per vedere se
Israele ubbidirebbe ai comandamenti che l’Eterno avea dati ai loro padri
per mezzo di Mosè.
5 Così i figliuoli d’Israele abitarono in mezzo ai Cananei, agli Hittei,
agli Amorei, ai Ferezei, agli Hivvei ed ai Gebusei;
6 sposarono le loro figliuole, maritaron le proprie figliuole coi loro
figliuoli, e servirono ai loro dèi.
7 I figliuoli d’Israele fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno;
dimenticarono l’Eterno, il loro Dio, e servirono agl’idoli di Baal e
d’Astarte.
8 Perciò l’ira dell’Eterno si accese contro Israele, ed egli li diede
nelle mani di Cushan-Rishathaim, re di Mesopotamia; e i figliuoli
d’Israele furon servi di Cushan-Rishathaim per otto anni.
9 Poi i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, e l’Eterno suscitò loro
un liberatore: Othniel, figliuolo di Kenaz, fratello minore di Caleb; ed
egli li liberò.
10 Lo spirito dell’Eterno fu sopra lui, ed egli fu giudice d’Israele; uscì
a combattere, e l’Eterno gli diede nelle mani Cushan-Rishathaim, re di
Mesopotamia; e la sua mano fu potente contro Cushan-Rishathaim.
11 Il paese ebbe requie per quarant’anni; poi Othniel, figlio di Kenaz,
morì.
12 I figliuoli d’Israele continuarono a fare ciò ch’è male agli occhi
dell’Eterno; e l’Eterno rese forte Eglon, re di Moab, contro Israele,
perch’essi avean fatto ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno.
13 Ed Eglon radunò attorno a sé i figliuoli di Ammon e di Amalek, e andò e
batté Israele e s’impadronì della città delle palme.
14 E i figliuoli d’Israele furon servi di Eglon, re di Moab, per diciotto
anni.
15 Ma i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, ed egli suscitò loro un
liberatore: Ehud, figliuolo di Ghera, Beniaminita, che era mancino. I
figliuoli d’Israele mandarono per mezzo di lui un regalo a Eglon, re di
Moab.
16 Ehud si fece una spada a due tagli, lunga un cubito; e se la cinse
sotto la veste, al fianco destro.
17 E offrì il regalo a Eglon, re di Moab, ch’era uomo molto grasso.
18 E quand’ebbe finita la presentazione del regalo, rimandò la gente che
l’avea portato.
19 Ma egli, giunto alla cava di pietre ch’è presso a Ghilgal, tornò
indietro, e disse: ‘O re, io ho qualcosa da dirti in segreto’. E il re
disse: ‘Silenzio!’ E tutti quelli che gli stavan dappresso, uscirono.
20 Allora Ehud s’accostò al re, che stava seduto nella sala disopra,
riservata a lui solo per prendervi il fresco, e gli disse: ‘Ho una parola
da dirti da parte di Dio’. Quegli s’alzò dal suo seggio:
21 e Ehud, stesa la mano sinistra, trasse la spada dal suo fianco destro,
e gliela piantò nel ventre.
22 Anche l’elsa entrò dopo la lama, e il grasso si rinchiuse attorno alla
lama; poich’egli non gli ritirò dal ventre la spada, che gli usciva per di
dietro.
23 Poi Ehud uscì nel portico, chiuse le porte della sala disopra, e mise i
chiavistelli.
24 Or quando fu uscito, vennero i servi, i quali guardarono, ed ecco che
le porte della sala disopra eran chiuse a chiavistello; e dissero: ‘Certo
egli fa i suoi bisogni nello stanzino della sala fresca’.
25 E tanto aspettarono, che ne furon confusi; e com’egli non apriva le
porte della sala, quelli presero la chiave, aprirono, ed ecco che il loro
signore era steso per terra, morto.
26 Mentr’essi indugiavano, Ehud si diè alla fuga, passò oltre le cave di
pietra, e si mise in salvo nella Seira.
27 Arrivato che fu, suonò la tromba nella contrada montuosa di Efraim, e i
figliuoli d’Israele scesero con lui dalla contrada montuosa, ed egli si
mise alla loro testa.
28 E disse loro: ‘Seguitemi, perché l’Eterno v’ha dato nelle mani i
Moabiti, vostri nemici’. E quelli scesero dietro a lui, s’impadronirono
de’ guadi del Giordano per impedirne il passo ai Moabiti, e non lasciaron
passare alcuno.
29 In quel tempo sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e
valorosi; e non ne scampò uno.
30 Così, in quel giorno, Moab fu umiliato sotto la mano d’Israele, e il
paese ebbe requie per ottant’anni.
31 Dopo Ehud, venne Shamgar, figliuolo di Anath. Egli sconfisse seicento
Filistei con un pungolo da buoi; e anch’egli liberò Israele.
Giudici 4
1 Morto che fu Ehud, i figliuoli d’Israele continuarono a fare ciò ch’è
male agli occhi dell’Eterno.
2 E l’Eterno li diede nelle mani di Iabin, re di Canaan, che regnava a
Hatsor. Il capo del suo esercito era Sisera che abitava a Harosceth-Goim.
3 E i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, perché Iabin avea
novecento carri di ferro, e già da venti anni opprimeva con violenza i
figliuoli d’Israele.
4 Or in quel tempo era giudice d’Israele una profetessa, Debora, moglie di
Lappidoth.
5 Essa sedeva sotto la palma di Debora, fra Rama e Bethel, nella contrada
montuosa di Efraim, e i figliuoli d’Israele salivano a lei per farsi
rendere giustizia.
6 Or ella mandò a chiamare Barak, figliuolo di Abinoam, da Kades di
Neftali, e gli disse: ‘L’Eterno, l’Iddio d’Israele, non t’ha egli dato
quest’ordine: Va’, raduna sul monte Tabor e prendi teco diecimila uomini
de’ figliuoli di Neftali e de’ figliuoli di Zabulon.
7 E io attirerò verso te, al torrente Kison, Sisera, capo dell’esercito di
Iabin, coi suoi carri e la sua numerosa gente, e io lo darò nelle tue
mani’.
8 Barak le rispose: ‘Se vieni meco andrò; ma se non vieni meco, non
andrò’.
9 Ed ella disse: ‘Certamente, verrò con te; soltanto, la via per cui ti
metti non ridonderà ad onor tuo; poiché l’Eterno darà Sisera in man d’una
donna’. E Debora si levò e andò con Barak a Kades.
10 E Barak convocò Zabulon e Neftali a Kades; diecimila uomini si misero
al suo seguito, e Debora salì con lui.
11 Or Heber, il Keneo, s’era separato dai Kenei, discendenti di Hobab,
suocero di Mosè, e avea piantate le sue tende fino al querceto di
Tsaannaim, ch’è presso a Kades.
12 Fu riferito a Sisera che Barak, figliuolo di Abinoam, era salito sul
monte Tabor.
13 E Sisera adunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la
gente ch’era seco, da Harosceth-Goim fino al torrente Kison.
14 E Debora disse a Barak: ‘Lèvati, poiché questo è il giorno in cui
l’Eterno ha dato Sisera nelle tue mani. L’Eterno non va egli dinanzi a
te?’ Allora Barak scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini.
15 E l’Eterno mise in rotta, davanti a Barak, Sisera con tutti i suoi
carri e con tutto il suo esercito, che fu passato a fil di spada; e
Sisera, sceso dal carro, si diè alla fuga a piedi.
16 Ma Barak inseguì i carri e l’esercito fino ad Harosceth-Goim; e tutto
l’esercito di Sisera cadde sotto i colpi della spada, e non ne scampò un
uomo.
17 Sisera fuggì a piedi verso la tenda di Jael, moglie di Heber, il Keneo,
perché v’era pace fra Iabin, re di Hatsor, e la casa di Heber il Keneo.
18 E Jael uscì incontro a Sisera e gli disse: ‘Entra, signor mio, entra da
me: non temere’. Ed egli entrò da lei nella sua tenda, ed essa lo coprì
con una coperta.
19 Ed egli le disse: ‘Deh, dammi un po’ d’acqua da bere perché ho sete’. E
quella, aperto l’otre del latte, gli diè da bere, e lo coprì.
20 Ed egli le disse: ‘Stattene all’ingresso della tenda; e se qualcuno
viene a interrogarti dicendo: C’è qualcuno qui dentro? di’ di no’.
21 Allora Jael, moglie di Heber, prese un piuolo della tenda; e, dato di
piglio al martello, venne pian piano a lui, e gli piantò il piuolo nella
tempia sì ch’esso penetrò in terra. Egli era profondamente addormentato e
sfinito; e morì.
22 Ed ecco che, come Barak inseguiva Sisera, Jael uscì ad incontrarlo, e
gli disse: ‘Vieni, e ti mostrerò l’uomo che cerchi’. Ed egli entrò da lei;
ed ecco, Sisera era steso morto, col piuolo nella tempia.
23 Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, dinanzi ai figliuoli
d’Israele.
24 E la mano de’ figliuoli d’Israele s’andò sempre più aggravando su
Iabin, re di Canaan, finché ebbero sterminato Iabin, re di Canaan.
Giudici 5
1 In quel giorno, Debora cantò questo cantico con Barak, figliuolo di
Abinoam:
2 ‘Perché dei capi si son messi alla testa del popolo in Israele, perché
il popolo s’è mostrato volenteroso, benedite l’Eterno!
3 Ascoltate, o re! Porgete orecchio, o principi! All’Eterno, sì, io
canterò, salmeggerò all’Eterno, all’Iddio d’Israele.
4 O Eterno, quand’uscisti da Seir, quando venisti dai campi di Edom, la
terra tremò, ed anche i cieli si sciolsero, anche le nubi si sciolsero in
acqua.
5 I monti furono scossi per la presenza dell’Eterno, anche il Sinai, là,
fu scosso dinanzi all’Eterno, all’Iddio d’Israele.
6 Ai giorni di Shamgar, figliuolo di Anath, ai giorni di Jael, le strade
erano abbandonate, e i viandanti seguivan sentieri tortuosi.
7 I capi mancavano in Israele; mancavano, finché non sorsi io, Debora,
finché non sorsi io, come una madre in Israele.
8 Si sceglievan de’ nuovi dèi, e la guerra era alle porte. Si scorgeva
forse uno scudo, una lancia, fra quaranta mila uomini d’Israele?
9 Il mio cuore va ai condottieri d’Israele! O voi che v’offriste
volenterosi fra il popolo, benedite l’Eterno!
10 Voi che montate asine bianche, voi che sedete su ricchi tappeti, e voi
che camminate per le vie, cantate!
11 Lungi dalle grida degli arcieri là tra gli abbeveratoi, si celebrino
gli atti di giustizia dell’Eterno, gli atti di giustizia de’ suoi capi in
Israele! Allora il popolo dell’Eterno discese alle porte.
12 Dèstati, dèstati, o Debora! dèstati, dèstati, sciogli un canto! Lèvati,
o Barak, e prendi i tuoi prigionieri, o figlio d’Abinoam!
13 Allora scese un residuo, alla voce dei nobili scese un popolo, l’Eterno
scese con me fra i prodi.
14 Da Efraim vennero quelli che stanno sul monte Amalek; al tuo séguito
venne Beniamino fra le tue genti; da Makir scesero de’ capi, e da Zabulon
quelli che portano il bastone del comando.
15 I principi d’Issacar furon con Debora; quale fu Barak, tale fu Issacar,
si slanciò nella valle sulle orme di lui. Presso i rivi di Ruben, grandi
furon le risoluzioni del cuore!
16 Perché sei tu rimasto fra gli ovili ad ascoltare il flauto dei pastori?
Presso i rivi di Ruben, grandi furon le deliberazioni del cuore!
17 Galaad non ha lasciato la sua dimora di là dal Giordano; e Dan perché
s’è tenuto sulle sue navi? Ascer è rimasto presso il lido del mare, e s’è
riposato ne’ suoi porti.
18 Zabulon è un popolo che ha esposto la sua vita alla morte, e Neftali,
anch’egli, sulle alture della campagna.
19 I re vennero, pugnarono; allora pugnarono i re di Canaan a Taanac,
presso le acque di Meghiddo; non ne riportarono un pezzo d’argento.
20 Dai cieli si combatté: gli astri, nel loro corso, combatteron contro
Sisera.
21 Il torrente di Kison li travolse, l’antico torrente, il torrente di
Kison. Anima mia, avanti, con forza!
22 Allora gli zoccoli de’ cavalli martellavano il suolo, al galoppo, al
galoppo de’ lor guerrieri in fuga.
23 ‘Maledite Meroz’, dice l’angelo dell’Eterno; ‘maledite, maledite i suoi
abitanti, perché non vennero in soccorso dell’Eterno, in soccorso
dell’Eterno insieme coi prodi!’
24 Benedetta sia fra le donne Jael, moglie di Heber, il Keneo! Fra le
donne che stan sotto le tende, sia ella benedetta!
25 Egli chiese dell’acqua, ed ella gli diè del latte; in una coppa d’onore
gli offerse della crema.
26 Con una mano, diè di piglio al piuolo; e, con la destra, al martello
degli operai; colpì Sisera, gli spaccò la testa, gli fracassò, gli
trapassò le tempie.
27 Ai piedi d’essa ei si piegò, cadde, giacque disteso; a’ piedi d’essa si
piegò, e cadde; là dove si piegò, cadde esanime.
28 La madre di Sisera guarda per la finestra, e grida a traverso
l’inferriata: ‘Perché il suo carro sta tanto a venire? perché son così
lente le ruote de’ suoi carri?’
29 Le più savie delle sue dame le rispondono, ed ella pure replica a se
stessa:
30 ‘Non trovan bottino? non se lo dividono? Una fanciulla, due fanciulle
per ognuno; a Sisera un bottino di vesti variopinte; un bottino di vesti
variopinte e ricamate, di vesti variopinte e ricamate d’ambo i lati per le
spalle del vincitore!’
31 Così periscano tutti i tuoi nemici, o Eterno! E quei che t’amano sian
come il sole quando si leva in tutta la sua forza!’ Ed il paese ebbe
requie per quarant’anni.
Giudici 6
1 Or i figliuoli d’Israele fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e
l’Eterno li diede nelle mani di Madian per sette anni.
2 La mano di Madian fu potente contro Israele; e, per la paura dei
Madianiti, i figliuoli d’Israele si fecero quelle caverne che son nei
monti, e delle spelonche e dei forti.
3 Quando Israele avea seminato, i Madianiti con gli Amalekiti e coi
figliuoli dell’oriente salivano contro di lui,
4 s’accampavano contro gl’Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del
paese fin verso Gaza, e non lasciavano in Israele né viveri, né pecore, né
buoi, né asini.
5 Poiché salivano coi loro greggi e con le loro tende, e arrivavano come
una moltitudine di locuste; essi e i loro cammelli erano innumerevoli, e
venivano nel paese per devastarlo.
6 Israele dunque fu ridotto in gran miseria a motivo di Madian, e i
figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno.
7 E avvenne che, quando i figliuoli d’Israele ebbero gridato all’Eterno a
motivo di Madian,
8 l’Eterno mandò ai figliuoli d’Israele un profeta, che disse loro: ‘Così
dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io vi feci salire dall’Egitto e vi
trassi dalla casa di schiavitù;
9 vi liberai dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti quelli che vi
opprimevano; li cacciai d’innanzi a voi, vi detti il loro paese,
10 e vi dissi: Io sono l’Eterno, il vostro Dio; non adorate gli dèi degli
Amorei nel paese de’ quali abitate; ma voi non avete dato ascolto alla mia
voce’.
11 Poi venne l’angelo dell’Eterno, e si assise sotto il terebinto d’Ofra,
che apparteneva a Joas, Abiezerita; e Gedeone, figliuolo di Joas, batteva
il grano nello strettoio, per metterlo al sicuro dai Madianiti.
12 L’angelo dell’Eterno gli apparve e gli disse: ‘L’Eterno è teco, o uomo
forte e valoroso!’
13 E Gedeone gli rispose: ‘Ahimè, signor mio, se l’Eterno è con noi,
perché ci è avvenuto tutto questo? e dove sono tutte quelle sue maraviglie
che i nostri padri ci hanno narrate dicendo: L’Eterno non ci trasse egli
dall’Egitto? -Ma ora l’Eterno ci ha abbandonato e ci ha dato nelle mani di
Madian’.
14 Allora l’Eterno si vòlse a lui, e gli disse: ‘Va’ con cotesta tua
forza, e salva Israele dalla mano di Madian; non son io che ti mando?’
15 Ed egli a lui: ‘Ah, signor mio, con che salverò io Israele? Ecco, il
mio migliaio è il più povero di Manasse, e io sono il più piccolo nella
casa di mio padre’.
16 L’Eterno gli disse: ‘Perché io sarò teco, tu sconfiggerai i Madianiti
come se fossero un uomo solo’.
17 E Gedeone a lui: ‘Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, dammi un segno
che sei proprio tu che mi parli.
18 Deh, non te ne andar di qui prima ch’io torni da te, ti rechi la mia
offerta, e te la metta dinanzi’. E l’Eterno disse: ‘Aspetterò finché tu
ritorni’.
19 Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto, e con un efa di
farina fece delle focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo
in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto, e gliel’offrì.
20 E l’angelo di Dio gli disse: ‘Prendi la carne e le focacce azzime,
mettile su questa roccia, e versavi su il brodo’. Ed egli fece così.
21 Allora l’angelo dell’Eterno stese la punta del bastone che aveva in
mano e toccò la carne e le focacce azzime; e salì dalla roccia un fuoco,
che consumò la carne e le focacce azzime; e l’angelo dell’Eterno scomparve
dalla vista di lui.
22 E Gedeone vide ch’era l’angelo dell’Eterno, e disse: ‘Misero me, o
Signore, o Eterno! giacché ho veduto l’angelo dell’Eterno a faccia a
faccia!’
23 E l’Eterno gli disse: ‘Stai in pace, non temere, non morrai!’
24 Allora Gedeone edificò quivi un altare all’Eterno, e lo chiamò
‘l’Eterno pace’. Esso esiste anche al dì d’oggi a Ofra degli Abiezeriti.
25 In quella stessa notte, l’Eterno gli disse: ‘Prendi il giovenco di tuo
padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l’altare di Baal che è di
tuo padre, abbatti l’idolo che gli sta vicino,
26 e costruisci un altare all’Eterno, al tuo Dio, in cima a questa roccia,
disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo toro, e offrilo in
olocausto sulle legna dell’idolo che avrai abbattuto’.
27 Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come
l’Eterno gli avea detto; ma, non osando farlo di giorno, per paura della
casa di suo padre e della gente della città, lo fece di notte.
28 E quando la gente della città l’indomani mattina si levò, ecco che
l’altare di Baal era stato demolito, che l’idolo postovi accanto era
abbattuto, e che il secondo toro era offerto in olocausto sull’altare
ch’era stato costruito.
29 E dissero l’uno all’altro: ‘Chi ha fatto questo?’ Ed essendosi
informati e avendo fatto delle ricerche, fu loro detto: ‘Gedeone,
figliuolo di Joas ha fatto questo’.
30 Allora la gente della città disse a Joas: ‘Mena fuori il tuo figliuolo,
e sia messo a morte, perché ha demolito l’altare di Baal ed ha abbattuto
l’idolo che gli stava vicino’.
31 E Joas rispose a tutti quelli che insorgevano contro a lui: ‘Volete voi
difender la causa di Baal? volete venirgli in soccorso? Chi vorrà difender
la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; s’esso è dio, difenda
da sé la sua causa, giacché hanno demolito il suo altare’.
32 Perciò quel giorno Gedeone fu chiamato Ierubbaal, perché si disse:
‘Difenda Baal la sua causa contro a lui, giacché egli ha demolito il suo
altare’.
33 Or tutti i Madianiti, gli Amalekiti e i figliuoli dell’oriente si
radunarono, passarono il Giordano, e si accamparono nella valle di Izreel.
34 Ma lo spirito dell’Eterno s’impossessò di Gedeone, il quale sonò la
tromba, e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo.
35 Egli mandò anche dei messi in tutto Manasse, che fu pure convocato per
seguirlo; mandò altresì de’ messi nelle tribù di Ascer, di Zabulon e di
Neftali, le quali salirono a incontrare gli altri.
36 E Gedeone disse a Dio: ‘Se vuoi salvare Israele per mia mano, come hai
detto,
37 ecco, io metterò un vello di lana sull’aia: se c’è della rugiada sul
vello soltanto e tutto il terreno resta asciutto, io conoscerò che tu
salverai Israele per mia mano come hai detto’.
38 E così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si levò per tempo, strizzò il
vello e ne spremé la rugiada: una coppa piena d’acqua.
39 E Gedeone disse a Dio: ‘Non s’accenda l’ira tua contro di me; io non
parlerò più che questa volta. Deh, ch’io faccia ancora un’altra prova sola
col vello: resti asciutto soltanto il vello, e ci sia della rugiada su
tutto il terreno’.
40 E Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto, e ci fu
della rugiada su tutto il terreno.
Giudici 7
1 Ierubbaal dunque, vale a dire Gedeone, con tutta la gente ch’era con
lui, levatosi la mattina di buon’ora, si accampò presso la sorgente di
Harod. Il campo di Madian era al nord di quello di Gedeone, verso la
collina di Moreh, nella valle.
2 E l’Eterno disse a Gedeone: ‘La gente che è teco è troppo numerosa
perch’io dia Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi di fronte a
me, e dire: - La mia mano è quella che m’ha salvato. -
3 Or dunque fa’ proclamar questo, sì che il popolo l’oda: - Chiunque ha
paura e trema, se ne torni indietro e s’allontani dal monte di Galaad’. E
tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo, e ne rimasero
diecimila.
4 L’Eterno disse a Gedeone: ‘La gente è ancora troppo numerosa; falla
scendere all’acqua, e quivi io te ne farò la scelta. Quello del quale ti
dirò: - Questo vada teco - andrà teco; e quello del quale ti dirò: -
Questo non vada teco - non andrà’.
5 Gedeone fece dunque scender la gente all’acqua; e l’Eterno gli disse:
‘Tutti quelli che lambiranno l’acqua con la lingua, come la lambisce il
cane, li porrai da parte; così pure tutti quelli che, per bere, si
metteranno in ginocchio’.
6 E il numero di quelli che lambirono l’acqua portandosela alla bocca
nella mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in
ginocchio per bever l’acqua.
7 Allora l’Eterno disse a Gedeone: ‘Mediante questi trecento uomini che
hanno lambito l’acqua io vi libererò e darò i Madianiti nelle tue mani.
Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua’.
8 I trecento presero i viveri del popolo e le sue trombe; e Gedeone,
rimandati tutti gli altri uomini d’Israele, ciascuno alla sua tenda,
ritenne questi con sé. Or il campo di Madian era sotto quello di lui,
nella valle.
9 In quella stessa notte, l’Eterno disse a Gedeone: ‘Lèvati, piomba sul
campo, perché io te l’ho dato nelle mani.
10 Ma se hai paura di farlo, scendivi con Purah tuo servo,
11 e udrai quello che dicono; e, dopo questo, le tue mani saranno
fortificate per piombar sul campo’. Egli dunque scese con Purah, suo
servo, fino agli avamposti del campo.
12 Or i Madianiti, gli Amalekiti e tutti i figliuoli dell’oriente erano
sparsi nella valle come una moltitudine di locuste, e i loro cammelli
erano innumerevoli, come la rena ch’è sul lido del mare.
13 E come Gedeone vi giunse, ecco che un uomo raccontava un sogno al suo
compagno, e gli diceva: ‘Io ho fatto un sogno; mi pareva che un pan tondo,
d’orzo, rotolasse nel campo di Madian, giungesse alla tenda, la
investisse, in modo da farla cadere, da rovesciarla, da lasciarla
atterrata’.
14 E il suo compagno gli rispose e gli disse: ‘Questo non è altro che la
spada di Gedeone, figliuolo di Joas, uomo d’Israele; nelle sue mani Iddio
ha dato Madian e tutto il campo’.
15 Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua
interpretazione, adorò Dio; poi tornò al campo d’Israele, e disse:
‘Levatevi, perché l’Eterno ha dato nelle vostre mani il campo di Madian!’
16 E divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti quanti
delle trombe e delle brocche vuote con delle fiaccole entro le brocche;
17 e disse loro: ‘Guardate me, e fate come farò io; quando sarò giunto
all’estremità del campo, come farò io, così farete voi;
18 e quando io con tutti quelli che son meco sonerò la tromba, anche voi
darete nelle trombe intorno a tutto il campo, e direte: - Per l’Eterno e
per Gedeone!’
19 Gedeone e i cento uomini ch’eran con lui giunsero alla estremità del
campo, al principio della vigilia di mezzanotte, nel mentre che si era
appena data la muta alle sentinelle. Sonaron le trombe, e spezzaron le
brocche che tenevano in mano.
20 Allora le tre schiere dettero nelle trombe, spezzaron le brocche; con
la sinistra presero le fiaccole, e con la destra le trombe per sonare, e
si misero a gridare: ‘La spada per l’Eterno e per Gedeone!’
21 Ognun di loro rimase al suo posto, intorno al campo; e tutto il campo
si diè a correre, a gridare, a fuggire.
22 E mentre quelli sonavan le trecento trombe, l’Eterno fece volger la
spada di ciascuno contro il compagno, per tutto il campo. E il campo fuggì
fino a Beth-Scittah, verso Tserera, sino all’orlo d’Abel-Meholah presso
Tabbath.
23 Gl’Israeliti di Neftali, di Ascer e di tutto Manasse si radunarono e
inseguirono i Madianiti.
24 E Gedeone mandò de’ messi per tutta la contrada montuosa di Efraim a
dire: ‘Scendete incontro ai Madianiti, e tagliate loro il passo delle
acque fino a Beth-Barah, e i guadi del Giordano’. Così tutti gli uomini di
Efraim si radunarono e s’impadronirono dei passi delle acque fino a
Beth-Barah e dei guadi del Giordano.
25 E presero due principi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb al masso
di Oreb, e Zeeb allo strettoio di Zeeb: inseguirono i Madianiti, e
portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, dall’altro lato del
Giordano.
Giudici 8
1 Gli uomini di Efraim dissero a Gedeone: ‘Che azione è questa che tu ci
hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?’
Ed ebbero con lui una disputa violenta.
2 Ed egli rispose loro: ‘Che ho fatto io al paragon di voi? la
racimolatura d’Efraim non vale essa più della vendemmia d’Abiezer?
3 Iddio v’ha dato nelle mani i principi di Madian, Oreb e Zeeb! che dunque
ho potuto far io al paragon di voi?’ Quand’egli ebbe lor detto quella
parola, la loro ira contro di lui si calmò.
4 E Gedeone arrivò al Giordano, e lo passò con i trecento uomini ch’erano
con lui; i quali, benché stanchi, continuavano a inseguire il nemico.
5 E disse a quelli di Succoth: ‘Date, vi prego, dei pani alla gente che mi
segue, perché è stanca, ed io sto inseguendo Zebah e Tsalmunna, re di
Madian’.
6 Ma i capi di Succoth risposero: ‘Tieni tu forse già nelle tue mani i
polsi di Zebah e di Tsalmunna, che abbiamo a dar del pane al tuo
esercito?’
7 E Gedeone disse: ‘Ebbene! quando l’Eterno mi avrà dato nelle mani Zebah
e Tsalmunna, io vi lacererò le carni con delle spine del deserto e con de’
triboli’.
8 Di là salì a Penuel, e parlò a quei di Penuel nello stesso modo; ed essi
gli risposero come avean fatto quei di Succoth.
9 Ed egli disse anche a quei di Penuel: ‘Quando tornerò in pace, abbatterò
questa torre’.
10 Or Zebah e Tsalmunna erano a Karkor col loro esercito di circa
quindicimila uomini, ch’era tutto quel che rimaneva dell’intero esercito
dei figli dell’oriente, poiché centoventimila uomini che portavano spada
erano stati uccisi.
11 Gedeone salì per la via di quelli che abitano sotto tende a oriente di
Nobah e di Iogbeha, e sconfisse l’esercito, che si credeva sicuro.
12 E Zebah e Tsalmunna si diedero alla fuga; ma egli li inseguì, prese i
due re di Madian, Zebah e Tsalmunna, e sbaragliò tutto l’esercito.
13 Poi Gedeone, figliuolo di Joas, tornò dalla battaglia, per la salita di
Heres.
14 Mise le mani sopra un giovane della gente di Succoth, e lo interrogò;
ed ei gli diè per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succoth,
ch’erano settantasette uomini.
15 Poi venne alla gente di Succoth, e disse: ‘Ecco Zebah e Tsalmunna, a
proposito de’ quali m’insultaste dicendo: Hai tu forse già nelle mani i
polsi di Zebah e di Tsalmunna, che noi abbiamo da dar del pane alla tua
gente stanca?’
16 E prese gli anziani della città, e con delle spine del deserto e con
de’ triboli castigò gli uomini di Succoth.
17 E abbatté la torre di Penuel e uccise la gente della città.
18 Poi disse a Zebah e a Tsalmunna: ‘Com’erano gli uomini che avete uccisi
al Tabor?’ Quelli risposero: ‘Eran come te; ognun d’essi avea l’aspetto
d’un figlio di re’.
19 Ed egli riprese: ‘Eran miei fratelli, figliuoli di mia madre; com’è
vero che l’Eterno vive, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi
ucciderei!’
20 Poi disse a Iether, suo primogenito: ‘Lèvati, uccidili!’ Ma il giovane
non tirò la spada, perché avea paura, essendo ancora un giovinetto.
21 E Zebah e Tsalmunna dissero: ‘Lèvati tu stesso e dacci il colpo
mortale; poiché qual è l’uomo tal è la sua forza’. E Gedeone si levò e
uccise Zebah e Tsalmunna, e prese le mezzelune che i loro cammelli
portavano al collo.
22 Allora gli uomini d’Israele dissero a Gedeone: ‘Regna su noi tu e il
tuo figliuolo e il figliuolo del tuo figliuolo, giacché ci hai salvati
dalla mano di Madian’.
23 Ma Gedeone rispose loro: ‘Io non regnerò su voi, né il mio figliuolo
regnerà su voi; l’Eterno è quegli che regnerà su voi!’
24 Poi Gedeone disse loro: ‘Una cosa voglio chiedervi: che ciascun di voi
mi dia gli anelli del suo bottino’. (I nemici aveano degli anelli d’oro
perché erano Ismaeliti).
25 Quelli risposero: ‘Li daremo volentieri’. E stesero un mantello, sul
quale ciascuno gettò gli anelli del suo bottino.
26 Il peso degli anelli d’oro ch’egli avea chiesto fu di mille settecento
sicli d’oro, oltre le mezzelune, i pendenti e le vesti di porpora che i re
di Madian aveano addosso, e oltre i collari che i loro cammelli aveano al
collo.
27 E Gedeone ne fece un efod, che pose in Ofra, sua città; tutto Israele
v’andò a prostituirsi, ed esso diventò un’insidia per Gedeone e per la sua
casa.
28 Così Madian fu umiliato davanti ai figliuoli d’Israele, e non alzò più
il capo; e il paese ebbe requie per quarant’anni, durante la vita di
Gedeone.
29 Ierubbaal, figliuolo di Joas, tornò a dimorare a casa sua.
30 Or Gedeone ebbe settanta figliuoli, che gli nacquero dalle molte mogli
che ebbe.
31 E la sua concubina, che stava a Sichem, gli partorì anch’ella un
figliuolo, al quale pose nome Abimelec.
32 Poi Gedeone, figliuolo di Joas, morì in buona vecchiaia, e fu sepolto
nella tomba di Joas suo padre, a Ofra degli Abiezeriti.
33 Dopo che Gedeone fu morto, i figliuoli d’Israele ricominciarono a
prostituirsi agl’idoli di Baal, e presero Baal-Berith come loro dio.
34 I figliuoli d’Israele non si ricordarono dell’Eterno, del loro Dio, che
li avea liberati dalle mani di tutti i loro nemici d’ogn’intorno;
35 e non dimostrarono alcuna gratitudine alla casa di Ierubbaal, ossia di
Gedeone, per tutto il bene ch’egli avea fatto a Israele.
Giudici 9
1 Or Abimelec, figliuolo di Ierubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua
madre e parlò loro e a tutta la famiglia del padre di sua madre, dicendo:
2 ‘Deh, dite ai Sichemiti, in modo che tutti odano: Qual cosa è migliore
per voi, che settanta uomini, tutti figliuoli di Ierubbaal, regnino su
voi, oppure che regni su voi uno solo? E ricordatevi ancora che io sono
vostre ossa e vostra carne’.
3 I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i Sichemiti
tutte quelle parole; e il cuor loro s’inchinò a favore di Abimelec, perché
dissero: ‘E’ nostro fratello’.
4 E gli diedero settanta sicli d’argento, che tolsero dal tempio di
Baal-Berith, coi quali Abimelec assoldò degli uomini da nulla e audaci che
lo seguirono.
5 Ed egli venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa
pietra i suoi fratelli, figliuoli di Ierubbaal, settanta uomini; ma
Jotham, figliuolo minore di Ierubbaal, scampò, perché s’era nascosto.
6 Poi tutti i Sichemiti e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono
a proclamar re Abimelec, presso la quercia del monumento che si trova a
Sichem.
7 E Jotham, essendo stato informato della cosa, andò a porsi sulla sommità
del monte Garizim, e alzando la voce gridò: ‘Ascoltatemi, Sichemiti, e vi
ascolti Iddio!
8 Un giorno, gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse
su loro; e dissero all’ulivo: - Regna tu su noi.
9 - Ma l’ulivo rispose loro: Rinunzierei io al mio olio che Dio e gli
uomini onorano in me, per andare ad agitarmi al disopra degli alberi?
10 Allora gli alberi dissero al fico: - Vieni tu a regnare su noi.
11 - Ma il fico rispose loro: Rinunzierei io alla mia dolcezza e al mio
frutto squisito per andare ad agitarmi al disopra degli alberi?
12 Poi gli alberi dissero alla vite: - Vieni tu a regnare su noi.
13 - Ma la vite rispose loro: Rinunzierei io al mio vino che rallegra Dio
e gli uomini, per andare ad agitarmi al disopra degli alberi?
14 Allora tutti gli alberi dissero al pruno: - Vieni tu a regnare su noi.
15 - E il pruno rispose agli alberi: Se è proprio in buona fede che volete
ungermi re per regnare su voi, venite a rifugiarvi sotto l’ombra mia; se
no, esca un fuoco dal pruno e divori i cedri del Libano!
16 E ora, se vi siete condotti con fedeltà e con integrità proclamando re
Abimelec, se avete agito bene verso Ierubbaal e la sua casa, se avete
ricompensato lui, mio padre, di quel che ha fatto per voi
17 quando ha combattuto per voi, quando ha messo a repentaglio la sua vita
e vi ha liberati dalle mani di Madian,
18 mentre voi, oggi, siete insorti contro la casa di mio padre, avete
ucciso i suoi figliuoli, settanta uomini, sopra una stessa pietra, e avete
proclamato re dei Sichemiti Abimelec, figliuolo della sua serva, perché è
vostro fratello,
19 se, dico, avete oggi agito con fedeltà e con integrità verso Ierubbaal
e la sua casa, godetevi Abimelec, e Abimelec si goda di voi!
20 Se no, esca da Abimelec un fuoco, che divori i Sichemiti e la casa di
Millo, ed esca dai Sichemiti e dalla casa di Millo un fuoco, che divori
Abimelec!’
21 Poi Jotham corse via, fuggì e andò a stare a Beer, per paura di
Abimelec, suo fratello.
22 E Abimelec signoreggiò sopra Israele tre anni.
23 Poi Iddio mandò un cattivo spirito fra Abimelec e i Sichemiti, e i
Sichemiti ruppero fede ad Abimelec,
24 affinché la violenza fatta ai settanta figliuoli di Ierubbaal ricevesse
il suo castigo, e il loro sangue ricadesse sopra Abimelec, loro fratello,
che li aveva uccisi, e sopra i Sichemiti che gli avean prestato mano a
uccidere i suoi fratelli.
25 I Sichemiti posero in agguato contro di lui, sulla cima de’ monti,
della gente che svaligiava sulla strada chiunque le passasse vicino. E
Abimelec fu informato della cosa.
26 Poi Gaal, figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono
a Sichem, e i Sichemiti riposero in lui la loro fiducia.
27 E, usciti alla campagna, vendemmiarono le loro vigne, pestarono le uve,
e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono,
bevvero, e maledissero Abimelec.
28 E Gaal, figliuolo di Ebed, disse: ‘Chi è Abimelec, e che cos’è Sichem,
che abbiamo a servire ad Abimelec? non è egli figliuolo di Ierubbaal? e
Zebul non è egli suo commissario? Servite agli uomini di Hamor, padre di
Sichem! Ma noi perché serviremmo a costui?
29 Ah, se avessi in poter mio questo popolo, io caccerei Abimelec!’ Poi
disse ad Abimelec: ‘Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!’
30 Or Zebul, governatore della città, avendo udito le parole di Gaal,
figliuolo di Ebed, s’accese d’ira,
31 e mandò segretamente de’ messi ad Abimelec per dirgli: ‘Ecco, Gaal,
figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli son venuti a Sichem, e sollevano la
città contro di te.
32 Or dunque, lèvati di notte con la gente che è teco, e fa’ un’imboscata
nella campagna;
33 e domattina, non appena spunterà il sole, ti leverai e piomberai sulla
città. E quando Gaal con la gente che è con lui uscirà contro a te, tu gli
farai quel che sarà necessario’.
34 Abimelec e tutta la gente ch’era con lui si levaron di notte, e fecero
un’imboscata contro a Sichem, divisi in quattro schiere.
35 Intanto Gaal, figliuolo di Ebed, uscì, e si fermò all’ingresso della
porta della città; e Abimelec uscì dall’imboscata con la gente ch’era con
lui.
36 Gaal, veduta quella gente, disse a Zebul: ‘Ecco gente che scende
dall’alto de’ monti’. E Zebul gli rispose: ‘Tu vedi l’ombra de’ monti e la
prendi per uomini’.
37 E Gaal riprese a dire: ‘Guarda, c’è gente che scende dalle alture del
paese, e una schiera che giunge per la via della quercia degl’indovini’.
38 Allora Zebul gli disse: ‘Dov’è ora la tua millanteria di quando dicevi:
- Chi è Abimelec, che abbiamo a servirgli? - Non è questo il popolo che
disprezzavi? Orsù, fatti avanti e combatti contro di lui!’
39 Allora Gaal uscì alla testa dei Sichemiti, e diè battaglia ad Abimelec.
40 Ma Abimelec gli diè la caccia, ed egli fuggì d’innanzi a lui, e molti
uomini caddero morti fino all’ingresso della porta.
41 E Abimelec si fermò ad Aruma, e Zebul cacciò Gaal e i suoi fratelli,
che non poteron più rimanere a Sichem.
42 Il giorno seguente, il popolo di Sichem uscì alla campagna; e Abimelec
ne fu informato.
43 Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere, e fece
un’imboscata ne’ campi; e quando vide che il popolo usciva dalla città,
gli si levò contro e ne fece strage.
44 Poi Abimelec e la gente che avea seco si slanciarono e vennero a porsi
all’ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si
gettarono su tutti quelli che erano nella campagna, e ne fecero strage.
45 E Abimelec attaccò la città tutto quel giorno, la prese e uccise il
popolo che vi si trovava; poi spianò la città e vi seminò del sale.
46 Tutti gli abitanti della torre di Sichem, all’udir questo, si
ritirarono nel torrione del tempio di El-Berith.
47 E fu riferito ad Abimelec che tutti gli abitanti della torre di Sichem
s’erano adunati quivi.
48 Allora Abimelec salì sul monte Tsalmon con tutta la gente ch’era con
lui; diè di piglio ad una scure, tagliò un ramo d’albero, lo sollevò e se
lo mise sulla spalla; poi disse alla gente ch’era con lui: ‘Quel che
m’avete veduto fare fatelo presto anche voi!’
49 Tutti tagliaron quindi anch’essi de’ rami, ognuno il suo, e seguitarono
Abimelec; posero i rami contro al torrione, e arsero il torrione con
quelli che v’eran dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem,
circa mille persone, fra uomini e donne.
50 Poi Abimelec andò a Thebets, la cinse d’assedio e la prese.
51 Or in mezzo alla città c’era una forte torre, dove si rifugiarono tutti
gli abitanti della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro, e
salirono sul tetto della torre.
52 Abimelec, giunto alla torre, l’attaccò, e si accostò alla porta della
torre per appiccarvi il fuoco.
53 Ma una donna gettò giù un pezzo di macina sulla testa di Abimelec e gli
spezzò il cranio.
54 Ed egli chiamò tosto il giovane che gli portava le armi, e gli disse:
‘Tira fuori la spada e uccidimi, affinché non si dica: L’ha ammazzato una
donna!’ Il suo giovane allora lo trafisse, ed egli morì.
55 E quando gl’Israeliti ebbero veduto che Abimelec era morto, se ne
andarono, ognuno a casa sua.
56 Così Dio fece ricadere sopra Abimelec il male ch’egli avea fatto contro
suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli.
57 Iddio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male
ch’essa avea fatto; e su loro si compié la maledizione di Jotham,
figliuolo di Ierubbaal.
Giudici 10
1 Or dopo Abimelec sorse, per liberare Israele, Thola, figliuolo di Puah,
figliuolo di Dodo, uomo d’Issacar. Dimorava a Samir, nella contrada
montuosa di Efraim;
2 fu giudice d’Israele per ventitre anni; poi morì e fu sepolto a Samir.
3 Dopo di lui sorse Jair, il Galaadita, che fu giudice d’Israele per
ventidue anni;
4 ebbe trenta figliuoli che cavalcavano trenta asinelli e aveano trenta
città, che si chiamano anche oggi i borghi di Jair, e sono nel paese di
Galaad.
5 Poi Jair morì e fu sepolto a Kamon.
6 E i figliuoli d’Israele continuarono a fare ciò ch’è male agli occhi
dell’Eterno e servirono agl’idoli di Baal e di Astarte, agli dèi della
Siria, agli dèi di Sidon, agli dèi di Moab, agli dèi de’ figliuoli di
Ammon e agli dèi de’ Filistei; abbandonaron l’Eterno e non gli serviron
più.
7 L’ira dell’Eterno s’accese contro Israele, ed egli li diede nelle mani
de’ Filistei e nelle mani de’ figliuoli di Ammon.
8 E in quell’anno, questi angariarono ed oppressero i figliuoli d’Israele;
per diciotto anni oppressero tutti i figliuoli d’Israele ch’erano di là
dal Giordano, nel paese degli Amorei in Galaad.
9 E i figliuoli di Ammon passarono il Giordano per combattere anche contro
Giuda, contro Beniamino e contro la casa d’Efraim; e Israele fu in grande
angustia.
10 Allora i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, dicendo: ‘Abbiam
peccato contro di te, perché abbiamo abbandonato il nostro Dio, e abbiam
servito agl’idoli Baal’.
11 E l’Eterno disse ai figliuoli d’Israele: ‘Non vi ho io liberati dagli
Egiziani, dagli Amorei, dai figliuoli di Ammon e dai Filistei?
12 Quando i Sidonii, gli Amalekiti e i Maoniti vi opprimevano e voi
gridaste a me, non vi liberai io dalle loro mani?
13 Eppure, m’avete abbandonato e avete servito ad altri dèi; perciò io non
vi libererò più.
14 Andate a gridare agli dèi che avete scelto; vi salvino essi nel tempo
della vostra angoscia!’
15 E i figliuoli d’Israele dissero all’Eterno: ‘Abbiamo peccato; facci
tutto quello che a te piace; soltanto, te ne preghiamo, liberaci oggi!’
16 Allora tolsero di mezzo a loro gli dèi stranieri e servirono
all’Eterno, che si accorò per l’afflizione d’Israele.
17 I figliuoli di Ammon s’adunarono e si accamparono in Galaad, e i
figliuoli d’Israele s’adunaron pure, e si accamparono a Mitspa.
18 Il popolo, i principi di Galaad, si dissero l’uno all’altro: ‘Chi sarà
l’uomo che comincerà l’attacco contro i figliuoli di Ammon? Quegli sarà il
capo di tutti gli abitanti di Galaad’.
Giudici 11
1 Or Jefte, il Galaadita, era un uomo forte e valoroso, figliuolo di una
meretrice, e avea Galaad per padre.
2 La moglie di Galaad gli avea dato de’ figliuoli; e quando questi
figliuoli della moglie furono grandi, cacciarono Jefte e gli dissero: ‘Tu
non avrai eredità in casa di nostro padre, perché sei figliuolo d’un’altra
donna’.
3 E Jefte se ne fuggì lungi dai suoi fratelli e si stabilì nel paese di
Tob. Degli uomini da nulla si raccolsero attorno a Jefte, e facevano delle
incursioni con lui.
4 Qualche tempo dopo avvenne che i figliuoli di Ammon mossero guerra a
Israele.
5 E come i figliuoli di Ammon movean guerra a Israele, gli anziani di
Galaad andarono a cercare Jefte nel paese di Tob.
6 E dissero a Jefte: ‘Vieni, sii nostro capitano, e combatteremo contro i
figliuoli di Ammon’.
7 Ma Jefte rispose agli anziani di Galaad: ‘Non m’avete voi odiato e
cacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che siete
nell’angustia?’
8 E gli anziani di Galaad dissero a Jefte: ‘Appunto per questo torniamo
ora da te, onde tu venga con noi e combatta contro i figliuoli di Ammon, e
tu sia capo di noi tutti abitanti di Galaad’.
9 Jefte rispose agli anziani di Galaad: ‘Se mi riconducete da voi per
combattere contro i figliuoli di Ammon, e l’Eterno li dà in mio potere, io
sarò vostro capo’.
10 E gli anziani di Galaad dissero a Jefte: ‘L’Eterno sia testimone fra
noi, e ci punisca se non facciamo quello che hai detto’.
11 Jefte dunque andò con gli anziani di Galaad; il popolo lo costituì suo
capo e condottiero, e Jefte ripeté davanti all’Eterno, a Mitspa, tutte le
parole che avea dette prima.
12 Poi Jefte inviò de’ messi al re de’ figliuoli di Ammon per dirgli: ‘Che
questione c’è fra me e te che tu venga contro di me per far guerra al mio
paese?’
13 E il re de’ figliuoli di Ammon rispose ai messi di Jefte: ‘Mi son mosso
perché, quando Israele salì dall’Egitto, s’impadronì del mio paese,
dall’Arnon fino allo Jabbok e al Giordano; rendimelo all’amichevole’.
14 Jefte inviò di nuovo de’ messi al re de’ figliuoli di Ammon per dirgli:
15 ‘Così dice Jefte: Israele non s’impadronì del paese di Moab, né del
paese de’ figliuoli di Ammon;
16 ma, quando Israele salì dall’Egitto e attraversò il deserto fino al mar
Rosso e giunse a Kades,
17 inviò de’ messi al re di Edom per dirgli: - Ti prego, lasciami passare
per il tuo paese; - ma il re di Edom non acconsentì. Mandò anche al re di
Moab, il quale pure rifiutò; e Israele rimase a Kades.
18 Poi camminò per il deserto, fece il giro del paese di Edom e del paese
di Moab, giunse a oriente del paese di Moab, e si accampò di là
dall’Arnon, senza entrare nel territorio di Moab; perché l’Arnon segna il
confine di Moab.
19 E Israele inviò de’ messi a Sihon, re degli Amorei, re di Heshbon, e
gli fe’ dire: - Ti preghiamo, lasciaci passare dal tuo paese, per arrivare
al nostro. -
20 Ma Sihon non si fidò d’Israele per permettergli di passare per il suo
territorio; anzi Sihon radunò tutta la sua gente, s’accampò a Jahats, e
combatté contro Israele.
21 E l’Eterno, l’Iddio d’Israele, diede Sihon e tutta la sua gente nelle
mani d’Israele, che li sconfisse; così Israele conquistò tutto il paese
degli Amorei, che abitavano quella contrada;
22 conquistò tutto il territorio degli Amorei, dall’Arnon allo Jabbok, e
dal deserto al Giordano.
23 E ora che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, ha cacciato gli Amorei d’innanzi
a Israele, ch’è il suo popolo, dovresti tu possedere il loro paese?
24 Non possiedi tu quello che Kemosh, il tuo dio, t’ha fatto possedere?
Così anche noi possederemo il paese di quelli che l’Eterno ha cacciati
d’innanzi a noi.
25 Sei tu forse da più di Balak, figliuolo di Tsippor, re di Moab? Mosse
egli querela ad Israele, o gli fece egli guerra?
26 Son trecent’anni che Israele abita ad Heshbon e nelle città del suo
territorio, ad Aroer e nelle città del suo territorio, e in tutte le città
lungo l’Arnon; perché non gliele avete tolte durante questo tempo?
27 E io non t’ho offeso, e tu agisci male verso di me, movendomi guerra.
L’Eterno, il giudice, giudichi oggi tra i figliuoli d’Israele e i
figliuoli di Ammon!’
28 Ma il re de’ figliuoli di Ammon non diede ascolto alle parole che Jefte
gli avea fatto dire.
29 Allora lo spirito dell’Eterno venne su Jefte, che attraversò Galaad e
Manasse, passò a Mitspa di Galaad, e da Mitspa di Galaad mosse contro i
figliuoli di Ammon.
30 E Jefte fece un voto all’Eterno, e disse: ‘Se tu mi dai nelle mani i
figliuoli di Ammon,
31 la persona che uscirà dalle porte di casa mia per venirmi incontro
quando tornerò vittorioso dai figliuoli di Ammon, sarà dell’Eterno, e io
l’offrirò in olocausto’.
32 E Jefte marciò contro i figliuoli di Ammon per far loro guerra, e
l’Eterno glieli diede nelle mani.
33 Ed egli inflisse loro una grandissima sconfitta, da Aroer fin verso
Minnith, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Keramim. Così i
figliuoli di Ammon furono umiliati dinanzi ai figliuoli d’Israele.
34 Or Jefte se ne tornò a Mitspa, a casa sua; ed ecco uscirgli incontro la
sua figliuola, con timpani e danze. Era l’unica sua figlia: non aveva
altri figliuoli né altre figliuole.
35 E, come la vide, si stracciò le vesti, e disse: ‘Ah, figlia mia! tu mi
accasci, tu mi accasci; tu sei fra quelli che mi conturbano! poiché io ho
dato parola all’Eterno, e non posso ritrarmene’.
36 Ella gli disse: ‘Padre mio, se hai dato parola all’Eterno, fa’ di me
secondo quel che hai proferito, giacché l’Eterno t’ha dato di far vendetta
de’ figliuoli di Ammon, tuoi nemici’.
37 Poi disse a suo padre: ‘Mi sia concesso questo: lasciami libera per due
mesi, ond’io vada e scenda per i monti a piangere la mia verginità con le
mie compagne’.
38 Egli le rispose: ‘Va’!’ e la lasciò andare per due mesi. Ed ella se ne
andò con le sue compagne, e pianse sui monti la sua verginità.
39 Alla fine dei due mesi, ella tornò da suo padre; ed egli fece di lei
quello che avea promesso con voto. Ella non avea conosciuto uomo. Di qui
venne in Israele
40 l’usanza che le figliuole d’Israele vanno tutti gli anni a celebrar la
figliuola di Jefte, il Galaadita, per quattro giorni.
Giudici 12
1 Or gli uomini di Efraim si radunarono, passarono a Tsafon, e dissero a
Jefte: ‘Perché sei andato a combattere contro i figliuoli di Ammon e non
ci hai chiamati ad andar teco? Noi bruceremo la tua casa e te con essa’.
2 Jefte rispose loro: ‘Io e il mio popolo abbiamo avuto gran contesa coi
figliuoli di Ammon; e quando v’ho chiamati in aiuto, non mi avete liberato
dalle loro mani.
3 E vedendo che voi non venivate in mio soccorso, ho posto a repentaglio
la mia vita, ho marciato contro i figliuoli di Ammon, e l’Eterno me li ha
dati nelle mani. Perché dunque siete saliti oggi contro di me per muovermi
guerra?’
4 Poi Jefte, radunati tutti gli uomini di Galaad, diè battaglia ad Efraim;
e gli uomini di Galaad sconfissero gli Efraimiti, perché questi dicevano:
‘Voi, Galaaditi, siete de’ fuggiaschi d’Efraim, in mezzo ad Efraim e in
mezzo a Manasse!’
5 E i Galaaditi intercettarono i guadi del Giordano agli Efraimiti; e
quando uno de’ fuggiaschi d’Efraim diceva: ‘Lasciatemi passare’, gli
uomini di Galaad gli chiedevano: ‘Sei tu un Efraimita?’ Se quello
rispondeva: ‘No’, i Galaaditi gli dicevano:
6 ‘Ebbene, di’ Scibboleth’; e quello diceva ‘Sibboleth’, senza fare
attenzione a pronunziar bene; allora lo pigliavano e lo scannavano presso
i guadi del Giordano. E perirono in quel tempo quarantaduemila uomini
d’Efraim.
7 Jefte fu giudice d’Israele per sei anni. Poi Jefte, il Galaadita, morì e
fu sepolto in una delle città di Galaad.
8 Dopo di lui fu giudice d’Israele Ibtsan di Bethlehem,
9 che ebbe trenta figliuoli, maritò fuori trenta figliuole, condusse di
fuori trenta fanciulle per i suoi figliuoli. Fu giudice d’Israele per
sette anni.
10 Poi Ibtsan morì e fu sepolto a Bethlehem.
11 Dopo di lui fu giudice d’Israele Elon, lo Zabulonita; fu giudice
d’Israele per dieci anni.
12 Poi Elon, lo Zabulonita, morì e fu sepolto ad Aialon, nel paese di
Zabulon.
13 Dopo di lui fu giudice d’Israele Abdon, figliuolo di Hillel, il
Pirathonita.
14 Ebbe quaranta figliuoli e trenta nipoti, i quali cavalcavano settanta
asinelli. Fu giudice d’Israele per otto anni.
15 Poi Abdon, figliuolo di Hillel, il Pirathonita, morì e fu sepolto a
Pirathon, nel paese di Efraim, sul monte Amalek.
Giudici 13
1 E i figliuoli d’Israele continuarono a fare quel ch’era male agli occhi
dell’Eterno, e l’Eterno li diede nelle mani de’ Filistei per quarant’anni.
2 Or v’era un uomo di Tsorea, della famiglia dei Daniti, per nome Manoah;
sua moglie era sterile e non avea figliuoli.
3 E l’angelo dell’Eterno apparve a questa donna, e le disse: ‘Ecco, tu sei
sterile e non hai figliuoli; ma concepirai e partorirai un figliuolo.
4 Or dunque, guardati bene dal bere vino o bevanda alcoolica, e dal
mangiare alcun che d’impuro.
5 Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figliuolo, sulla testa del
quale non passerà rasoio, giacché il fanciullo sarà un Nazireo, consacrato
a Dio dal seno di sua madre, e sarà lui che comincerà a liberare Israele
dalle mani de’ Filistei’.
6 E la donna andò a dire a suo marito: ‘Un uomo di Dio è venuto da me;
avea il sembiante d’un angelo di Dio: un sembiante terribile fuor di modo.
Io non gli ho domandato donde fosse, ed egli non m’ha detto il suo nome;
7 ma mi ha detto: Ecco, tu concepirai e partorirai un figliuolo; or dunque
non bere vino né bevanda alcoolica, e non mangiare alcun che d’impuro,
giacché il fanciullo sarà un Nazireo, consacrato a Dio dal seno di sua
madre e fino al giorno della sua morte’.
8 Allora Manoah supplicò l’Eterno, e disse: ‘O Signore, ti prego che
l’uomo di Dio mandato da te torni di nuovo a noi e c’insegni quello che
dobbiam fare per il bambino che nascerà’.
9 E Dio esaudì la preghiera di Manoah; e l’angelo di Dio tornò ancora
dalla donna, che stava sedendo nel campo; ma Manoah, suo marito, non era
con lei.
10 La donna corse in fretta a informar suo marito del fatto, e gli disse:
‘Ecco, quell’uomo che venne da me l’altro giorno, m’è apparito’.
11 Manoah s’alzò, andò dietro a sua moglie, e, giunto a quell’uomo, gli
disse: ‘Sei tu che parlasti a questa donna?’ E quegli rispose: ‘Son io’.
12 E Manoah: ‘Quando la tua parola si sarà verificata, qual norma s’avrà
da seguire per il bambino? e che si dovrà fare per lui?’
13 L’angelo dell’Eterno rispose a Manoah: ‘Si astenga la donna da tutto
quello che le ho detto.
14 Non mangi di alcun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda
alcoolica, e non mangi alcun che d’impuro; osservi tutto quello che le ho
comandato’.
15 E Manoah disse all’angelo dell’Eterno: ‘Deh, permettici di trattenerti,
e di prepararti un capretto!’
16 E l’angelo dell’Eterno rispose a Manoah: ‘Anche se tu mi trattenessi,
non mangerei del tuo cibo; ma, se vuoi fare un olocausto, offrilo
all’Eterno’. Or Manoah non sapeva che quello fosse l’angelo dell’Eterno.
17 Poi Manoah disse all’angelo dell’Eterno: ‘Qual è il tuo nome, affinché,
adempiute che siano le tue parole, noi ti rendiamo onore?’
18 E l’angelo dell’Eterno gli rispose: ‘Perché mi chiedi il mio nome? esso
è maraviglioso’.
19 E Manoah prese il capretto e l’oblazione e li offrì all’Eterno sul
sasso. Allora avvenne una cosa prodigiosa, mentre Manoah e sua moglie
stavano guardando:
20 come la fiamma saliva dall’altare al cielo, l’angelo dell’Eterno salì
con la fiamma dell’altare. E Manoah e sua moglie, vedendo questo, caddero
con la faccia a terra.
21 E l’angelo dell’Eterno non apparve più né a Manoah né a sua moglie.
Allora Manoah riconobbe che quello era l’angelo dell’Eterno.
22 E Manoah disse a sua moglie: ‘Noi morremo sicuramente, perché abbiam
veduto Dio’.
23 Ma sua moglie gli disse: ‘Se l’Eterno avesse voluto farci morire, non
avrebbe accettato dalle nostre mani l’olocausto e l’oblazione; non ci
avrebbe fatto vedere tutte queste cose, e non ci avrebbe fatto udire
proprio ora delle cose come queste’.
24 Poi la donna partorì un figliuolo, a cui pose nome Sansone. Il bambino
crebbe, e l’Eterno lo benedisse.
25 E lo spirito dell’Eterno cominciò ad agitarlo quand’esso era a
Mahaneh-Dan, fra Tsorea ed Eshtaol.
Giudici 14
1 Sansone scese a Timnah, e vide quivi una donna tra le figliuole de’
Filistei.
2 Tornato a casa, ne parlò a suo padre e a sua madre, dicendo: ‘Ho veduto
a Timnah una donna tra le figliuole de’ Filistei; or dunque, prendetemela
per moglie’.
3 Suo padre e sua madre gli dissero: ‘Non v’è egli dunque tra le figliuole
de’ tuoi fratelli e in tutto il nostro popolo una donna per te, che tu
vada a prenderti una moglie tra i Filistei incirconcisi?’ E Sansone
rispose a suo padre: ‘Prendimi quella, poiché mi piace’.
4 Or suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dall’Eterno,
poiché Sansone cercava che i Filistei gli fornissero un’occasione di
contesa. In quel tempo, i Filistei dominavano Israele.
5 Poi Sansone scese con suo padre e con sua madre a Timnah; e come furon
giunti alle vigne di Timnah, ecco un leoncello farglisi incontro,
ruggendo.
6 Lo spirito dell’Eterno investì Sansone, che, senz’aver niente in mano,
squarciò il leone, come uno squarcerebbe un capretto; ma non disse nulla a
suo padre né a sua madre di ciò che avea fatto.
7 E scese, parlò alla donna, e questa gli piacque.
8 Di lì a qualche tempo, tornò per prenderla, e uscì di strada per vedere
il carcame del leone; ed ecco, nel corpo del leone c’era uno sciame d’api
e del miele.
9 Egli prese in mano di quel miele, e si mise a mangiarlo per istrada; e
quando ebbe raggiunto suo padre e sua madre, ne diede loro, ed essi ne
mangiarono; ma non disse loro che avea preso il miele dal corpo del leone.
10 Suo padre scese a trovar quella donna, e Sansone fece quivi un convito;
perché tale era il costume dei giovani.
11 Non appena i parenti della sposa videro Sansone, invitarono trenta
compagni perché stessero con lui.
12 Sansone disse loro: ‘Io vi proporrò un enimma; e se voi me lo spiegate
entro i sette giorni del convito, e se l’indovinate, vi darò trenta
tuniche e trenta mute di vesti;
13 ma, se non me lo potete spiegare, darete trenta tuniche e trenta mute
di vesti a me’.
14 E quelli gli risposero: ‘Proponi il tuo enimma, e noi l’udremo’. Ed
egli disse loro: ‘Dal mangiatore è uscito del cibo, e dal forte e uscito
del dolce’. Per tre giorni quelli non poterono spiegar l’enimma.
15 E il settimo giorno dissero alla moglie di Sansone: ‘Induci il tuo
marito a spiegarci l’enimma; se no, darem fuoco a te e alla casa di tuo
padre. E che? ci avete invitati qui per spogliarci?’
16 La moglie di Sansone si mise a piangere presso di lui, e a dirgli: ‘Tu
non hai per me che dell’odio, e non mi vuoi bene; hai proposto un enimma
ai figliuoli del mio popolo, e non me l’hai spiegato!’ Ed egli a lei:
‘Ecco, non l’ho spiegato a mio padre né a mia madre, e lo spiegherei a
te?’
17 Ed ella pianse presso di lui, durante i sette giorni che durava il
convito; e il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava;
ed essa spiegò l’enimma ai figliuoli del suo popolo.
18 E gli uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il
sole, dissero a Sansone: ‘Che v’è di più dolce del miele? e che v’è di più
forte del leone?’ Ed egli rispose loro: ‘Se non aveste arato con la mia
giovenca, non avreste indovinato il mio enimma’.
19 E lo spirito dell’Eterno lo investì, ed egli scese ad Askalon, vi
uccise trenta uomini dei loro, prese le loro spoglie, e dette le mute di
vesti a quelli che aveano spiegato l’enimma. E, acceso d’ira, risalì a
casa di suo padre.
20 Ma la moglie di Sansone fu data al compagno di lui, ch’ei s’era scelto
per amico.
Giudici 15
1 Di lì a qualche tempo, verso la mietitura del grano, Sansone andò a
visitare sua moglie, le portò un capretto, e disse: ‘Voglio entrare in
camera da mia moglie’. Ma il padre di lei non gli permise d’entrare,
2 e gli disse: ‘Io credevo sicuramente che tu l’avessi presa in odio, e
però l’ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non è più bella di
lei? Prendila dunque in sua vece’.
3 Sansone rispose loro: ‘Questa volta, non avrò colpa verso i Filistei,
quando farò loro del male’.
4 E Sansone se ne andò e acchiappò trecento sciacalli; prese pure delle
fiaccole, vòlse coda contro coda, e mise una fiaccola in mezzo, fra le due
code.
5 Poi accese le fiaccole, dette la via agli sciacalli per i campi di grano
de’ Filistei, e bruciò i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi, e
perfino gli uliveti.
6 E i Filistei chiesero: ‘Chi ha fatto questo?’ Fu risposto: ‘Sansone, il
genero del Thimneo, perché questi gli ha preso la moglie, e l’ha data al
compagno di lui’. E i Filistei salirono e diedero alle fiamme lei e suo
padre.
7 E Sansone disse loro: ‘Giacché agite a questo modo, siate certi che non
avrò posa finché non mi sia vendicato di voi’.
8 E li sbaragliò interamente, facendone un gran macello. Poi discese, e si
ritirò nella caverna della roccia d’Etam.
9 Allora i Filistei salirono, si accamparono in Giuda, e si distesero fino
a Lehi.
10 Gli uomini di Giuda dissero loro: ‘Perché siete saliti contro di noi?’
Quelli risposero: ‘Siam saliti per legare Sansone; per fare a lui quello
che ha fatto a noi’.
11 E tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della roccia d’Etam, e
dissero a Sansone: ‘Non sai tu che i Filistei sono nostri dominatori? Che
è dunque questo che ci hai fatto?’ Ed egli rispose loro: ‘Quello che hanno
fatto a me, l’ho fatto a loro’.
12 E quelli a lui: ‘Noi siam discesi per legarti e darti nelle mani de’
Filistei’. Sansone replicò loro: ‘Giuratemi che voi stessi non mi
ucciderete’.
13 Quelli risposero: ‘No, ti legheremo soltanto, e ti daremo nelle loro
mani; ma certamente non ti metteremo a morte’. E lo legarono con due funi
nuove, e lo fecero uscire dalla caverna.
14 Quando giunse a Lehi, i Filistei gli si fecero incontro con grida di
gioia; ma lo spirito dell’Eterno lo investì, e le funi che aveva alle
braccia divennero come fili di lino a cui si appicchi il fuoco; e i legami
gli caddero dalle mani.
15 E, trovata una mascella d’asino ancor fresca, stese la mano, l’afferrò,
e uccise con essa mille uomini.
16 E Sansone disse: ‘Con una mascella d’asino, un mucchio! due mucchi! Con
una mascella d’asino ho ucciso mille uomini!’
17 Quand’ebbe finito di parlare, gettò via di mano la mascella, e chiamò
quel luogo Ramath-Lehi.
18 Poi ebbe gran sete; e invocò l’Eterno, dicendo: ‘Tu hai concesso questa
gran liberazione per mano del tuo servo; e ora, dovrò io morir di sete e
cader nelle mani degli incirconcisi?’
19 Allora Iddio fendé la roccia concava ch’è a Lehi, e ne uscì dell’acqua.
Sansone bevve, il suo spirito si rianimò, ed egli riprese vita. Donde il
nome di En-Hakkore dato a quella fonte, che esiste anche al dì d’oggi a
Lehi.
20 Sansone fu giudice d’Israele, al tempo de’ Filistei, per vent’anni.
Giudici 16
1 E Sansone andò a Gaza, vide quivi una meretrice, ed entrò da lei.
2 Fu detto a que’ di Gaza: ‘Sansone è venuto qua’. Ed essi lo
circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della
città, e tutta quella notte se ne stettero queti dicendo: ‘Allo spuntar
del giorno l’uccideremo’.
3 E Sansone si giacque fino a mezzanotte; e a mezzanotte si levò, diè di
piglio ai battenti della porta della città e ai due stipiti, li divelse
insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle, e li portò in cima al
monte ch’è dirimpetto a Hebron.
4 Dopo questo, s’innamorò di una donna della valle di Sorek, che si
chiamava Delila.
5 E i principi de’ Filistei salirono da lei e le dissero: ‘Lusingalo, e
vedi dove risieda quella sua gran forza, e come potremmo prevalere contro
di lui per giungere a legarlo e a domarlo; e ti daremo ciascuno mille e
cento sicli d’argento’.
6 Delila dunque disse a Sansone: ‘Dimmi, ti prego, dove risieda la tua
gran forza, e in che modo ti si potrebbe legare per domarti’.
7 Sansone le rispose: ‘Se mi si legasse con sette corde d’arco fresche,
non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque’.
8 Allora i principi de’ Filistei le portarono sette corde d’arco fresche,
non ancora secche, ed ella lo legò con esse.
9 Or c’era gente che stava in agguato, da lei, in una camera interna. Ed
ella gli disse: ‘Sansone, i Filistei ti sono addosso!’ Ed egli ruppe le
corde come si rompe un fil di stoppa quando sente il fuoco. Così il
segreto della sua forza restò sconosciuto.
10 Poi Delila disse a Sansone: ‘Ecco, tu m’hai beffata e m’hai detto delle
bugie; or dunque, ti prego, dimmi con che ti si potrebbe legare’.
11 Egli le rispose: ‘Se mi si legasse con funi nuove che non fossero
ancora state adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo
qualunque’.
12 Delila prese dunque delle funi nuove, lo legò, e gli disse: ‘Sansone, i
Filistei ti sono addosso’. L’agguato era posto nella camera interna. Ed
egli ruppe, come un filo, le funi che aveva alle braccia.
13 Delila disse a Sansone: ‘Fino ad ora tu m’hai beffata e m’hai detto
delle bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare’. Ed egli le rispose:
‘Non avresti che da tessere le sette trecce del mio capo col tuo ordìto’.
14 Essa le fissò al subbio, poi gli disse: ‘Sansone, i Filistei ti sono
addosso’. Ma egli si svegliò dal sonno, e strappò via il subbio del telaio
con l’ordìto.
15 Ed ella gli disse: ‘Come fai a dirmi: T’amo! mentre il tuo cuore non è
con me? Già tre volte m’hai beffata, e non m’hai detto dove risiede la tua
gran forza’.
16 Or avvenne che, premendolo ella ogni giorno con le sue parole e
tormentandolo, egli se ne accorò mortalmente,
17 e le aperse tutto il cuor suo e le disse: ‘Non è mai passato rasoio
sulla mia testa, perché sono un nazireo, consacrato a Dio, dal seno di mia
madre; se fossi tosato, la mia forza se ne andrebbe, diventerei debole, e
sarei come un uomo qualunque’.
18 Delila, visto ch’egli le aveva aperto tutto il cuor suo, mandò a
chiamare i principi de’ Filistei, e fece dir loro: ‘Venite su, questa
volta, perché egli m’ha aperto tutto il suo cuore’. Allora i principi dei
Filistei salirono da lei, e portaron seco il danaro.
19 Ed ella lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò l’uomo fissato, e gli
fece tosare le sette trecce della testa di Sansone; così giunse a domarlo;
e la sua forza si partì da lui.
20 Allora ella gli disse: ‘Sansone, i Filistei ti sono addosso’. Ed egli,
svegliatosi dal sonno, disse: ‘Io ne uscirò come le altre volte, e mi
svincolerò’. Ma non sapeva che l’Eterno s’era ritirato da lui.
21 E i Filistei lo presero e gli cavaron gli occhi; lo fecero scendere a
Gaza, e lo legarono con catene di rame. Ed egli girava la macina nella
prigione.
22 Intanto, la capigliatura che gli avean tosata, cominciava a
ricrescergli.
23 Or i principi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrifizio
a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi. Dicevano: ‘Il nostro dio ci ha dato
nelle mani Sansone, nostro nemico’.
24 E quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: ‘Il
nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro nemico, colui che ci devastava
il paese e che ha ucciso tanti di noi’.
25 E nella gioia del cuor loro, dissero: ‘Chiamate Sansone, che ci faccia
divertire!’ Fecero quindi uscir Sansone dalla prigione, ed egli si mise a
fare il buffone in loro presenza. Lo posero fra le colonne;
26 e Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: ‘Lasciami,
ch’io possa toccar le colonne sulle quali posa la casa, e m’appoggi ad
esse’.
27 Or la casa era piena d’uomini e di donne; e tutti i principi de’
Filistei eran quivi; c’eran sul tetto circa tremila persone, fra uomini e
donne, che stavano a guardare mentre Sansone faceva il buffone.
28 Allora Sansone invocò l’Eterno, e disse: ‘O Signore, o Eterno, ti
prego, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o Dio,
perch’io mi vendichi in un colpo solo de’ Filistei, per la perdita de’
miei due occhi’.
29 E Sansone abbracciò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la
casa; s’appoggiò ad esse: all’una con la destra, all’altra con la
sinistra, e disse:
30 ‘Ch’io muoia insieme coi Filistei!’ Si curvò con tutta la sua forza, e
la casa rovinò addosso ai principi e a tutto il popolo che v’era dentro;
talché più ne uccise egli morendo, che non ne avea uccisi da vivo.
31 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portaron
via; quindi risalirono, e lo seppellirono fra Tsorea ed Eshtaol nel
sepolcro di Manoah suo padre. Egli era stato giudice d’Israele per venti
anni.
Giudici 17
1 Or v’era un uomo nella contrada montuosa d’Efraim, che si chiamava Mica.
2 Egli disse a sua madre: ‘I mille cento sicli d’argento che t’hanno
rubato, e a proposito de’ quali hai pronunziato una maledizione, e l’hai
pronunziata in mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l’avevo preso
io’. E sua madre disse: ‘Benedetto sia dall’Eterno il mio figliuolo!’
3 Egli restituì a sua madre i mille cento sicli d’argento, e sua madre
disse: ‘Io consacro di mano mia quest’argento a pro del mio figliuolo, per
farne un’immagine scolpita e un’immagine di getto; or dunque te lo rendo’.
4 E quand’egli ebbe restituito l’argento a sua madre, questa prese dugento
sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece un’immagine scolpita e
un’immagine di getto, che furon messe in casa di Mica.
5 E quest’uomo, Mica, ebbe una casa di Dio; e fece un efod e degl’idoli, e
consacrò uno de’ suoi figliuoli, che gli servì da sacerdote.
6 In quel tempo non v’era re in Israele; ognuno faceva quel che gli parea
meglio.
7 Or v’era un giovine di Bethlehem di Giuda, della famiglia di Giuda, il
quale era un Levita, e abitava quivi.
8 Quest’uomo si partì dalla città di Bethlehem di Giuda, per stabilirsi in
luogo che trovasse adatto; e, cammin facendo, giunse nella contrada
montuosa di Efraim, alla casa di Mica.
9 Mica gli chiese: ‘Donde vieni?’ Quello gli rispose: ‘Sono un Levita di
Bethlehem di Giuda, e vado a stabilirmi dove troverò un luogo adatto’.
10 Mica gli disse: ‘Rimani con me, e siimi padre e sacerdote; ti darò
dieci sicli d’argento all’anno, un vestito completo, e il vitto’. E il
Levita entrò.
11 Egli acconsentì a stare con quell’uomo, che trattò il giovine come uno
de’ suoi figliuoli.
12 Mica consacrò quel Levita; il giovine gli servì da sacerdote, e si
stabilì in casa di lui.
13 E Mica disse: ‘Ora so che l’Eterno mi farà del bene, perché ho un
Levita come mio sacerdote’.
Giudici 18
1 In quel tempo, non v’era re in Israele; e in quel medesimo tempo, la
tribù dei Daniti cercava un possesso per stabilirvisi, perché fino a quei
giorni, non le era toccata alcuna eredità fra le tribù d’Israele.
2 I figliuoli di Dan mandaron dunque da Tsorea e da Eshtaol cinque uomini
della loro tribù, presi di fra loro tutti, uomini valorosi, per esplorare
ed esaminare il paese; e dissero loro: ‘Andate a esaminare il paese!’
Quelli giunsero nella contrada montuosa di Efraim, alla casa di Mica, e
pernottarono in quel luogo.
3 Come furon presso alla casa di Mica, riconobbero la voce del giovine
Levita; e, avvicinatisi, gli chiesero: ‘Chi t’ha condotto qua? che fai in
questo luogo? che hai tu qui?’
4 Egli rispose loro: ‘Mica mi ha fatto questo e questo: mi stipendia, e io
gli servo da sacerdote’.
5 E quelli gli dissero: ‘Deh, consulta Iddio, affinché sappiamo se il
viaggio che abbiamo intrapreso sarà prospero’.
6 Il sacerdote rispose loro: ‘Andate in pace; il viaggio che fate è sotto
lo sguardo dell’Eterno’.
7 I cinque uomini dunque partirono, giunsero a Lais, e videro che il
popolo, il quale vi abitava, viveva in sicurtà, al modo de’ Sidonii,
tranquillo e fidente, poiché nel paese non c’era alcuno in autorità che
potesse far loro il menomo torto, ed erano lontani dai Sidonii e non
aveano relazione con alcuno.
8 Poi tornarono ai loro fratelli a Tsorea ed a Eshtaol; e i fratelli
chiesero loro: ‘Che dite?’
9 Quelli risposero: ‘Leviamoci e saliamo contro quella gente; poiché
abbiam visto il paese, ed ecco, è eccellente. E voi ve ne state là senza
dir verbo? Non siate pigri a muovervi per andare a prender possesso del
paese!
10 Quando arriverete là troverete un popolo che se ne sta sicuro. Il paese
è vasto, e Dio ve lo ha dato nelle mani: è un luogo dove non manca nulla
di ciò che è sulla terra’.
11 E seicento uomini della famiglia dei Daniti partirono da Tsorea e da
Eshtaol, muniti d’armi.
12 Salirono, e si accamparono a Kiriath-Jearim, in Giuda; perciò quel
luogo, che è dietro a Kiriath-Jearim, fu chiamato e si chiama anche oggi
Mahané-Dan.
13 E di là passarono nella contrada montuosa di Efraim, e giunsero alla
casa di Mica.
14 Allora i cinque uomini ch’erano andati ad esplorare il paese di Lais,
presero a dire ai loro fratelli: ‘Sapete voi che in queste case c’è un
efod, ci son degl’idoli, un’immagine scolpita e un’immagine di getto?
Considerate ora quel che dovete fare’.
15 Quelli si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane
Levita, alla casa di Mica, e gli chiesero notizie del suo bene stare.
16 I seicento uomini de’ figliuoli di Dan, muniti delle loro armi, si
misero davanti alla porta.
17 Ma i cinque uomini ch’erano andati ad esplorare il paese, salirono,
entrarono in casa, presero l’immagine scolpita, l’efod, gl’idoli e
l’immagine di getto, mentre il sacerdote stava davanti alla porta coi
seicento uomini armati.
18 E quando furono entrati in casa di Mica ed ebbero preso l’immagine
scolpita, l’efod, gl’idoli e l’immagine di getto, il sacerdote disse loro:
‘Che fate?’
19 Quelli gli risposero: ‘Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con
noi, e sarai per noi un padre e un sacerdote. Che è meglio per te, esser
sacerdote in casa d’un uomo solo, ovvero esser sacerdote di una tribù e
d’una famiglia in Israele?’
20 Il sacerdote si rallegrò in cuor suo; prese l’efod, gl’idoli e
l’immagine scolpita, e s’unì a quella gente.
21 Così si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il
bestiame e i bagagli.
22 Com’erano già lungi dalla casa di Mica, la gente che abitava nelle case
vicine a quella di Mica, si radunò e inseguì i figliuoli di Dan.
23 E siccome gridava dietro ai figliuoli di Dan, questi, rivoltatisi
indietro, dissero a Mica: ‘Che cosa hai, che hai radunata cotesta gente?’
24 Egli rispose: ‘Avete portato via gli dèi che m’ero fatti e il
sacerdote, e ve ne siete andati. Or che mi resta egli più? Come potete
dunque dirmi: Che hai?’
25 I figliuoli di Dan gli dissero: ‘Fa’ che non s’oda la tua voce dietro a
noi, perché degli uomini irritati potrebbero scagliarsi su voi, e tu ci
perderesti la vita tua e quella della tua famiglia!’
26 I figliuoli di Dan continuarono il loro viaggio; e Mica, vedendo
ch’essi eran più forti di lui se ne tornò indietro e venne a casa sua.
27 Ed essi, dopo aver preso le cose che Mica avea fatte e il sacerdote che
aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne stava
tranquillo e in sicurtà; lo passarono a fil di spada, e dettero la città
alle fiamme.
28 E non ci fu alcuno che la liberasse, perch’era lontana da Sidon, e i
suoi abitanti non avean relazioni con altra gente. Essa era nella valle
che si estende verso Beth-Rehob.
29 Poi i Daniti ricostruirono la città e l’abitarono. E le posero nome
Dan, dal nome di Dan loro padre, che fu figliuolo d’Israele; ma prima, il
nome della città era Lais.
30 Poi i figliuoli di Dan rizzarono per sé l’immagine scolpita; e
Gionathan, figliuolo di Ghershom, figliuolo di Mosè, e i suoi figliuoli
furono sacerdoti della tribù dei Daniti fino al giorno in cui gli abitanti
del paese furon deportati.
31 Così rizzarono per sé l’immagine scolpita che Mica avea fatta, durante
tutto il tempo che la casa di Dio rimase a Sciloh.
Giudici 19
1 Or in quel tempo non v’era re in Israele; ed avvenne che un Levita, il
quale dimorava nella parte più remota della contrada montuosa di Efraim,
si prese per concubina una donna di Bethlehem di Giuda.
2 Questa sua concubina gli fu infedele, e lo lasciò per andarsene a casa
di suo padre a Bethlehem di Giuda, ove stette per lo spazio di quattro
mesi.
3 E suo marito si levò e andò da lei per parlare al suo cuore e ricondurla
seco. Egli avea preso con sé il suo servo e due asini. Essa lo menò in
casa di suo padre; e come il padre della giovane lo vide, gli si fece
incontro festosamente.
4 Il suo suocero, il padre della giovane, lo trattenne, ed egli rimase con
lui tre giorni; e mangiarono e bevvero e pernottarono quivi.
5 Il quarto giorno si levarono di buon’ora, e il Levita si disponeva a
partire; e il padre della giovane disse al suo genero: ‘Prendi un boccon
di pane per fortificarti il cuore; poi ve ne andrete’.
6 E si posero ambedue a sedere e mangiarono e bevvero assieme. Poi il
padre della giovane disse al marito: ‘Ti prego, acconsenti a passar qui la
notte, e il cuor tuo si rallegri’.
7 Ma quell’uomo si alzò per andarsene; nondimeno, per le istanze del
suocero, pernottò quivi di nuovo.
8 Il quinto giorno egli si levò di buon’ora per andarsene; e il padre
della giovane gli disse: ‘Ti prego, fortificati il cuore, e aspettate
finché declini il giorno’. E si misero a mangiare assieme.
9 E quando quell’uomo si levò per andarsene con la sua concubina e col suo
servo, il suocero, il padre della giovane, gli disse: ‘Ecco, il giorno
volge ora a sera; ti prego, trattienti qui questa notte; vedi, il giorno
sta per finire; pernotta qui, e il cuor tuo si rallegri; e domani vi
metterete di buon’ora in cammino e te ne andrai a casa’.
10 Ma il marito non volle passar quivi la notte; si levò, partì, e giunse
dirimpetto a Jebus, che è Gerusalemme, coi suoi due asini sellati e con la
sua concubina.
11 Quando furono vicini a Jebus, il giorno era molto calato; e il servo
disse al suo padrone: ‘Vieni, ti prego, e dirigiamo il cammino verso
questa città de’ Gebusei, e pernottiamo quivi’.
12 Il padrone gli rispose: ‘No, non dirigeremo il cammino verso una città
di stranieri i cui abitanti non sono figliuoli d’Israele, ma andremo fino
a Ghibea’.
13 E disse ancora al suo servo: ‘Andiamo, cerchiamo d’arrivare a uno di
que’ luoghi, e pernotteremo a Ghibea o a Rama’.
14 Così passarono oltre, e continuarono il viaggio; e il sole tramontò
loro com’eran presso a Ghibea, che appartiene a Beniamino. E volsero il
cammino in quella direzione, per andare a pernottare a Ghibea.
15 Il Levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li
accolse in casa per passar la notte.
16 Quand’ecco un vecchio, che tornava la sera dai campi, dal suo lavoro;
era un uomo della contrada montuosa d’Efraim, che abitava come forestiero
in Ghibea, la gente del luogo essendo Beniaminita.
17 Alzati gli occhi, vide quel viandante sulla piazza della città. E il
vecchio gli disse: ‘Dove vai, e donde vieni?’
18 E quello gli rispose: ‘Siam partiti da Bethlehem di Giuda, e andiamo
nella parte più remota della contrada montuosa d’Efraim. Io sono di là, ed
ero andato a Bethlehem di Giuda; ora mi reco alla casa dell’Eterno, e non
v’è alcuno che m’accolga in casa sua.
19 Eppure abbiamo della paglia e del foraggio per i nostri asini, e anche
del pane e del vino per me, per la tua serva e per il garzone che è coi
tuoi servi; a noi non manca nulla’.
20 Il vecchio gli disse: ‘La pace sia teco! Io m’incarico d’ogni tuo
bisogno; ma non devi passar la notte sulla piazza’.
21 Così lo menò in casa sua, e diè del foraggio agli asini; i viandanti si
lavarono i piedi, e mangiarono e bevvero.
22 Mentre stavano rallegrandosi, ecco gli uomini della città, gente
perversa, circondare la casa, picchiare alla porta, e dire al vecchio,
padron di casa: ‘Mena fuori quell’uomo ch’è entrato in casa tua ché lo
vogliam conoscere!’
23 Ma il padron di casa, uscito fuori, disse loro: ‘No, fratelli miei, vi
prego, non fate una mala azione; giacché quest’uomo è venuto in casa mia,
non commettete questa infamia!
24 Ecco qua la mia figliuola ch’è vergine, e la concubina di quell’uomo;
io ve le menerò fuori, e voi servitevene, e fatene quel che vi pare; ma
non commettete contro quell’uomo una simile infamia!’
25 Ma quegli uomini non vollero dargli ascolto. Allora l’uomo prese la sua
concubina e la menò fuori a loro; ed essi la conobbero, e abusarono di lei
tutta la notte fino al mattino; poi, allo spuntar dell’alba, la lasciaron
andare.
26 E quella donna, sul far del giorno, venne a cadere alla porta di casa
dell’uomo presso il quale stava il suo marito, e quivi rimase finché fu
giorno chiaro.
27 Il suo marito, la mattina, si levò, aprì la porta di casa e uscì per
continuare il suo viaggio, quand’ecco la donna, la sua concubina, giacer
distesa alla porta di casa, con le mani sulla soglia.
28 Egli le disse: ‘Lèvati, andiamocene!’ Ma non ebbe risposta. Allora il
marito la caricò sull’asino, e partì per tornare alla sua dimora.
29 E come fu giunto a casa, si munì d’un coltello, prese la sua concubina
e la divise, membro per membro, in dodici pezzi, che mandò per tutto il
territorio d’Israele.
30 Di guisa che chiunque vide ciò, disse: ‘Una cosa simile non è mai
accaduta né s’è mai vista, da quando i figliuoli d’Israele salirono dal
paese d’Egitto, fino al dì d’oggi! Prendete il fatto a cuore,
consigliatevi e parlate’.
Giudici 20
1 Allora tutti i figliuoli d’Israele uscirono, da Dan fino a Beer-Sceba e
al paese di Galaad, e la raunanza si raccolse come un sol uomo dinanzi
all’Eterno, a Mitspa.
2 I capi di tutto il popolo, e tutte le tribù d’Israele si presentarono
nella raunanza del popolo di Dio, in numero di quattrocentomila fanti,
atti a trar la spada.
3 E i figliuoli di Beniamino udirono che i figliuoli d’Israele eran saliti
a Mitspa. I figliuoli d’Israele dissero: ‘Parlate! Com’è stato commesso
questo delitto?’
4 Allora il Levita, il marito della donna ch’era stata uccisa, rispose:
‘Io ero giunto con la mia concubina a Ghibea di Beniamino per passarvi la
notte.
5 Ma gli abitanti di Ghibea si levarono contro di me e attorniarono di
notte la casa dove stavo; aveano l’intenzione d’uccidermi; violentarono la
mia concubina, ed ella morì.
6 Io presi la mia concubina, la feci in pezzi, che mandai per tutto il
territorio della eredità d’Israele, perché costoro han commesso un delitto
e una infamia in Israele.
7 Eccovi qui tutti, o figliuoli d’Israele; dite qui il vostro parere, e
che consigliate di fare’.
8 Tutto il popolo si levò come un sol uomo, dicendo: ‘Nessun di noi
tornerà alla sua tenda, nessun di noi rientrerà in casa sua.
9 E ora ecco quel che faremo a Ghibea: l’assaliremo, traendo a sorte chi
deve cominciare.
10 Prenderemo in tutte le tribù d’Israele dieci uomini su cento, cento su
mille e mille su diecimila, i quali andranno a cercar dei viveri per il
popolo, affinché, al loro ritorno, Ghibea di Beniamino sia trattata
secondo tutta l’infamia che ha commessa in Israele’.
11 Così tutti gli uomini d’Israele si radunarono contro quella città,
uniti come fossero un sol uomo.
12 E le tribù d’Israele mandarono degli uomini in tutte le famiglie di
Beniamino a dire: ‘Che delitto è questo ch’è stato commesso fra voi?
13 Or dunque consegnateci quegli uomini, quegli scellerati di Ghibea,
perché li mettiamo a morte, e togliam via il male da Israele’. Ma i
figliuoli di Beniamino non vollero dare ascolto alla voce dei loro
fratelli, i figliuoli d’Israele.
14 E i figliuoli di Beniamino uscirono dalle loro città, e si radunarono a
Ghibea per andare a combattere contro i figliuoli d’Israele.
15 Il censimento che in quel giorno si fece de’ figliuoli di Beniamino
usciti dalle città, fu di ventiseimila uomini atti a trar la spada, senza
contare gli abitanti di Ghibea, che ascendevano al numero di settecento
uomini scelti.
16 Fra tutta questa gente c’erano settecento uomini scelti, ch’erano
mancini. Tutti costoro poteano lanciare una pietra con la fionda ad un
capello, senza fallire il colpo.
17 Si fece pure il censimento degli uomini d’Israele, non compresi quelli
di Beniamino; ed erano in numero di quattrocentomila uomini atti a trar la
spada, tutta gente di guerra.
18 E i figliuoli d’Israele si mossero, salirono a Bethel e consultarono
Iddio, dicendo: ‘Chi di noi salirà il primo a combattere contro i
figliuoli di Beniamino?’ L’Eterno rispose: ‘Giuda salirà il primo’.
19 E l’indomani mattina, i figliuoli d’Israele si misero in marcia e si
accamparono presso Ghibea.
20 E gli uomini d’Israele uscirono per combattere contro Beniamino, e si
disposero in ordine di battaglia contro di loro, presso Ghibea.
21 Allora i figliuoli di Beniamino s’avanzarono da Ghibea, e in quel
giorno stesero morti al suolo ventiduemila uomini d’Israele.
22 Il popolo, gli uomini d’Israele, ripresero animo, si disposero di nuovo
in ordine di battaglia, nel luogo ove s’eran disposti il primo giorno.
23 E i figliuoli d’Israele salirono e piansero davanti all’Eterno fino
alla sera; consultarono l’Eterno, dicendo: ‘Debbo io seguitare a
combattere contro i figliuoli di Beniamino mio fratello?’ L’Eterno
rispose: ‘Salite contro di loro’.
24 I figliuoli d’Israele vennero a battaglia coi figliuoli di Beniamino
una seconda volta.
25 E i Beniaminiti una seconda volta usciron da Ghibea contro di loro, e
stesero morti al suolo altri diciottomila uomini de’ figliuoli d’Israele,
tutti atti a trar la spada.
26 Allora tutti i figliuoli d’Israele e tutto il popolo salirono a Bethel,
e piansero, e rimasero quivi davanti all’Eterno, e digiunarono quel dì
fino alla sera, e offrirono olocausti e sacrifizi di azioni di grazie
davanti all’Eterno.
27 E i figliuoli d’Israele consultarono l’Eterno - l’arca del patto di
Dio, in quel tempo, era quivi,
28 e Fineas, figliuolo d’Eleazar, figliuolo d’Aaronne, ne faceva allora il
servizio - e dissero: ‘Debbo io seguitare ancora a combattere contro i
figliuoli di Beniamino mio fratello, o debbo cessare?’ E l’Eterno rispose:
‘Salite, poiché domani ve li darò nelle mani’.
29 E Israele pose un’imboscata tutt’intorno a Ghibea.
30 I figliuoli d’Israele salirono per la terza volta contro i figliuoli di
Beniamino, e si disposero in ordine di battaglia presso Ghibea come le
altre volte.
31 E i figliuoli di Beniamino, avendo fatto una sortita contro il popolo,
si lasciarono attirare lungi dalla città, e cominciarono a colpire e ad
uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo d’Israele, per le strade,
delle quali una sale a Bethel, e l’altra a Ghibea per la campagna: ne
uccisero circa trenta.
32 Allora i figliuoli di Beniamino dissero: ‘Eccoli sconfitti davanti a
noi come la prima volta!’ Ma i figliuoli d’Israele dissero: ‘Fuggiamo, e
attiriamoli lungi dalla città sulle strade maestre!’
33 E tutti gli uomini d’Israele abbandonarono la loro posizione e si
disposero in ordine di battaglia a Baal-Thamar, e l’imboscata d’Israele si
slanciò fuori dal luogo ove si trovava, da Maareh-Ghibea.
34 Diecimila uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti a Ghibea. Il
combattimento fu aspro, e i Beniaminiti non si avvedevano del disastro che
stava per colpirli.
35 E l’Eterno sconfisse Beniamino davanti ad Israele; e i figliuoli
d’Israele uccisero quel giorno venticinquemila e cento uomini di
Beniamino, tutti atti a trar la spada.
36 I figliuoli di Beniamino videro che gl’Israeliti eran battuti. Questi,
infatti, avean ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano nella
imboscata che avean posta presso Ghibea.
37 Quelli dell’imboscata si gettaron prontamente su Ghibea; e, avanzatisi,
passarono a fil di spada l’intera città.
38 Or v’era un segnale convenuto fra gli uomini d’Israele e quelli
dell’imboscata: questi dovean far salire dalla città una gran fumata.
39 Gli uomini d’Israele aveano dunque voltate le spalle nel combattimento;
e que’ di Beniamino avean cominciato a colpire e uccidere circa trenta
uomini d’Israele. Essi dicevano: ‘Per certo, eccoli sconfitti davanti a
noi come nella prima battaglia!’
40 Ma quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad alzarsi dalla
città, que’ di Beniamino si volsero indietro, ed ecco che tutta la città
saliva in fiamme verso il cielo.
41 Allora gli uomini d’Israele fecero fronte indietro, e que’ di Beniamino
furono spaventati, vedendo il disastro che piombava loro addosso.
42 E voltaron le spalle davanti agli uomini d’Israele, e presero la via
del deserto; ma gli assalitori si misero alle loro calcagna, e stendevano
morti sul posto quelli che uscivano dalle città.
43 Circondarono i Beniaminiti, l’inseguirono, furon loro sopra dovunque si
fermavano, fin dirimpetto a Ghibea dal lato del sol levante.
44 Caddero, de’ Beniaminiti, diciottomila uomini, tutta gente di valore.
45 I Beniaminiti voltaron le spalle e fuggiron verso il deserto, in
direzione del masso di Rimmon; e gl’Israeliti ne mieterono per le strade
cinquemila, li inseguirono da presso fino a Ghideom, e ne colpirono altri
duemila.
46 Così, il numero totale de’ Beniaminiti che caddero quel giorno fu di
venticinquemila, atti a trar la spada, tutta gente di valore.
47 Seicento uomini, che avean voltato le spalle ed eran fuggiti verso il
deserto in direzione del masso di Rimmon, rimasero al masso di Rimmon
quattro mesi.
48 Poi gl’Israeliti tornarono contro i figliuoli di Beniamino, li
sconfissero mettendoli a fil di spada, dagli abitanti delle città al
bestiame, a tutto quel che capitava loro; e dettero alle fiamme tutte le
città che trovarono.
Giudici 21
1 Or gli uomini d’Israele avean giurato a Mitspa, dicendo: ‘Nessuno di noi
darà la sua figliuola in moglie a un Beniaminita’.
2 E il popolo venne a Bethel, dove rimase fino alla sera in presenza di
Dio, e alzando la voce, pianse dirottamente, e disse:
3 ‘O Eterno, o Dio d’Israele, perché mai è avvenuto questo in Israele che
oggi, ci sia in Israele una tribù di meno?’
4 Il giorno seguente, il popolo si levò di buon mattino, costruì quivi un
altare, e offerse olocausti e sacrifizi di azioni di grazie.
5 E i figliuoli d’Israele dissero: ‘Chi è, fra tutte le tribù d’Israele,
che non sia salito alla raunanza davanti all’Eterno?’ - Poiché avean fatto
questo giuramento solenne relativamente a chi non fosse salito in presenza
dell’Eterno a Mitspa: ‘Quel tale dovrà esser messo a morte’.
6 I figliuoli d’Israele si pentivano di quel che avean fatto a Beniamino
loro fratello, e dicevano: ‘Oggi è stata soppressa una tribù d’Israele.
7 Come faremo a procurar delle donne ai superstiti, giacché abbiam giurato
nel nome dell’Eterno di non dar loro in moglie alcuna delle nostre
figliuole?’
8 - Dissero dunque: ‘Qual è fra le tribù d’Israele quella che non è salita
in presenza dell’Eterno a Mitspa?’ E ecco che nessuno di Jabes in Galaad
era venuto al campo, alla raunanza;
9 poiché, fatto il censimento del popolo, si trovò che quivi non v’era
alcuno degli abitanti di Jabes in Galaad.
10 Allora la raunanza mandò là dodicimila uomini dei più valorosi, e diede
loro quest’ordine: ‘Andate, e mettete a fil di spada gli abitanti di Jabes
in Galaad, con le donne e i bambini.
11 E farete questo: voterete allo sterminio ogni maschio e ogni donna che
abbia avuto relazioni carnali con uomo’.
12 E quelli trovarono, fra gli abitanti di Jabes in Galaad, quattrocento
fanciulle che non aveano avuto relazioni carnali con uomo, e le menarono
al campo, a Sciloh, che è nel paese di Canaan.
13 Tutta la raunanza inviò de’ messi per parlare ai figliuoli di Beniamino
che erano al masso di Rimmon e per proclamar loro la pace.
14 Allora i Beniaminiti tornarono e furon loro date le donne a cui era
stata risparmiata la vita fra le donne di Jabes in Galaad; ma non ve ne fu
abbastanza per tutti.
15 Il popolo dunque si pentiva di quel che avea fatto a Beniamino, perché
l’Eterno aveva aperta una breccia fra le tribù d’Israele.
16 E gli anziani della raunanza dissero: ‘Come faremo a procurar delle
donne ai superstiti, giacché le donne Beniaminite sono state distrutte?’
Poi dissero:
17 ‘Quelli che sono scampati posseggano ciò che apparteneva a Beniamino,
affinché non sia soppressa una tribù in Israele.
18 Ma noi non possiamo dar loro delle nostre figliuole in moglie’. Poiché
i figliuoli d’Israele avean giurato, dicendo: ‘Maledetto chi darà una
moglie a Beniamino!’
19 E dissero: ‘Ecco, ogni anno si fa una festa in onore dell’Eterno a
Sciloh, ch’è al nord di Bethel, a oriente della strada che sale da Bethel
a Sichem, e al mezzogiorno di Lebna’.
20 E diedero quest’ordine ai figliuoli di Beniamino: ‘Andate, fate
un’imboscata nelle vigne;
21 state attenti, e quando le figliuole di Sciloh usciranno per danzare in
coro, sbucherete dalle vigne, rapirete ciascuno una delle figliuole di
Sciloh per farne vostra moglie, e ve ne andrete nel paese di Beniamino.
22 E quando i loro padri o i loro fratelli verranno a querelarsi con noi,
noi diremo loro: ‘Datecele, per favore, giacché in questa guerra non
abbiam preso una donna per uno; né siete voi che le avete date loro; nel
qual caso, voi sareste colpevoli’.
23 E i figliuoli di Beniamino fecero a quel modo: si presero delle mogli,
secondo il loro numero, fra le danzatrici; le rapirono, poi partirono e
tornarono nella loro eredità, riedificarono le città e vi stabilirono la
loro dimora.
24 In quel medesimo tempo, i figliuoli d’Israele se ne andarono di là,
ciascuno nella sua tribù e nella sua famiglia, e ognuno tornò di là nella
sua eredità.
25 In quel tempo, non v’era re in Israele; ognun facea quel che gli pareva
meglio.
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