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2 Cronache 1
1 Salomone, figliuolo di Davide, si stabilì saldamente nel suo regno;
l’Eterno, il suo Dio, fu con lui e lo elevò a somma grandezza.
2 Salomone parlò a tutto Israele, ai capi delle migliaia e delle
centinaia, ai giudici, a tutti i principi capi delle case patriarcali di
tutto Israele;
3 ed egli, con tutta la raunanza, si recò all’alto luogo, ch’era a Gabaon;
quivi, infatti, si trovava la tenda di convegno di Dio, che Mosè, servo
dell’Eterno, avea fatta nel deserto.
4 Quanto all’arca di Dio, Davide l’avea trasportata da Kiriath-Jearim al
luogo ch’ei le avea preparato; poiché egli avea rizzata per lei una tenda
a Gerusalemme;
5 e l’altare di rame, fatto da Betsaleel, figliuolo d’Uri, figliuolo di
Hur, si trovava anch’esso a Gabaon, davanti al tabernacolo dell’Eterno.
Salomone e l’assemblea vennero a ricercarvi l’Eterno.
6 E quivi, sull’altare di rame ch’era davanti alla tenda di convegno,
Salomone offerse in presenza dell’Eterno mille olocausti.
7 In quella notte, Iddio apparve a Salomone, e gli disse: ‘Chiedi quello
che vuoi ch’io ti dia’.
8 Salomone rispose a Dio: ‘Tu hai trattato con gran benevolenza Davide,
mio padre, e hai fatto regnar me in luogo suo.
9 Ora, o Eterno Iddio, si avveri la promessa che hai fatta a Davide mio
padre, poiché tu m’hai fatto re di un popolo numeroso come la polvere
della terra!
10 Dammi dunque saviezza e intelligenza, affinché io sappia come condurmi
di fronte a questo popolo; poiché chi mai potrebbe amministrar la
giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?’
11 E Dio disse a Salomone: ‘Giacché questo è ciò che hai nel cuore, e non
hai chiesto ricchezze, né beni, né gloria, né la morte de’ tuoi nemici, e
nemmeno una lunga vita, ma hai chiesto per te saviezza e intelligenza per
poter amministrare la giustizia per il mio popolo del quale io t’ho fatto
re,
12 la saviezza e l’intelligenza ti sono concesse; e, oltre a questo, ti
darò ricchezze, beni e gloria, come non n’ebbero mai i re che t’han
preceduto, e come non ne avrà mai alcuno dei tuoi successori’.
13 E Salomone tornò dall’alto luogo ch’era a Gabaon, e dalla tenda di
convegno, a Gerusalemme, e regnò sopra Israele.
14 Salomone radunò carri e cavalieri, ed ebbe millequattrocento carri e
dodicimila cavalieri, che stanziò nelle città dove teneva i carri, e
presso il re a Gerusalemme.
15 E il re fece sì che l’argento e l’oro erano a Gerusalemme così comuni
come le pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della
pianura.
16 I cavalli che Salomone aveva, gli venian menati dall’Egitto; le
carovane di mercanti del re li andavano a prendere a mandre, per un prezzo
convenuto;
17 e facevano uscire dall’Egitto e giungere a destinazione un equipaggio
per il costo di seicento sicli d’argento; un cavallo per il costo di
centocinquanta. Nello stesso modo, per mezzo di que’ mercanti, se ne
facean venire per tutti i re degli Hittei e per i re della Siria.
2 Cronache 2
1 Salomone decise di costruire una casa per il nome dell’Eterno, e una
casa reale per sé.
2 Salomone arruolò settantamila uomini per portar pesi, ottantamila per
tagliar pietre nella montagna, e tremilaseicento per sorvegliarli.
3 Poi Salomone mandò a dire a Huram re di Tiro: ‘Fa’ con me come facesti
con Davide mio padre, al quale mandasti de’ cedri per edificarsi una casa
di abitazione.
4 Ecco, io sto per edificare una casa per il nome dell’Eterno, dell’Iddio
mio, per consacrargliela, per bruciare dinanzi a lui il profumo fragrante,
per esporvi permanentemente i pani della presentazione, e per offrirvi gli
olocausti del mattino e della sera, dei sabati, dei novilunî, e delle
feste dell’Eterno, dell’Iddio nostro. Questa è una legge perpetua per
Israele.
5 La casa ch’io sto per edificare sarà grande, perché l’Iddio nostro è
grande sopra tutti gli dèi.
6 Ma chi sarà da tanto da edificargli una casa, se i cieli e i cieli de’
cieli non lo posson contenere? E chi son io per edificargli una casa, se
non sia tutt’al più per bruciarvi de’ profumi dinanzi a lui?
7 Mandami dunque un uomo abile a lavorare l’oro, l’argento, il rame, il
ferro, la porpora, lo scarlatto, il violaceo, che sappia fare ogni sorta
di lavori d’intagli, collaborando con gli artisti che sono presso di me in
Giuda e a Gerusalemme, e che Davide mio padre aveva approntati.
8 Mandami anche dal Libano del legname di cedro, di cipresso e di sandalo;
perché io so che i tuoi servi sono abili nel tagliare il legname del
Libano; ed ecco, i miei servi saranno coi servi tuoi,
9 per prepararmi del legname in abbondanza; giacché la casa ch’io sto per
edificare, sarà grande e maravigliosa.
10 E ai tuoi servi che abbatteranno e taglieranno il legname io darò
ventimila cori di grano battuto, ventimila cori d’orzo, ventimila bati di
vino e ventimila bati d’olio.
11 E Huram, re di Tiro, rispose così in una lettera, che mandò a Salomone:
‘L’Eterno, perché ama il suo popolo, ti ha costituito re su di esso’.
12 Huram aggiunse: ‘Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, che ha
fatto i cieli e la terra, perché ha dato al re Davide un figliuolo savio,
pieno di senno e d’intelligenza, il quale edificherà una casa per
l’Eterno, e una casa reale per sé!
13 Io ti mando dunque un uomo abile e intelligente, maestro Huram,
14 figliuolo d’una donna della tribù di Dan e di padre Tiro, il quale è
abile a lavorare l’oro, l’argento, il rame, il ferro, la pietra, il legno,
la porpora, il violaceo, il bisso, lo scarlatto, e sa pur fare ogni sorta
di lavori d’intaglio, ed eseguire qualsivoglia lavoro d’arte gli si
affidi. Egli collaborerà coi tuoi artisti e con gli artisti del mio
signore Davide, tuo padre.
15 Ora dunque mandi il mio signore ai suoi servi il grano, l’orzo, l’olio
ed il vino, di cui egli ha parlato;
16 e noi, dal canto nostro, taglieremo del legname del Libano, quanto te
ne abbisognerà; te lo spediremo per mare su zattere fino a Jafo, e tu lo
farai trasportare a Gerusalemme’.
17 Salomone fece fare il conto di tutti gli stranieri che si trovavano nel
paese d’Israele, e dei quali già Davide suo padre avea fatto il
censimento; e se ne trovò centocinquantatremila seicento;
18 e ne prese settantamila per portar pesi, ottantamila per tagliar pietre
nella montagna, e tremila seicento per sorvegliare e far lavorare il
popolo.
2 Cronache 3
1 Salomone cominciò a costruire la casa dell’Eterno a Gerusalemme, sul
monte Moriah, dove l’Eterno era apparso a Davide suo padre, nel luogo che
Davide aveva preparato, nell’aia di Ornan, il Gebuseo.
2 Egli cominciò la costruzione il secondo giorno del secondo mese del
quarto anno del suo regno.
3 Or queste son le misure dei fondamenti gettati da Salomone per la
costruzione della casa di Dio. La lunghezza, in cubiti dell’antica misura,
era di sessanta cubiti; la larghezza, di venti cubiti.
4 Il portico, sul davanti della casa, avea venti cubiti di lunghezza,
rispondenti alla larghezza della casa, e centoventi d’altezza. Salomone
ricoprì d’oro finissimo l’interno della casa.
5 Egli ricoprì la casa maggiore di legno di cipresso, poi la rivestì d’oro
finissimo e vi fece scolpire delle palme e delle catenelle.
6 Rivestì questa casa di pietre preziose, per ornamento; e l’oro era
quello di Parvaim.
7 Rivestì pure d’oro la casa, le travi, gli stipiti, le pareti e le porte;
e sulle pareti fece dei cherubini d’intaglio.
8 E costruì il luogo santissimo. Esso avea venti cubiti di lunghezza,
corrispondenti alla larghezza della casa, e venti cubiti di larghezza. Lo
ricoprì d’oro finissimo, del valore di seicento talenti;
9 e il peso dell’oro per i chiodi ascendeva a cinquanta sicli. Rivestì
anche d’oro le camere superiori.
10 Nel luogo santissimo fece scolpire due statue di cherubini, che furono
ricoperti d’oro.
11 Le ali dei cherubini aveano venti cubiti di lunghezza. L’ala del primo,
lunga cinque cubiti, toccava la parete della casa; l’altra ala, pure di
cinque cubiti, toccava l’ala del secondo cherubino.
12 L’ala del secondo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete
della casa; l’altra ala, pure di cinque cubiti, arrivava all’ala
dell’altro cherubino.
13 Le ali di questi cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti. Essi
stavano ritti in piè, e aveano le facce volte verso la sala.
14 E fece il velo di filo violaceo, porporino, scarlatto e di bisso, e vi
fece ricamare dei cherubini.
15 Fece pure davanti alla casa due colonne di trentacinque cubiti
d’altezza; e il capitello, in cima a ciascuna, era di cinque cubiti.
16 E fece delle catenelle, come quelle che erano nel santuario, e le pose
in cima alle colonne; e fece cento melagrane, che sospese alle catenelle.
17 E rizzò le colonne dinanzi al tempio: una a destra e l’altra a
sinistra; e chiamò quella di destra Jakin, e quella di sinistra Boaz.
2 Cronache 4
1 Poi fece un altare di rame lungo venti cubiti, largo venti cubiti e alto
dieci cubiti.
2 Fece pure il mare di getto, che avea dieci cubiti da un orlo all’altro;
era di forma perfettamente rotonda, avea cinque cubiti d’altezza, e una
corda di trenta cubiti ne misurava la circonferenza.
3 Sotto all’orlo lo circondavano delle figure di buoi, dieci per cubito,
facendo tutto il giro del mare; erano disposti in due ordini ed erano
stati fusi insieme col mare.
4 Questo posava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione,
tre a occidente, tre a mezzogiorno, e tre ad oriente; il mare stava su di
essi, e le parti posteriori de’ buoi erano vòlte verso il di dentro.
5 Esso aveva lo spessore d’un palmo; il suo orlo, fatto come l’orlo d’una
coppa, avea la forma d’un fior di giglio; il mare poteva contenere tremila
bati.
6 Fece pure dieci conche, e ne pose cinque a destra e cinque a sinistra,
perché servissero alle purificazioni; vi si lavava ciò che serviva agli
olocausti. Il mare era destinato alle abluzioni dei sacerdoti.
7 E fece i dieci candelabri d’oro, conformemente alle norme che li
concernevano, e li pose nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra.
8 Fece anche dieci tavole, che pose nel tempio, cinque a destra e cinque a
sinistra. E fece cento bacini d’oro.
9 Fece pure il cortile dei sacerdoti, e il gran cortile con le sue porte,
delle quali ricoprì di rame i battenti.
10 E pose il mare al lato destro della casa, verso sud-est.
11 Huram fece pure i vasi per le ceneri, le palette ed i bacini. Così
Huram compì l’opera che avea fatta per il re Salomone nella casa di Dio:
12 le due colonne, le due palle dei capitelli in cima alle colonne; i due
reticolati per coprire le due palle dei capitelli in cima alle colonne,
13 le quattrocento melagrane per i due reticolati, a due ordini di
melagrane per ogni reticolato, da coprire le due palle dei capitelli in
cima alle colonne;
14 e fece le basi e le conche sulle basi,
15 il mare, ch’era unico, e i dodici buoi sotto il mare,
16 e i vasi per le ceneri, le palette, i forchettoni e tutti gli utensili
accessori. Maestro Huram li fece per il re Salomone, per la casa
dell’Eterno, di rame tirato a pulimento.
17 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano, in un suolo
argilloso, fra Succoth e Tsereda.
18 Salomone fece tutti questi utensili in così gran quantità, che non se
ne riscontrò il peso del rame.
19 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa di Dio: l’altare
d’oro, le tavole sulle quali si mettevano i pani della presentazione;
20 i candelabri d’oro puro, con le loro lampade, da accendere, secondo la
norma stabilita, davanti al santuario;
21 i fiori, le lampade, gli smoccolatoi, d’oro del più puro;
22 i coltelli, i bacini, le coppe e i bracieri, d’oro fino. Quanto alla
porta della casa, i battenti interiori, all’ingresso del luogo santissimo,
e le porte della casa, all’ingresso del tempio, erano d’oro.
2 Cronache 5
1 Così fu compiuta tutta l’opera che Salomone fece eseguire per la casa
dell’Eterno. E Salomone fece portare l’argento, l’oro e tutti gli utensili
che Davide suo padre avea consacrati, e li mise nei tesori della casa di
Dio.
2 Allora Salomone radunò a Gerusalemme gli anziani d’Israele e tutti i
capi delle tribù, i principi delle famiglie patriarcali dei figliuoli
d’Israele, per portar su l’arca del patto dell’Eterno, dalla città di
Davide, cioè da Sion.
3 Tutti gli uomini d’Israele si radunarono presso il re per la festa che
cadeva il settimo mese.
4 Arrivati che furono tutti gli anziani d’Israele, i Leviti presero
l’arca,
5 e portarono su l’arca, la tenda di convegno, e tutti gli utensili sacri
che erano nella tenda. I sacerdoti ed i Leviti eseguirono il trasporto.
6 Il re Salomone e tutta la raunanza d’Israele convocata presso di lui, si
raccolsero davanti all’arca, e immolarono pecore e buoi in tal quantità da
non potersi contare né calcolare.
7 I sacerdoti portarono l’arca del patto dell’Eterno al luogo destinatole,
nel santuario della casa, nel luogo santissimo, sotto le ali dei
cherubini;
8 poiché i cherubini aveano le ali spiegate sopra il sito dell’arca, e
coprivano dall’alto l’arca e le sue stanghe.
9 Le stanghe aveano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano
sporgere dall’arca, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori.
Esse son rimaste quivi fino al dì d’oggi.
10 Nell’arca non v’era altro se non le due tavole di pietra che Mosè vi
avea deposte sullo Horeb, quando l’Eterno fece patto coi figliuoli
d’Israele, dopo che questi furono usciti dal paese d’Egitto.
11 Or avvenne che mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo - giacché
tutti i sacerdoti presenti s’erano santificati senza osservare l’ordine
delle classi,
12 e tutti i Leviti, cantori Asaf, Heman, Jeduthun, i loro figliuoli e i
loro fratelli, vestiti di bisso, con cembali, saltèri e cetre stavano in
piè a oriente dell’altare, e con essi centoventi sacerdoti che sonavan la
tromba
13 - mentre, dico, quelli che sonavan la tromba e quelli che cantavano,
come un sol uomo, fecero udire un’unica voce per celebrare e per lodare
l’Eterno, e alzarono la voce al suon delle trombe, de’ cembali e degli
altri strumenti musicali, e celebrarono l’Eterno dicendo: ‘Celebrate
l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in perpetuo’,
avvenne che la casa, la casa dell’Eterno, fu riempita da una nuvola,
14 e i sacerdoti non poterono rimanervi per farvi l’ufficio loro, a motivo
della nuvola; poiché la gloria dell’Eterno riempiva la casa di Dio.
2 Cronache 6
1 Allora Salomone disse: ‘L’Eterno ha dichiarato che abiterebbe nella
oscurità!
2 E io t’ho costruito una casa per tua abitazione, un luogo ove tu
dimorerai in perpetuo!’
3 Poi il re voltò la faccia, e benedisse tutta la raunanza d’Israele; e
tutta la raunanza d’Israele stava in piedi.
4 E disse: ‘Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, il quale di sua
propria bocca parlò a Davide mio padre, e con la sua potenza ha adempito
quel che avea dichiarato dicendo:
5 - Dal giorno che trassi il mio popolo d’Israele dal paese d’Egitto, io
non scelsi alcuna città, fra tutte le tribù d’Israele, per edificarvi una
casa, ove il mio nome dimorasse; e non scelsi alcun uomo perché fosse
principe del mio popolo d’Israele;
6 ma ho scelto Gerusalemme perché il mio nome vi dimori, e ho scelto
Davide per regnare sul mio popolo d’Israele. -
7 Or Davide, mio padre, ebbe in cuore di costruire una casa al nome
dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele;
8 ma l’Eterno disse a Davide mio padre: - Quanto all’aver tu avuto in
cuore di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene ad aver questo in
cuore;
9 però, non sarai tu che edificherai la casa; ma il tuo figliuolo che
uscirà dalle tue viscere, sarà quegli che costruirà la casa al mio nome. -
10 E l’Eterno ha adempita la parola che avea pronunziata; ed io son sorto
in luogo di Davide mio padre, e mi sono assiso sul trono d’Israele, come
l’Eterno aveva annunziato, ed ho costruita la casa al nome dell’Eterno,
dell’Iddio d’Israele.
11 E quivi ho posto l’arca nella quale è il patto dell’Eterno: il patto
ch’egli fermò coi figliuoli d’Israele’.
12 Poi Salomone si pose davanti all’altare dell’Eterno, in presenza di
tutta la raunanza d’Israele, e stese le sue mani.
13 Egli, infatti, avea fatto costruire una tribuna di rame, lunga cinque
cubiti, larga cinque cubiti e alta tre cubiti, e l’avea posta in mezzo al
cortile; egli vi salì, si mise in ginocchio in presenza di tutta la
raunanza d’Israele, stese le mani verso il cielo, e disse:
14 ‘O Eterno, Dio d’Israele! Non v’è Dio che sia simile a te, né in cielo
né in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che
camminano in tua presenza con tutto il cuor loro.
15 Tu hai mantenuta la promessa da te fatta al tuo servo Davide, mio
padre; e ciò che dichiarasti con la tua propria bocca, la tua mano oggi
l’adempie.
16 Ora dunque, o Eterno, Dio d’Israele, mantieni al tuo servo Davide, mio
padre, la promessa che gli facesti, dicendo: - Non ti mancherà mai
qualcuno che segga nel mio cospetto sul trono d’Israele, purché i tuoi
figliuoli veglino sulla loro condotta, e camminino secondo la mia legge,
come tu hai camminato in mia presenza.
17 Ora dunque, o Eterno, Dio d’Israele, s’avveri la parola che dicesti al
tuo servo Davide!
18 Ma è egli proprio vero che Dio abiti cogli uomini sulla terra? Ecco, i
cieli e i cieli de’ cieli non ti posson contenere; quanto meno questa casa
che io ho costruita!
19 Nondimeno, o Eterno, Dio mio, abbi riguardo alla preghiera del tuo
servo e alla sua supplicazione, ascoltando il grido e la preghiera che il
tuo servo ti rivolge.
20 Siano gli occhi tuoi giorno e notte aperti su questa casa, sul luogo
nel quale dicesti di voler mettere il tuo nome! Ascolta la preghiera che
il tuo servo farà, rivòlto a questo luogo!
21 Ascolta le supplicazioni del tuo servo e del tuo popolo Israele quando
pregheranno, rivòlti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora,
dai cieli; ascolta e perdona!
22 Quand’uno avrà peccato contro il suo prossimo e si esigerà da lui il
giuramento per costringerlo a giurare, se quegli viene a giurare davanti
al tuo altare in questa casa,
23 tu ascoltalo dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il
colpevole, facendo ricadere sul suo capo i suoi atti, e dichiara giusto
l’innocente, trattandolo secondo la sua giustizia.
24 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico per aver peccato
contro di te, se torna a te, se dà gloria al tuo nome e ti rivolge
preghiere e supplicazioni in questa casa, tu esaudiscilo dal cielo,
25 perdona al tuo popolo d’Israele il suo peccato, e riconducilo nel paese
che desti a lui ed ai suoi padri.
26 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà più pioggia a motivo dei loro
peccati contro di te, se essi pregano rivòlti a questo luogo, se dànno
gloria al tuo nome e si convertono dai loro peccati perché li avrai
afflitti,
27 tu esaudiscili dal cielo, perdona il loro peccato ai tuoi servi ed al
tuo popolo d’Israele, ai quali avrai mostrato la buona strada per cui
debbon camminare; e manda la pioggia sulla terra, che hai data come
eredità al tuo popolo.
28 Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine
o dal carbone, dalle locuste o dai bruci, quando il nemico assedierà il
tuo popolo nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsivoglia
flagello o epidemia, ogni preghiera,
29 ogni supplicazione che ti sarà rivolta da un individuo o dall’intero
tuo popolo d’Israele, allorché ciascuno avrà riconosciuta la sua piaga e
il suo dolore e stenderà le sue mani verso questa casa,
30 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; rendi
a ciascuno secondo le sue vie, tu che conosci il cuore d’ognuno; - poiché
tu solo conosci il cuore dei figliuoli degli uomini; -
31 affinché essi ti temano e camminino nelle tue vie tutto il tempo che
vivranno nel paese che tu desti ai padri nostri!
32 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo d’Israele, quando verrà da
un paese lontano a motivo del tuo gran nome, della tua mano potente e del
tuo braccio disteso, quando verrà a pregarti in questa casa,
33 tu esaudiscilo dal cielo, dal luogo della tua dimora, e concedi a
questo straniero tutto quello che ti domanderà, affinché tutti i popoli
della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo
d’Israele, e sappiano che il tuo nome è invocato su questa casa che io ho
costruita!
34 Quando il tuo popolo partirà per muover guerra al suo nemico seguendo
la via per la quale tu l’avrai mandato, se t’innalza preghiere rivòlto
alla città che tu hai scelta, e alla casa che io ho costruita al tuo nome,
35 esaudisci dal cielo le sue preghiere e le sue supplicazioni, e fagli
ragione.
36 Quando peccheranno contro di te - poiché non v’è uomo che non pecchi -
e tu ti sarai mosso a sdegno contro di loro e li avrai abbandonati in
balìa del nemico che li menerà in cattività in un paese lontano o vicino,
37 se, nel paese dove saranno schiavi, rientrano in se stessi, se tornano
a te e ti rivolgono supplicazioni nel paese del loro servaggio, e dicono:
- Abbiam peccato, abbiamo operato iniquamente, siamo stati malvagi, -
38 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta l’anima loro nel
paese del loro servaggio dove sono stati menati schiavi, e ti pregano,
rivòlti al loro paese, il paese che tu desti ai loro padri, alla città che
tu hai scelta, e alla casa che io ho costruita al tuo nome,
39 esaudisci dal cielo, dal luogo della tua dimora, la loro preghiera e le
loro supplicazioni, e fa’ loro ragione; perdona al tuo popolo che ha
peccato contro di te!
40 Ora, o Dio mio, siano aperti gli occhi tuoi, e siano attente le tue
orecchie alla preghiera fatta in questo luogo!
41 Ed ora, lèvati, o Eterno, o Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e
l’arca della tua forza! I tuoi sacerdoti, o Eterno, o Dio, siano rivestiti
di salvezza, e giubilino nel bene i tuoi fedeli!
42 O Eterno, o Dio, non respingere la faccia del tuo unto; ricordati delle
grazie fatte a Davide, tuo servo!’
2 Cronache 7
1 Quando Salomone ebbe finito di pregare, il fuoco scese dal cielo,
consumò l’olocausto e i sacrifizi, e la gloria dell’Eterno riempì la casa;
2 e i sacerdoti non potevano entrare nella casa dell’Eterno a motivo della
gloria dell’Eterno che riempiva la casa dell’Eterno.
3 Tutti i figliuoli d’Israele videro scendere il fuoco e la gloria
dell’Eterno sulla casa, e si chinarono con la faccia a terra, si
prostrarono sul pavimento, e lodarono l’Eterno, dicendo: ‘Celebrate
l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in perpetuo’.
4 Poi il re e tutto il popolo offrirono dei sacrifizi davanti all’Eterno.
5 Il re Salomone offrì in sacrifizio ventiduemila buoi e centoventimila
pecore. Così il re e tutto il popolo dedicarono la casa di Dio.
6 I sacerdoti stavano in piè, intenti ai loro ufficî; così pure i Leviti,
con gli strumenti musicali consacrati all’Eterno, che il re Davide avea
fatti per lodare l’Eterno, la cui ‘benignità dura in perpetuo’, quando
anche Davide celebrava con essi l’Eterno; e i sacerdoti sonavano la tromba
dirimpetto ai Leviti, e tutto Israele stava in piedi.
7 Salomone consacrò la parte di mezzo del cortile, ch’è davanti alla casa
dell’Eterno; poiché offrì quivi gli olocausti e i grassi dei sacrifizi di
azioni di grazie, giacché l’altare di rame che Salomone avea fatto, non
poteva contenere gli olocausti, le oblazioni e i grassi.
8 E in quel tempo Salomone celebrò la festa per sette giorni, e tutto
Israele con lui. Ci fu una grandissima raunanza di gente, venuta da tutto
il paese: dai dintorni di Hamath fino al torrente d’Egitto.
9 L’ottavo giorno fecero una raunanza solenne; poiché celebrarono la
dedicazione dell’altare per sette giorni, e la festa per altri sette
giorni.
10 Il ventitreesimo giorno del settimo mese Salomone rimandò alle sue
tende il popolo allegro e col cuor contento per il bene che l’Eterno avea
fatto a Davide, a Salomone e ad Israele, suo popolo.
11 Salomone dunque terminò la casa dell’Eterno e la casa reale, e menò a
felice compimento tutto quello che aveva avuto in cuore di fare nella casa
dell’Eterno e nella sua propria casa.
12 E l’Eterno apparve di notte a Salomone, e gli disse: ‘Io ho esaudita la
tua preghiera, e mi sono scelto questo luogo come casa dei sacrifizi.
13 Quand’io chiuderò il cielo in guisa che non vi sarà più pioggia,
quand’ordinerò alle locuste di divorare il paese, quando manderò la peste
fra il mio popolo,
14 se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega,
cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvage, io lo esaudirò
dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese.
15 I miei occhi saranno oramai aperti e le mie orecchie attente alla
preghiera fatta in questo luogo;
16 poiché ora ho scelta e santificata questa casa, affinché il mio nome vi
rimanga in perpetuo, e gli occhi miei ed il mio cuore saran quivi sempre.
17 E quanto a te, se tu cammini dinanzi a me come camminò Davide tuo
padre, facendo tutto quello che t’ho comandato, e se osservi le mie leggi
e i miei precetti,
18 io stabilirò il trono del tuo regno, come promisi a Davide tuo padre,
dicendo: - Non ti mancherà mai qualcuno che regni sopra Israele.
19 Ma se vi ritraete da me e abbandonate le mie leggi e i miei
comandamenti che io vi ho posti dinanzi, e andate invece a servire altri
dèi e a prostrarvi dinanzi a loro,
20 io vi sradicherò dal mio paese che v’ho dato; e rigetterò dal mio
cospetto la casa che ho consacrata al mio nome, e la farò diventare la
favola e lo zimbello di tutti i popoli.
21 Chiunque passerà vicino a questa casa, già così eccelsa, stupirà e
dirà: - Perché l’Eterno ha egli trattato in tal guisa questo paese e
questa casa? -
22 e si risponderà: - Perché hanno abbandonato l’Eterno, l’Iddio dei loro
padri che li trasse dal paese d’Egitto, si sono invaghiti di altri dèi, si
son prostrati dinanzi a loro e li hanno serviti; ecco perché l’Eterno ha
fatto venire tutti questi mali su loro’.
2 Cronache 8
1 Or avvenne che, passati i venti anni nei quali Salomone edificò la casa
dell’Eterno e la sua propria casa,
2 egli ricostruì le città che Huram gli avea date, e vi fece abitare i
figliuoli d’Israele.
3 E Salomone marciò contro Hamath-Tsoba e se ne impadronì.
4 E ricostruì Tadmor nella parte deserta del paese, e tutte le città di
rifornimento in Hamath.
5 Ricostruì pure Beth-Horon superiore e Beth-Horon inferiore, città forti,
munite di mura, di porte e di sbarre;
6 riedificò Baalath e tutte le città di rifornimento che appartenevano al
re, tutte le città per i suoi carri, le città per i suoi cavalieri,
insomma tutto quello che gli piacque di costruire a Gerusalemme, al Libano
e in tutto il paese del suo dominio.
7 Di tutta la popolazione ch’era rimasta degli Hittei, degli Amorei, dei
Ferezei, degli Hivvei e dei Gebusei, che non erano d’Israele,
8 vale a dire dei loro discendenti ch’eran rimasti dopo di loro nel paese
e che gl’Israeliti non aveano distrutti, Salomone fece tanti servi per le
comandate; e tali son rimasti fino al dì d’oggi.
9 Ma de’ figliuoli d’Israele Salomone non impiegò alcuno come servo per i
suoi lavori; essi furono la sua gente di guerra, capi de’ suoi condottieri
e comandanti dei suoi carri e dei suoi cavalieri.
10 I capi preposti al popolo dal re Salomone e incaricati di sorvegliarlo,
erano in numero di duecentocinquanta.
11 Or Salomone fece salire la figliuola di Faraone dalla città di Davide
alla casa ch’egli le avea fatto costruire; perché disse: ‘La moglie mia
non abiterà nella casa di Davide re d’Israele, perché i luoghi dov’è
entrata l’arca dell’Eterno son santi’.
12 Allora Salomone offrì degli olocausti all’Eterno sull’altare
dell’Eterno, ch’egli avea costruito davanti al portico;
13 offriva quello che bisognava offrire, secondo l’ordine di Mosè, ogni
giorno, nei sabati, nei noviluni, e nelle feste solenni, tre volte
all’anno: alla festa degli azzimi, alla festa delle settimane e alla festa
delle capanne.
14 E stabilì nelle loro funzioni, come le avea regolate Davide suo padre,
le classi dei sacerdoti, i Leviti nella loro incombenza di celebrare
l’Eterno e fare il servizio in presenza de’ sacerdoti giorno per giorno, e
i portinai, a ciascuna porta, secondo le loro classi; poiché così aveva
ordinato Davide, l’uomo di Dio.
15 E non si deviò in nulla dagli ordini che il re avea dato circa i
sacerdoti e i Leviti, come pure relativamente ai tesori.
16 Così fu condotta tutta l’opera di Salomone dal giorno in cui fu fondata
la casa dell’Eterno, fino a quando fu terminata. La casa dell’Eterno ebbe
il suo perfetto compimento.
17 Allora Salomone partì per Etsion-Gheber e per Eloth, sulla riva del
mare, nel paese di Edom.
18 E Huram, per mezzo della sua gente, gli mandò delle navi e degli uomini
che conoscevano il mare; i quali andaron con la gente di Salomone ad Ofir,
vi presero quattrocentocinquanta talenti d’oro, e li portarono al re
Salomone.
2 Cronache 9
1 Or la regina di Sceba, avendo udito la fama che circondava Salomone,
venne a Gerusalemme per metterlo alla prova con degli enimmi. Essa giunse
con un numerosissimo seguito, con cammelli carichi di aromi, d’oro in gran
quantità, e di pietre preziose: e, recatasi da Salomone, gli disse tutto
quello che aveva in cuore.
2 Salomone rispose a tutte le questioni propostegli da lei, e non ci fu
cosa che fosse oscura per il re, e ch’ei non sapesse spiegare.
3 E quando la regina di Sceba ebbe veduto la sapienza di Salomone e la
casa ch’egli avea costruita,
4 e le vivande della sua mensa e gli alloggi de’ suoi servi e l’ordine di
servizio de’ suoi ufficiali e le loro vesti e i suoi coppieri e le loro
vesti e gli olocausti ch’egli offriva nella casa dell’Eterno, rimase fuor
di sé dalla maraviglia.
5 E disse al re: ‘Quello che avevo sentito dire nel mio paese dei fatti
tuoi e della tua sapienza era dunque vero.
6 Ma io non ci ho creduto finché non son venuta io stessa, e non ho visto
con gli occhi miei; ed ora, ecco, non m’era stata riferita neppure la metà
della grandezza della tua sapienza! Tu sorpassi la fama che me n’era
giunta!
7 Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno del continuo
dinanzi a te, ed ascoltano la tua sapienza!
8 Sia benedetto l’Eterno, il tuo Dio, il quale t’ha gradito, mettendoti
sul suo trono, onde tu regni per l’Eterno, per il tuo Dio! Iddio ti ha
stabilito re per far ragione e giustizia, perch’egli ama Israele e vuol
conservarlo in perpetuo’.
9 Poi ella donò al re centoventi talenti d’oro, grandissima quantità di
aromi e delle pietre preziose. Non vi furon più tali aromi, come quelli
che la regina di Sceba diede al re Salomone.
10 (I servi di Huram e i servi di Salomone che portavano oro da Ofir,
portavano anche del legno di sandalo e delle pietre preziose;
11 e di questo legno di sandalo il re fece delle scale per la casa
dell’Eterno e per la casa reale, delle cetre e de’ saltèri per i cantori.
Del legno come questo non se n’era mai visto prima nel paese di Giuda).
12 Il re Salomone diede alla regina di Sceba tutto quello ch’essa bramò e
chiese, oltre all’equivalente di quello ch’essa avea portato al re. Poi
ella si rimise in cammino, e coi suoi servi se ne tornò al suo paese.
13 Or il peso dell’oro che giungeva ogni anno a Salomone, era di seicento
sessantasei talenti,
14 oltre quello che percepiva dai trafficanti e dai negozianti che gliene
portavano, da tutti i re d’Arabia e dai governatori del paese che recavano
a Salomone dell’oro e dell’argento.
15 E il re Salomone fece fare duecento scudi grandi d’oro battuto, per
ognuno dei quali impiegò seicento sicli d’oro battuto,
16 e trecento altri scudi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò
trecento sicli d’oro; e il re li mise nella casa della ‘Foresta del
Libano’.
17 Il re fece pure un gran trono d’avorio, che rivestì d’oro puro.
18 Questo trono aveva sei gradini e una predella d’oro connessi col trono;
v’erano dei bracci da un lato e dall’altro del seggio, due leoni stavano
presso i bracci,
19 e dodici leoni stavano sui sei gradini, da una parte e dall’altra.
Niente di simile era ancora stato fatto in verun altro regno.
20 E tutte le coppe del re Salomone erano d’oro, e tutto il vasellame
della casa della ‘Foresta del Libano’ era d’oro puro; dell’argento non si
faceva alcun conto al tempo di Salomone.
21 Poiché il re aveva delle navi che andavano a Tarsis con la gente di
Huram; e una volta ogni tre anni venivano le navi da Tarsis, recando oro,
argento, avorio, scimmie e pavoni.
22 Così il re Salomone fu il più grande di tutti i re della terra per
ricchezze e per sapienza.
23 E tutti i re della terra cercavano di veder Salomone per udir la
sapienza che Dio gli avea messa in cuore.
24 E ognun d’essi gli portava il suo dono: vasi d’argento, vasi d’oro,
vesti, armi, aromi, cavalli, muli; e questo avveniva ogni anno.
25 Salomone aveva delle scuderie per quattromila cavalli, de’ carri, e
dodicimila cavalieri, che distribuiva nelle città dove teneva i suoi
carri, e in Gerusalemme presso di sé.
26 Egli signoreggiava su tutti i re, dal fiume sino al paese de’ Filistei
e sino ai confini d’Egitto.
27 E il re fece sì che l’argento era in Gerusalemme così comune come le
pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della pianura.
28 E si menavano a Salomone de’ cavalli dall’Egitto e da tutti i paesi.
29 Or il rimanente delle azioni di Salomone, le prime e le ultime, sono
scritte nel libro di Nathan, il profeta, nella profezia di Ahija di Scilo,
e nelle visioni di Jeddo il veggente, relative a Geroboamo, figliuolo di
Nebat.
30 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant’anni.
31 Poi Salomone s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di
Davide suo padre; e Roboamo suo figliuolo regnò in luogo suo.
2 Cronache 10
1 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per
farlo re.
2 Quando Geroboamo, figliuolo di Nebat, ebbe di ciò notizia, si trovava
ancora in Egitto, dov’era fuggito per scampare dal re Salomone; e tornò
dall’Egitto.
3 Lo mandarono a chiamare, e Geroboamo e tutto Israele vennero a parlare a
Roboamo, e gli dissero:
4 ‘Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora rendi tu più lieve la dura
servitù e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposti, e noi ti
serviremo’. Ed egli rispose loro:
5 ‘Tornate da me fra tre giorni’. E il popolo se ne andò.
6 Il re Roboamo si consigliò coi vecchi ch’erano stati al servizio del re
Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: ‘Che mi consigliate voi di
rispondere a questo popolo?
7 E quelli gli parlarono così: ‘Se ti mostri benevolo verso questo popolo,
e gli compiaci, e se gli parli con bontà, ti sarà servo per sempre’.
8 Ma Roboamo abbandonò il consiglio datogli dai vecchi, e si consigliò coi
giovani ch’eran cresciuti con lui ed erano stati al suo servizio,
9 e disse loro: ‘Come consigliate voi che rispondiamo a questo popolo che
m’ha parlato dicendo: - Allevia il giogo che tuo padre ci ha imposto?’ -
10 E i giovani ch’eran cresciuti con lui, gli parlarono così: ‘Ecco quel
che dirai a questo popolo che s’è rivolto a te dicendo: - Tuo padre ha
reso pesante il nostro giogo, e tu ce lo allevia! - Gli risponderai così:
- Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre;
11 ora, mio padre vi ha caricati d’un giogo pesante, ma io lo renderò più
pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi
castigherò coi flagelli a punte’.
12 Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come
aveva ordinato il re dicendo: ‘Tornate da me fra tre giorni’.
13 E il re rispose loro duramente, abbandonando il consiglio che i vecchi
gli aveano dato;
14 e parlò loro secondo il consiglio de’ giovani, dicendo: ‘Mio padre ha
reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio
padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò coi flagelli a
punte’.
15 Così il re non diede ascolto al popolo; perché questa era cosa diretta
da Dio, affinché si adempisse la parola che l’Eterno avea pronunziata per
mezzo di Ahija di Scilo a Geroboamo, figliuolo di Nebat.
16 E quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al
re, dicendo: ‘Che abbiam noi da fare con Davide? Noi non abbiamo nulla di
comune col figliuolo d’Isai! Ognuno alle sue tende, o Israele! Provvedi
ora alla tua casa, o Davide!’ E tutto Israele se ne andò alle sue tende.
17 Ma sui figliuoli d’Israele che abitavano nelle città di Giuda, regnò
Roboamo.
18 E il re Roboamo mandò loro Adoram, preposto ai tributi; ma i figliuoli
d’Israele lo lapidarono ed egli morì. E il re Roboamo salì in fretta sopra
un carro per fuggire a Gerusalemme.
19 Così Israele si ribellò alla casa di Davide, ed è rimasto ribelle fino
al dì d’oggi.
2 Cronache 11
1 Roboamo, giunto che fu a Gerusalemme, radunò la casa di Giuda e di
Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro
Israele e restituire il regno a Roboamo.
2 Ma la parola dell’Eterno fu così rivolta a Scemaia, uomo di Dio:
3 ‘Parla a Roboamo, figliuolo di Salomone, re di Giuda, e a tutto Israele
in Giuda e in Beniamino, e di’ loro:
4 - Così parla l’Eterno: Non salite a combattere contro i vostri fratelli!
Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo è avvenuto per voler mio’.
Quelli ubbidirono alla parola dell’Eterno, e se ne tornaron via
rinunziando a marciare contro Geroboamo.
5 Roboamo abitò in Gerusalemme, e costruì delle città fortificate in
Giuda.
6 Costruì Bethlehem, Etam, Tekoa,
7 Beth-Tsur, Soco, Adullam,
8 Gath, Maresha, Zif,
9 Adoraim, Lakis, Azeka,
10 Tsorea, Ajalon ed Hebron, che erano in Giuda e in Beniamino, e ne fece
delle città fortificate.
11 Munì queste città fortificate, vi pose dei comandanti, e dei magazzini
di viveri, d’olio e di vino;
12 e in ognuna di queste città mise scudi e lance, e le rese
straordinariamente forti. E Giuda e Beniamino furon per lui.
13 I sacerdoti e i Leviti di tutto Israele vennero da tutte le loro
contrade a porsi accanto a lui;
14 poiché i Leviti abbandonarono i loro contadi e le loro proprietà, e
vennero in Giuda e a Gerusalemme; perché Geroboamo, con i suoi figliuoli,
li avea cacciati perché non esercitassero più l’ufficio di sacerdoti
dell’Eterno,
15 e s’era creato de’ sacerdoti per gli alti luoghi, per i demoni, e per i
vitelli che avea fatti.
16 E quelli di tutte le tribù d’Israele che aveano in cuore di cercare
l’Eterno, l’Iddio d’Israele, seguirono i Leviti a Gerusalemme per offrir
sacrifizi all’Eterno, all’Iddio dei loro padri;
17 e fortificarono così il regno di Giuda e resero stabile Roboamo,
figliuolo di Salomone, durante tre anni; perché per tre anni seguiron la
via di Davide e di Salomone.
18 Roboamo prese per moglie Mahalath, figliuola di Jerimoth, figliuolo di
Davide e di Abihail, figliuola di Eliab, figliuolo d’Isai.
19 Essa gli partorì questi figliuoli: Jeush, Scemaria e Zaham.
20 Dopo di lei, prese Maaca, figliuola d’Absalom, la quale gli partorì
Abija, Attai, Ziza e Scelomith.
21 E Roboamo amò Maaca, figliuola di Absalom, più di tutte le sue mogli e
di tutte le sue concubine; perché ebbe diciotto mogli, e sessanta
concubine, e generò ventotto figliuoli e sessanta figliuole.
22 Roboamo stabilì Abija, figliuolo di Maaca, come capo della famiglia e
principe de’ suoi fratelli, perché aveva in mente di farlo re.
23 E, con avvedutezza, sparse tutti i suoi figliuoli per tutte le contrade
di Giuda e di Beniamino, in tutte le città fortificate, dette loro viveri
in abbondanza, e cercò per loro molte mogli.
2 Cronache 12
1 Quando Roboamo fu bene stabilito e fortificato nel regno, egli, e tutto
Israele con lui, abbandonò la legge dell’Eterno.
2 E l’anno quinto del regno di Roboamo, Scishak, re d’Egitto, salì contro
Gerusalemme, perch’essi erano stati infedeli all’Eterno.
3 Egli avea milleduecento carri e sessantamila cavalieri; con lui venne
dall’Egitto un popolo innumerevole di Libî, di Sukkei e di Etiopi;
4 s’impadronì delle città fortificate che appartenevano a Giuda, e giunse
fino a Gerusalemme.
5 E il profeta Scemaia si recò da Roboamo e dai capi di Giuda, che s’erano
raccolti in Gerusalemme all’avvicinarsi di Scishak, e disse loro: ‘Così
dice l’Eterno: - Voi avete abbandonato me, quindi anch’io ho abbandonato
voi nelle mani di Scishak’.
6 Allora i principi d’Israele e il re si umiliarono, e dissero: ‘L’Eterno
è giusto’.
7 E quando l’Eterno vide che s’erano umiliati, la parola dell’Eterno fu
così rivolta a Scemaia: ‘Essi si sono umiliati; io non li distruggerò, ma
concederò loro fra poco un mezzo di scampo, e la mia ira non si rovescerà
su Gerusalemme per mezzo di Scishak.
8 Nondimeno gli saranno soggetti, e impareranno la differenza che v’è tra
il servire a me e il servire ai regni degli altri paesi’.
9 Scishak, re d’Egitto, salì dunque contro Gerusalemme e portò via i
tesori della casa dell’Eterno e i tesori della casa del re; portò via ogni
cosa; prese pure gli scudi d’oro che Salomone avea fatti;
10 invece de’ quali, il re Roboamo fece fare degli scudi di rame, e li
affidò ai capitani della guardia che custodiva la porta della casa del re.
11 E ogni volta che il re entrava nella casa dell’Eterno, quei della
guardia venivano, e li portavano; poi li riportavano nella sala della
guardia.
12 Così, perch’egli s’era umiliato, l’Eterno rimosse da lui l’ira sua, e
non volle distruggerlo del tutto; e v’erano anche in Giuda delle cose
buone.
13 Il re Roboamo dunque si rese forte in Gerusalemme, e continuò a
regnare. Avea quarantun anno quando cominciò a regnare, e regnò
diciassette anni a Gerusalemme, la città che l’Eterno s’era scelta fra
tutte le tribù d’Israele, per stabilirvi il suo nome. Sua madre si
chiamava Naama, l’Ammonita.
14 Ed egli fece il male, perché non applicò il cuor suo alla ricerca
dell’Eterno.
15 Or le azioni di Roboamo, le prime e le ultime, sono scritte nelle
storie del profeta Scemaia e d’Iddo, il veggente, nei registri
genealogici. E vi fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo.
16 E Roboamo s’addormentò coi suoi padri e fu sepolto nella città di
Davide. Ed Abija, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Cronache 13
1 Il diciottesimo anno del regno di Geroboamo, Abija cominciò a regnare
sopra Giuda.
2 Regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Micaia, figliuola
d’Uriel, da Ghibea. E ci fu guerra tra Abija e Geroboamo.
3 Abija entrò in guerra con un esercito di prodi guerrieri,
quattrocentomila uomini scelti; e Geroboamo si dispose in ordine di
battaglia contro di lui con ottocentomila uomini scelti, tutti forti e
valorosi.
4 Ed Abija si levò e disse, dall’alto del monte Tsemaraim, ch’è nella
contrada montuosa d’Efraim: ‘O Geroboamo, e tutto Israele, ascoltatemi!
5 Non dovreste voi sapere che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, ha dato per
sempre il regno sopra Israele a Davide, a Davide ed ai suoi figliuoli, con
un patto inviolabile?
6 Eppure, Geroboamo, figliuolo di Nebat, servo di Salomone, figliuolo di
Davide, s’è levato, e s’è ribellato contro il suo signore;
7 e della gente da nulla, degli uomini perversi, si son raccolti attorno a
lui, e si son fatti forti contro Roboamo, figliuolo di Salomone, allorché
Roboamo era giovane, e timido di cuore, e non potea tener loro fronte.
8 E ora voi credete di poter tener fronte al regno dell’Eterno, ch’è nelle
mani dei figliuoli di Davide; e siete una gran moltitudine, e avete con
voi i vitelli d’oro che Geroboamo vi ha fatti per vostri dèi.
9 Non avete voi cacciati i sacerdoti dell’Eterno, i figliuoli d’Aaronne ed
i Leviti? e non vi siete voi fatti de’ sacerdoti al modo de’ popoli
d’altri paesi? Chiunque è venuto con un giovenco e con sette montoni per
esser consacrato, è diventato sacerdote di quelli che non sono dèi.
10 Quanto a noi, l’Eterno è nostro Dio, e non l’abbiamo abbandonato; i
sacerdoti al servizio dell’Eterno son figliuoli d’Aaronne, e i Leviti son
quelli che celebran le funzioni.
11 Ogni mattina e ogni sera essi ardono in onor dell’Eterno gli olocausti
e il profumo fragrante, mettono in ordine i pani della presentazione sulla
tavola pura, e ogni sera accendono il candelabro d’oro con le sue lampade;
poiché noi osserviamo i comandamenti dell’Eterno, del nostro Dio; ma voi
l’avete abbandonato.
12 Ed ecco, noi abbiam con noi, alla nostra testa, Iddio e i suoi
sacerdoti e le trombe squillanti, per sonar la carica contro di voi. O
figliuoli d’Israele, non combattete contro l’Eterno, ch’è l’Iddio de’
vostri padri, perché non vincerete!’
13 Intanto Geroboamo li prese per di dietro mediante un’imboscata; in modo
che le truppe di Geroboamo stavano in faccia a Giuda, che avea dietro
l’imboscata.
14 Que’ di Giuda si volsero indietro, ed eccoli costretti a combattere
davanti e di dietro. Allora gridarono all’Eterno, e i sacerdoti dettero
nelle trombe.
15 La gente di Giuda mandò un grido; e avvenne che, al grido della gente
di Giuda, Iddio sconfisse Geroboamo e tutto Israele davanti ad Abija ed a
Giuda.
16 I figliuoli d’Israele fuggirono d’innanzi a Giuda, e Dio li diede nelle
loro mani.
17 Abija e il suo popolo ne fecero una grande strage; dalla parte
d’Israele caddero morti cinquecentomila uomini scelti.
18 Così i figliuoli d’Israele, in quel tempo, furono umiliati, e i
figliuoli di Giuda ripresero vigore, perché s’erano appoggiati
sull’Eterno, sull’Iddio dei loro padri.
19 Abija inseguì Geroboamo, e gli prese delle città: Bethel e le città che
ne dipendevano, Jeshana e le città che ne dipendevano, Efraim e le città
che ne dipendevano.
20 E Geroboamo, al tempo d’Abija, non ebbe più forza; e colpito
dall’Eterno, egli morì.
21 Ma Abija divenne potente, prese quattordici mogli, e generò ventidue
figliuoli e sedici figliuole.
22 Il resto delle azioni di Abija, la sua condotta e le sue parole,
trovasi scritto nelle memorie del profeta Iddo.
23 E Abija s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di
Davide; e Asa, suo figliuolo, regnò in luogo suo; e al suo tempo il paese
ebbe requie per dieci anni.
2 Cronache 14
1 Asa fece ciò ch’è buono e retto agli occhi dell’Eterno, del suo Dio.
2 Tolse via gli altari degli dèi stranieri, e gli alti luoghi; spezzò le
statue, abbatté gl’idoli d’Astarte;
3 e ordinò a Giuda di cercare l’Eterno, l’Iddio de’ suoi padri, e di
mettere ad effetto la sua legge ed i suoi comandamenti.
4 Tolse anche via da tutte le città di Giuda gli alti luoghi e le colonne
solari; e, sotto di lui, il regno ebbe requie.
5 Egli costruì delle città fortificate in Giuda, giacché il paese era
tranquillo, e in quegli anni non v’era alcuna guerra contro di lui, perché
l’Eterno gli avea data requie.
6 Egli diceva a quei di Giuda: ‘Costruiamo queste città, e circondiamole
di mura, di torri, di porte e di sbarre; il paese è ancora a nostra
disposizione, perché abbiamo cercato l’Eterno, il nostro Dio; noi
l’abbiamo cercato, ed egli ci ha dato riposo d’ogni intorno’. Essi dunque
si misero a costruire, e prosperarono.
7 Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda che portavano
scudo e lancia, e di duecentottantamila di Beniamino che portavano scudo e
tiravan d’arco, tutti uomini forti e valorosi.
8 Zerah, l’Etiopo, uscì contro di loro con un esercito d’un milione
d’uomini e trecento carri, e si avanzò fino a Maresha.
9 Asa gli mosse contro, e si disposero in ordine di battaglia nella valle
di Tsefatha presso Maresha.
10 Allora Asa invocò l’Eterno, il suo Dio, e disse: ‘O Eterno, per te non
v’è differenza tra il dar soccorso a chi è in gran numero, e il darlo a
chi è senza forza; soccorrici, o Eterno, o nostro Dio! poiché su te noi ci
appoggiamo, e nel tuo nome siam venuti contro questa moltitudine. Tu sei
l’Eterno, il nostro Dio; non la vinca l’uomo a petto di te!’
11 E l’Eterno sconfisse gli Etiopi davanti ad Asa e davanti a Giuda, e gli
Etiopi si diedero alla fuga.
12 Ed Asa e la gente ch’era con lui li inseguirono fino a Gherar; e degli
Etiopi ne caddero tanti, che non ne rimase più uno di vivo; poiché furono
rotti davanti all’Eterno e davanti al suo esercito. E Asa ed i suoi
portaron via un immenso bottino;
13 e batteron tutte le città nei dintorni di Gherar, perché lo spavento
dell’Eterno s’era impadronito d’esse; e quelli saccheggiarono tutte le
città; perché v’era molto bottino;
14 fecero pure man bassa sui chiusi delle mandre, e menaron via gran
numero di pecore e di cammelli. Poi tornarono a Gerusalemme.
2 Cronache 15
1 Allora lo spirito di Dio s’impadronì di Azaria, figliuolo di Oded,
2 il quale uscì ad incontrare Asa, e gli disse: ‘Asa, e voi tutto Giuda e
Beniamino, ascoltatemi! L’Eterno è con voi, quando voi siete con lui; se
lo cercate, egli si farà trovare da voi; ma, se lo abbandonate, egli vi
abbandonerà.
3 Per lungo tempo Israele è stato senza vero Dio, senza sacerdote che lo
ammaestrasse, e senza legge;
4 ma nella sua distretta ei s’è convertito all’Eterno, all’Iddio
d’Israele, l’ha cercato, ed egli s’è lasciato trovare da lui.
5 In quel tempo, non v’era pace né per chi andava né per chi veniva;
perché fra tutti gli abitanti de’ vari paesi v’erano grandi agitazioni,
6 ed essi erano schiacciati, nazione da nazione, e città da città; poiché
Iddio li conturbava con ogni sorta di tribolazioni.
7 Ma voi, siate forti, non vi lasciate illanguidire le braccia, perché
l’opera vostra avrà la sua mercede’.
8 Quando Asa ebbe udite queste parole, e la profezia del profeta Oded,
prese animo, e fece sparire le abominazioni da tutto il paese di Giuda e
di Beniamino, e dalle città che avea prese nella contrada montuosa
d’Efraim; e ristabilì l’altare dell’Eterno, ch’era davanti al portico
dell’Eterno.
9 Poi radunò tutto Giuda e Beniamino, e quelli di Efraim, di Manasse e di
Simeone, che dimoravano fra loro; giacché gran numero di quei d’Israele
eran passati dalla sua parte, vedendo che l’Eterno, il suo Dio, era con
lui.
10 Essi dunque si radunarono a Gerusalemme il terzo mese del quindicesimo
anno del regno d’Asa.
11 E in quel giorno offrirono in sacrifizio all’Eterno, della preda che
avean portata, settecento buoi e settemila pecore;
12 e convennero nel patto di cercare l’Eterno, l’Iddio dei loro padri, con
tutto il loro cuore e con tutta l’anima loro;
13 e chiunque non cercasse l’Eterno, l’Iddio d’Israele, doveva esser messo
a morte, grande o piccolo che fosse, uomo o donna.
14 E si unirono per giuramento all’Eterno con gran voce e con
acclamazioni, al suon delle trombe e dei corni.
15 Tutto Giuda si rallegrò di questo giuramento; perché avean giurato di
tutto cuore, avean cercato l’Eterno con grande ardore ed egli s’era
lasciato trovare da loro. E l’Eterno diede loro requie d’ogn’intorno.
16 Il re Asa destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maaca,
perch’essa avea rizzato un’immagine ad Astarte; e Asa abbatté l’immagine,
la fece a pezzi e la bruciò presso al torrente Kidron.
17 Nondimeno, gli alti luoghi non furono eliminati da Israele; quantunque
il cuore d’Asa fosse integro, durante l’intera sua vita.
18 Egli fece portare nella casa dell’Eterno le cose che suo padre avea
consacrate, e quelle che avea consacrate egli stesso: argento, oro, vasi.
19 E non ci fu più guerra alcuna fino al trentacinquesimo anno del regno
di Asa.
2 Cronache 16
1 L’anno trentesimosesto del regno di Asa, Baasa, re d’Israele, salì
contro Giuda, ed edificò Rama per impedire che alcuno andasse e venisse
dalla parte di Asa, re di Giuda.
2 Allora Asa trasse dell’argento e dell’oro dai tesori della casa
dell’Eterno e della casa del re, e inviò dei messi a Ben-Hadad, re di
Siria, che abitava a Damasco, per dirgli:
3 ‘Siavi alleanza fra me e te, come vi fu tra il padre mio e il padre tuo.
Ecco, io ti mando dell’argento e dell’oro; va’, rompi la tua alleanza con
Baasa, re d’Israele, ond’egli si ritiri da me’.
4 Ben-Hadad diè ascolto al re Asa; mandò i capi del suo esercito contro le
città d’Israele, i quali espugnarono Ijon, Dan, Abel-Maim, e tutte le
città d’approvvigionamento di Neftali.
5 E quando Baasa ebbe udito questo, cessò di edificare Rama, e sospese i
suoi lavori.
6 Allora il re Asa convocò tutti que’ di Giuda, e quelli portaron via le
pietre e il legname di cui Baasa s’era servito per la costruzione di Rama;
e con essi Asa edificò Gheba e Mitspa.
7 In quel tempo, Hanani, il veggente, si recò da Asa, re di Giuda, e gli
disse: ‘Poiché tu ti sei appoggiato sul re di Siria invece d’appoggiarti
sull’Eterno, ch’è il tuo Dio, l’esercito del re di Siria è scampato dalle
tue mani.
8 Gli Etiopi ed i Libî non formavan essi un grande esercito con una
moltitudine immensa di carri e di cavalieri? Eppure l’Eterno, perché tu
t’eri appoggiato su lui, li diede nelle tue mani.
9 Poiché l’Eterno scorre collo sguardo tutta la terra per spiegar la sua
forza a pro di quelli che hanno il cuore integro verso di lui. In questo
tu hai agito da insensato; poiché, da ora innanzi, avrai delle guerre’.
10 Asa s’indignò contro il veggente, e lo fece mettere in prigione, tanto
questa cosa lo aveva irritato contro di lui. E, al tempo stesso, Asa
incrudelì anche contro alcuni del popolo.
11 Or ecco, le azioni d’Asa, le prime e le ultime, si trovano scritte nel
libro dei re di Giuda e d’Israele.
12 Il trentanovesimo anno del suo regno, Asa ebbe una malattia ai piedi;
la sua malattia fu gravissima; e, nondimeno, nella sua malattia non
ricorse all’Eterno, ma ai medici.
13 E Asa si addormentò coi suoi padri; morì il quarantunesimo anno del suo
regno,
14 e fu sepolto nel sepolcro ch’egli avea fatto scavare per sé nella città
di Davide. Fu steso sopra un letto pieno di profumi e di varie sorta
d’aromi composti con arte di profumiere; e ne bruciarono una grandissima
quantità in onor suo.
2 Cronache 17
1 Giosafat, figliuolo di Asa, regnò in luogo di lui, e si fortificò contro
Israele;
2 collocò dei presidî in tutte le città fortificate di Giuda, e pose delle
guarnigioni nel paese di Giuda e nelle città di Efraim, che Asa suo padre
avea conquistate.
3 E l’Eterno fu con Giosafat, perch’egli camminò nelle vie che Davide suo
padre avea seguìte da principio, e cercò, non i Baali
4 ma l’Iddio di suo padre; e si condusse secondo i suoi comandamenti,
senza imitare quel che faceva Israele.
5 Perciò l’Eterno assicurò il possesso del regno nelle mani di Giosafat;
tutto Giuda gli recava dei doni, ed egli ebbe ricchezza e gloria in
abbondanza.
6 Il suo coraggio crebbe, seguendo le vie dell’Eterno; e fece anche
sparire da Giuda gli alti luoghi e gl’idoli d’Astarte.
7 Il terzo anno del suo regno mandò i suoi capi Ben-Hail, Obadia,
Zaccaria, Natanaele e Micaiah, a insegnare nelle città di Giuda;
8 e con essi mandò i Leviti Scemaia, Nethania, Zebadia, Asael,
Scemiramoth, Gionathan, Adonia, Tobia e Tob-Adonia, e i sacerdoti Elishama
e Jehoram.
9 Ed essi insegnarono in Giuda, avendo seco il libro della legge
dell’Eterno; percorsero tutte le città di Giuda, e istruirono il popolo.
10 Il terrore dell’Eterno s’impadronì di tutti i regni dei paesi che
circondavano Giuda, sì che non mossero guerra a Giosafat.
11 E una parte de’ Filistei recò a Giosafat dei doni, e un tributo in
argento; anche gli Arabi gli menarono del bestiame: settemila settecento
montoni e settemila settecento capri.
12 Giosafat raggiunse un alto grado di grandezza, ed edificò in Giuda
castelli e città d’approvvigionamento.
13 Fece eseguire molti lavori nelle città di Giuda, ed ebbe a Gerusalemme
de’ guerrieri, uomini forti e valorosi.
14 Eccone il censimento secondo le loro case patriarcali. Di Giuda: capi
di migliaia: Adna, il capo, con trecentomila uomini forti e valorosi;
15 dopo di lui, Johanan, il capo, con duecent’ottantamila uomini;
16 dopo questo, Amasia, figliuolo di Zicri, il quale s’era volontariamente
consacrato all’Eterno, con duecentomila uomini forti e valorosi.
17 Di Beniamino: Eliada, uomo forte e valoroso, con duecentomila uomini,
armati d’arco e di scudo;
18 e, dopo di lui, Jozabad con cent’ottantamila uomini pronti per la
guerra.
19 Tutti questi erano al servizio del re, senza contare quelli ch’egli
avea collocati nelle città fortificate, in tutto il paese di Giuda.
2 Cronache 18
1 Giosafat ebbe ricchezze e gloria in abbondanza, e contrasse parentela
con Achab.
2 In capo a qualche anno, scese a Samaria da Achab; e Achab fece uccidere
per lui e per la gente ch’era con lui un gran numero di pecore e di buoi,
e lo indusse a salir seco contro Ramoth di Galaad.
3 Achab, re d’Israele, disse a Giosafat, re di Giuda: ‘Vuoi venire con me
a Ramoth di Galaad?’ Giosafat gli rispose: ‘Fa’ conto di me come di te
stesso, della mia gente come della tua, e verremo con te alla guerra’.
4 E Giosafat disse al re d’Israele: ‘Ti prego, consulta oggi la parola
dell’Eterno’.
5 Allora il re d’Israele radunò i profeti, in numero di quattrocento, e
disse loro: ‘Dobbiam noi andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?’
Quelli risposero: ‘Va’, e Dio la darà nelle mani del re’.
6 Ma Giosafat disse: ‘Non v’ha egli qui alcun altro profeta dell’Eterno da
poter consultare?’
7 Il re d’Israele rispose a Giosafat: ‘V’è ancora un uomo per mezzo del
quale si potrebbe consultare l’Eterno; ma io l’odio perché non mi predice
mai nulla di buono, ma sempre del male: è Micaiah, figliuolo d’Imla’. E
Giosafat disse: ‘Il re non dica così’.
8 Allora il re d’Israele chiamò un eunuco, e gli disse: ‘Fa’ venir presto
Micaiah, figliuolo d’Imla’.
9 Or il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo
trono, vestiti de’ loro abiti reali, nell’aia ch’è all’ingresso della
porta di Samaria; e tutti i profeti profetavano dinanzi ad essi.
10 Sedekia, figliuolo di Kenaana, s’era fatto delle corna di ferro, e
disse: ‘Così dice l’Eterno: - Con queste corna darai di cozzo ne’ Sirî
finché tu li abbia completamente distrutti’.
11 E tutti i profeti profetavano nello stesso modo, dicendo: ‘Sali contro
Ramoth di Galaad, e vincerai; l’Eterno la darà nelle mani del re’.
12 Or il messo ch’era andato a chiamar Micaiah, gli parlò così: ‘Ecco, i
profeti tutti, ad una voce, predicono del bene al re; ti prego, sia il tuo
parlare come quello d’ognun d’essi, e predici del bene!’
13 Ma Micaiah rispose: ‘Com’è vero che l’Eterno vive, io dirò quel che
l’Eterno mi dirà’.
14 E, come fu giunto dinanzi al re, il re gli disse: ‘Micaiah, dobbiamo
noi andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?’ Quegli rispose: ‘Andate
pure, e vincerete; i nemici saranno dati nelle vostre mani’.
15 E il re gli disse: ‘Quante volte dovrò io scongiurarti di non dirmi se
non la verità nel nome dell’Eterno?’
16 Micaiah rispose: ‘Ho veduto tutto Israele disperso su per i monti, come
pecore che non hanno pastore; e l’Eterno ha detto: - Questa gente non ha
padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua’. -
17 E il re d’Israele disse a Giosafat: ‘Non te l’ho io detto che costui
non mi predirebbe nulla di buono, ma soltanto del male?’
18 E Micaiah replicò: ‘Perciò ascoltate la parola dell’Eterno. Io ho
veduto l’Eterno che sedeva sul suo trono, e tutto l’esercito celeste che
gli stava a destra e a sinistra.
19 E l’Eterno disse: - Chi sedurrà Achab, re d’Israele, affinché salga a
Ramoth di Galaad e vi perisca? - E uno rispose in un modo e l’altro in un
altro.
20 Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò dinanzi
all’Eterno, e disse: - Lo sedurrò io. - L’Eterno gli disse: - E come? -
21 Quegli rispose: - Io uscirò, e sarò spirito di menzogna in bocca a
tutti i suoi profeti. - L’Eterno gli disse: - Sì, riuscirai a sedurlo;
esci, e fa’ così. -
22 Ed ora ecco che l’Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a
questi tuoi profeti; ma l’Eterno ha pronunziato del male contro di te’.
23 Allora Sedekia, figliuolo di Kenaana, si accostò, diede uno schiaffo a
Micaiah, e disse: ‘Per dove è passato lo spirito dell’Eterno quand’è
uscito da me per parlare a te?’
24 Micaiah rispose: ‘Lo vedrai il giorno che andrai di camera in camera
per nasconderti!’
25 E il re d’Israele disse ai suoi servi: ‘Prendete Micaiah, menatelo da
Amon, governatore della città, e da Joas, figliuolo del re,
26 e dite loro: - Così dice il re: Mettete costui in prigione, nutritelo
di pan d’afflizione e d’acqua d’afflizione, finch’io ritorni sano e
salvo’.
27 E Micaiah disse: ‘Se tu ritorni sano e salvo, non sarà l’Eterno quegli
che avrà parlato per bocca mia’. E aggiunse: ‘Udite questo, o voi, popoli
tutti!’
28 Il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, saliron dunque contro Ramoth
di Galaad.
29 E il re d’Israele disse a Giosafat: ‘Io mi travestirò per andar in
battaglia; ma tu mettiti i tuoi abiti reali’. Il re d’Israele si travestì,
e andarono in battaglia.
30 Or il re di Siria avea dato quest’ordine ai capitani dei suoi carri:
‘Non combattete contro veruno, piccolo o grande, ma contro il solo re
d’Israele’.
31 E quando i capitani dei carri scòrsero Giosafat, dissero: ‘Quello è il
re d’Israele’; e lo circondarono per attaccarlo; ma Giosafat mandò un
grido, e l’Eterno lo soccorse; e Dio li attirò lungi da lui.
32 E allorché i capitani dei carri s’accorsero ch’egli non era il re
d’Israele, cessarono d’assalirlo.
33 Or qualcuno scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re
d’Israele tra la corazza e le falde; onde il re disse al suo cocchiere:
‘Vòlta, menami fuori del campo, perché son ferito’.
34 Ma la battaglia fu così accanita quel giorno, che il re fu trattenuto
sul suo carro in faccia ai Sirî fino alla sera, e sul tramontare del sole
morì.
2 Cronache 19
1 Giosafat, re di Giuda, tornò sano e salvo a casa sua a Gerusalemme.
2 E il veggente Jehu, figliuolo di Hanani, andò incontro a Giosafat, e gli
disse: ‘Dovevi tu dare aiuto ad un empio e amar quelli che odiano
l’Eterno? Per questo fatto hai attirato su di te l’ira dell’Eterno.
3 Nondimeno si son trovate in te delle buone cose, giacché hai fatti
sparire dal paese gl’idoli d’Astarte, e hai applicato il cuor tuo alla
ricerca di Dio’.
4 Giosafat rimase a Gerusalemme; poi fece di nuovo un giro fra il popolo,
da Beer-Sceba alla contrada montuosa d’Efraim, e lo ricondusse all’Eterno,
all’Iddio de’ suoi padri.
5 E stabilì dei giudici nel paese, in tutte le città fortificate di Giuda,
città per città, e disse ai giudici:
6 ‘Badate bene a quello che fate; poiché voi amministrate la giustizia,
non per servire ad un uomo ma per servire all’Eterno, il quale sarà con
voi negli affari della giustizia.
7 Or dunque il timor dell’Eterno sia in voi; agite con circospezione,
poiché presso l’Eterno, ch’è l’Iddio nostro, non v’è né perversità, né
riguardo a qualità di persone, né accettazione di doni’.
8 Giosafat, tornato che fu a Gerusalemme, stabilì anche quivi dei Leviti,
dei sacerdoti e dei capi delle case patriarcali d’Israele per render
giustizia nel nome dell’Eterno, e per sentenziare nelle liti.
9 E diede loro i suoi ordini, dicendo: ‘Voi farete così, con timore
dell’Eterno, con fedeltà e con cuore integro:
10 In qualunque lite che vi sia portata dinanzi dai vostri fratelli
dimoranti nelle loro città, sia che si tratti d’un omicidio o d’una legge
o d’un comandamento o d’uno statuto o d’un precetto, illuminateli,
affinché non si rendano colpevoli verso l’Eterno, e l’ira sua non piombi
su voi e sui vostri fratelli. Così facendo, voi non vi renderete
colpevoli.
11 Ed ecco, il sommo sacerdote Amaria vi sarà preposto per tutti gli
affari che concernono l’Eterno; e Zebadia, figliuolo d’Ismaele, capo della
casa di Giuda, per tutti gli affari che concernono il re; e avete a vostra
disposizione dei Leviti, come magistrati. Fatevi cuore, mettetevi
all’opra, e l’Eterno sia con l’uomo dabbene!’
2 Cronache 20
1 Dopo queste cose, i figliuoli di Moab e i figliuoli di Ammon, e con loro
de’ Maoniti, mossero contro Giosafat per fargli guerra.
2 E vennero dei messi a informare Giosafat, dicendo: ‘Una gran moltitudine
s’avanza contro di te dall’altra parte del mare, dalla Siria, ed è giunta
a Hatsatson-Thamar’, che è En-Ghedi.
3 E Giosafat ebbe paura, si dispose a cercare l’Eterno, e bandì un digiuno
per tutto Giuda.
4 Giuda si radunò per implorare aiuto dall’Eterno, e da tutte quante le
città di Giuda venivan gli abitanti a cercare l’Eterno.
5 E Giosafat, stando in piè in mezzo alla raunanza di Giuda e di
Gerusalemme, nella casa dell’Eterno, davanti al cortile nuovo, disse:
6 ‘O Eterno, Dio de’ nostri padri, non sei tu l’Iddio dei cieli? e non sei
tu che signoreggi su tutti i regni delle nazioni? e non hai tu nelle tue
mani la forza e la potenza, in guisa che nessuno ti può resistere?
7 Non sei tu quegli, o Dio nostro, che cacciasti gli abitanti di questo
paese d’innanzi al tuo popolo d’Israele, e lo desti per sempre alla
progenie d’Abrahamo, il quale ti amò?
8 E quelli l’hanno abitato e v’hanno edificato un santuario per il tuo
nome, dicendo:
9 Quando c’incolga qualche calamità, spada, giudizio, peste o carestia,
noi ci presenteremo dinanzi a questa casa e dinanzi a te, poiché il tuo
nome è in questa casa; e a te grideremo nella nostra tribolazione, e tu ci
udrai e ci salverai.
10 Ed ora ecco che i figliuoli d’Ammon e di Moab e quei del monte di Seir,
nelle terre dei quali non permettesti ad Israele d’entrare quando veniva
dal paese d’Egitto, ed egli li lasciò da parte e non li distrusse,
11 eccoli che ora ci ricompensano, venendo a cacciarci dalla eredità di
cui ci hai dato il possesso.
12 O Dio nostro, non farai tu giudizio di costoro? Poiché noi siamo senza
forza, di fronte a questa gran moltitudine che s’avanza contro di noi; e
non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su te!’ -
13 E tutto Giuda, perfino i bambini, le mogli, i figliuoli, stavano in piè
davanti all’Eterno.
14 Allora lo spirito dell’Eterno investì in mezzo alla raunanza Jahaziel,
figliuolo di Zaccaria, figliuolo di Benaia, figliuolo di Jeiel, figliuolo
di Mattania, il Levita, di tra i figliuoli d’Asaf.
15 E Jahaziel disse: ‘Porgete orecchio, voi tutti di Giuda, e voi abitanti
di Gerusalemme, e tu, o re Giosafat! Così vi dice l’Eterno: - Non temete e
non vi sgomentate a motivo di questa gran moltitudine; poiché questa non è
battaglia vostra, ma di Dio.
16 Domani, scendete contro di loro; eccoli che vengon su per la salita di
Tsits, e voi li troverete all’estremità della valle, dirimpetto al deserto
di Jeruel.
17 Questa battaglia non l’avete a combatter voi: presentatevi, tenetevi
fermi, e vedrete la liberazione che l’Eterno vi darà. O Giuda, o
Gerusalemme, non temete e non vi sgomentate; domani, uscite contro di
loro, e l’Eterno sarà con voi’. -
18 Allora Giosafat chinò la faccia a terra, e tutto Giuda e gli abitanti
di Gerusalemme si prostrarono dinanzi all’Eterno e l’adorarono.
19 E i Leviti di tra i figliuoli dei Kehathiti e di tra i figliuoli dei
Korahiti si levarono per lodare ad altissima voce l’Eterno, l’Iddio
d’Israele.
20 La mattina seguente si levarono di buon’ora, e si misero in cammino
verso il deserto di Tekoa; e come si mettevano in cammino, Giosafat,
stando in piedi, disse: ‘Ascoltatemi, o Giuda, e voi abitanti di
Gerusalemme! Credete nell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, e sarete al sicuro;
credete ai suoi profeti, e trionferete!’
21 E dopo aver tenuto consiglio col popolo, stabilì dei cantori che,
vestiti in santa magnificenza, cantassero le lodi dell’Eterno, e
camminando alla testa dell’esercito, dicessero: ‘Celebrate l’Eterno,
perché la sua benignità dura in perpetuo!’
22 E com’essi cominciavano i canti di gioia e di lode, l’Eterno tese
un’imboscata contro i figliuoli di Ammon e di Moab e contro quelli del
monte Seir ch’eran venuti contro Giuda; e rimasero sconfitti.
23 I figliuoli di Ammon e di Moab assalirono gli abitanti del monte di
Seir per votarli allo sterminio e distruggerli; e quand’ebbero annientati
gli abitanti di Seir, si diedero a distruggersi a vicenda.
24 E quando que’ di Giuda furon giunti sull’altura donde si scorge il
deserto, volsero lo sguardo verso la moltitudine, ed ecco i cadaveri che
giacevano a terra; nessuno era scampato.
25 Allora Giosafat e la sua gente andarono a far bottino delle loro
spoglie; e fra i cadaveri trovarono abbondanza di ricchezze, di vesti e di
oggetti preziosi; e se ne appropriarono più che ne potessero portare; tre
giorni misero a portar via il bottino, tant’era copioso.
26 Il quarto giorno si radunarono nella Valle di Benedizione, dove
benedissero l’Eterno; per questo, quel luogo è stato chiamato Valle di
Benedizione fino al dì d’oggi.
27 Tutti gli uomini di Giuda e di Gerusalemme, con a capo Giosafat,
partirono con gioia per tornare a Gerusalemme, perché l’Eterno li avea
ricolmi d’allegrezza, liberandoli dai loro nemici.
28 Ed entrarono in Gerusalemme e nella casa dell’Eterno al suono de’
saltèri, delle cetre e delle trombe.
29 E il terrore di Dio s’impadronì di tutti i regni degli altri paesi,
quando udirono che l’Eterno avea combattuto contro i nemici d’Israele.
30 E il regno di Giosafat ebbe requie; il suo Dio gli diede pace d’ogni
intorno.
31 Così Giosafat regnò sopra Giuda. Avea trentacinque anni quando cominciò
a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme; e il nome di sua madre
era Azuba, figliuola di Scilhi.
32 Egli camminò per le vie di Asa suo padre, e non se ne allontanò,
facendo quel ch’è giusto agli occhi dell’Eterno.
33 Nondimeno gli alti luoghi non scomparvero, perché il popolo non aveva
ancora il cuore fermamente unito all’Iddio dei suoi padri.
34 Or il rimanente delle azioni di Giosafat, le prime e le ultime, si
trovano scritte nella Storia di Jehu, figliuolo di Hanani, inserta nel
libro dei re d’Israele.
35 Dopo questo, Giosafat, re di Giuda, si associò col re d’Israele
Achazia, che aveva una condotta empia;
36 e se lo associò, per costruire delle navi che andassero a Tarsis; e le
costruirono ad Etsion-Gheber.
37 Allora Eliezer, figliuolo di Dodava da Maresha, profetizzò contro
Giosafat, dicendo: ‘Perché ti sei associato con Achazia, l’Eterno ha
disperse le opere tue’. E le navi furono infrante, e non poterono fare il
viaggio di Tarsis.
2 Cronache 21
1 E Giosafat s’addormentò coi suoi padri, e con essi fu sepolto nella
città di Davide; e Jehoram, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Jehoram avea de’ fratelli, figliuoli di Giosafat: Azaria, Jehiel,
Zaccaria, Azariahu, Micael e Scefatia; tutti questi erano figliuoli di
Giosafat, re d’Israele;
3 e il padre loro avea fatto ad essi grandi doni d’argento, d’oro e di
cose preziose, con delle città fortificate in Giuda, ma avea lasciato il
regno a Jehoram, perch’era il primogenito.
4 Or quando Jehoram ebbe preso possesso del regno di suo padre e vi si fu
solidamente stabilito, fece morir di spada tutti i suoi fratelli, come
pure alcuni dei capi d’Israele.
5 Jehoram avea trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni
in Gerusalemme.
6 E camminò per la via dei re d’Israele come avea fatto la casa di Achab,
poiché avea per moglie una figliuola di Achab; e fece ciò ch’è male agli
occhi dell’Eterno.
7 Nondimeno l’Eterno non volle distrugger la casa di Davide, a motivo del
patto che avea fermato con Davide, e della promessa che avea fatta di
lasciar sempre una lampada a lui ed ai suoi figliuoli.
8 Ai tempi di lui, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda, e si
dette un re.
9 Allora Jehoram partì coi suoi capi e con tutti i suoi carri; e, levatosi
di notte, sconfisse gli Edomiti che l’aveano circondato, e i capi dei
carri.
10 Così Edom si è ribellato sottraendosi al giogo di Giuda fino al dì
d’oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò e si sottrasse al
giogo di Giuda, perché Jehoram aveva abbandonato l’Eterno, l’Iddio de’
suoi padri.
11 Jehoram fece anch’egli degli alti luoghi sui monti di Giuda, spinse gli
abitanti di Gerusalemme alla prostituzione, e sviò Giuda.
12 E gli giunse uno scritto da parte del profeta Elia, che diceva: ‘Così
dice l’Eterno, l’Iddio di Davide tuo padre: - Perché tu non hai camminato
per le vie di Giosafat, tuo padre, e per le vie d’Asa, re di Giuda,
13 ma hai camminato per la via dei re d’Israele; perché hai spinto alla
prostituzione Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come la casa di Achab
v’ha spinto Israele, e perché hai ucciso i tuoi fratelli, membri della
famiglia di tuo padre, ch’eran migliori di te,
14 ecco, l’Eterno colpirà con una gran piaga il tuo popolo, i tuoi
figliuoli, le tue mogli, e tutto quello che t’appartiene;
15 e tu avrai una grave malattia, una malattia d’intestini, che
s’inasprirà di giorno in giorno, finché gl’intestini ti vengan fuori per
effetto del male’.
16 E l’Eterno risvegliò contro Jehoram lo spirito de’ Filistei e degli
Arabi, che confinano con gli Etiopi;
17 ed essi salirono contro Giuda, l’invasero, e portaron via tutte le
ricchezze che si trovavano nella casa del re, e anche i suoi figliuoli e
le sue mogli, in guisa che non gli rimase altro figliuolo se non Joachaz,
ch’era il più piccolo.
18 Dopo tutto questo l’Eterno lo colpì con una malattia incurabile
d’intestini.
19 E, con l’andar del tempo, verso la fine del secondo anno, gl’intestini
gli venner fuori, in sèguito alla malattia; e morì, in mezzo ad atroci
sofferenze; e il suo popolo non bruciò profumi in onore di lui, come avea
fatto per i suoi padri.
20 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in
Gerusalemme. Se ne andò senza esser rimpianto, e fu sepolto nella città di
Davide, ma non nei sepolcri dei re.
2 Cronache 22
1 Gli abitanti di Gerusalemme, in luogo di Jehoram, proclamarono re
Achazia, il più giovine de’ suoi figliuoli; poiché la truppa ch’era
entrata con gli Arabi nel campo, aveva ucciso tutti i più grandi d’età.
Così regnò Achazia, figliuolo di Jehoram, re di Giuda.
2 Achazia avea quarantadue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno
in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athalia, figliuola di Omri.
3 Anch’egli camminò per le vie della casa di Achab, perché sua madre,
ch’era sua consigliera, lo spingeva ad agire empiamente.
4 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come quei della casa di
Achab, perché, dopo la morte di suo padre, questi furono suoi consiglieri,
per sua rovina.
5 E fu pure dietro loro consiglio ch’egli andò con Jehoram, figliuolo di
Achab re d’Israele, a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di
Galaad, e i Sirî ferirono Joram;
6 e questi tornò a Jzreel per farsi curare delle ferite che avea ricevute
dai Sirî a Ramah, quando combatteva contro Hazael, re di Siria. Ed
Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, scese ad Jzreel a vedere
Jehoram, figliuolo di Achab, perché questi era ammalato.
7 Or fu volontà di Dio che Achazia, per sua rovina, si recasse da Joram;
perché, quando fu giunto, uscì con Jehoram contro Jehu, figliuolo di
Nimsci, che l’Eterno aveva unto per sterminare la casa di Achab;
8 e come Jehu facea giustizia della casa di Achab, trovò i capi di Giuda e
i figliuoli de’ fratelli di Achazia ch’erano al servizio di Achazia, e li
uccise.
9 E fe’ cercare Achazia, che s’era nascosto in Samaria; e Achazia fu
preso, menato a Jehu, messo a morte, e poi seppellito; perché si diceva:
‘È il figliuolo di Giosafat, che cercava l’Eterno con tutto il cuor suo’.
E nella casa di Achazia non rimase più alcuno che fosse capace di regnare.
10 Or quando Athalia, madre di Achazia, vide che il suo figliuolo era
morto, si levò e distrusse tutta la stirpe reale della casa di Giuda.
11 Ma Jehoshabet, figliuola del re, prese Joas, figliuolo di Achazia, lo
trafugò di mezzo ai figliuoli del re ch’eran messi a morte, e lo pose con
la sua balia nella camera dei letti. Così Jehoshabet, figliuola del re
Jehoram, moglie del sacerdote Jehoiada (era sorella d’Achazia), lo nascose
alle ricerche d’Athalia, che non lo mise a morte.
12 Ed egli rimase nascosto presso di loro nella casa di Dio per sei anni;
intanto, Athalia regnava sul paese.
2 Cronache 23
1 Il settimo anno, Jehoiada, fattosi animo, fece lega coi capi-centurie
Azaria figliuolo di Jeroham, Ismaele figliuolo di Johanan, Azaria
figliuolo di Obed, Maaseia figliuolo di Adaia, ed Elishafat, figliuolo di
Zicri.
2 Essi percorsero Giuda, radunarono i Leviti di tutte le città di Giuda e
i capi delle case patriarcali d’Israele, e vennero a Gerusalemme.
3 E tutta la raunanza strinse lega col re nella casa di Dio. E Jehoiada
disse loro: ‘Ecco, il figliuolo del re regnerà, come l’Eterno ha promesso
relativamente ai figliuoli di Davide.
4 Ecco quello che voi farete: un terzo di quelli tra voi che entrano in
servizio il giorno del sabato, sacerdoti e Leviti, starà di guardia alle
porte del tempio;
5 un altro terzo starà nella casa del re, e l’altro terzo alla porta di
Jesod. Tutto il popolo starà nei cortili della casa dell’Eterno.
6 Ma nessuno entri nella casa dell’Eterno, tranne i sacerdoti e i Leviti
di servizio; questi entreranno, perché son consacrati; ma tutto il popolo
s’atterrà all’ordine dell’Eterno.
7 I Leviti circonderanno il re, da ogni lato, ognuno colle armi alla mano;
e chiunque cercherà di penetrare nella casa di Dio, sia messo a morte; e
voi starete col re, quando entrerà e quando uscirà’.
8 I Leviti e tutto Giuda eseguirono tutti gli ordini dati dal sacerdote
Jehoiada; ognun d’essi prese i suoi uomini: quelli che entravano in
servizio il giorno del sabato, e quelli che uscivan di servizio il giorno
del sabato; poiché il sacerdote Jehoiada non avea licenziato le mute
uscenti.
9 Il sacerdote Jehoiada diede ai capi-centurie le lance, le targhe e gli
scudi che aveano appartenuto a Davide e si trovavano nella casa di Dio.
10 E dispose tutto il popolo attorno al re, ciascuno con l’arma in mano,
dal lato destro al lato sinistro della casa, presso l’altare e presso la
casa.
11 Allora menaron fuori il figliuolo del re, gli posero in testa il
diadema, gli consegnarono la legge, e lo proclamarono re; Jehoiada e i
suoi figliuoli lo unsero, ed esclamarono: ‘Viva il re!’
12 Or quando Athalia udì il rumore del popolo che accorreva ed acclamava
il re, andò verso il popolo nella casa dell’Eterno;
13 guardò, ed ecco che il re stava in piedi sul suo palco, all’ingresso; i
capitani e i trombettieri erano accanto al re; tutto il popolo del paese
era in festa e sonava le trombe; e i cantori, coi loro strumenti musicali,
dirigevano i canti di lode. Allora Athalia si stracciò le vesti, e gridò:
‘Congiura! congiura!’
14 Ma il sacerdote Jehoiada fece venir fuori i capi-centurie che
comandavano l’esercito, e disse loro: ‘Fatela uscire di tra le file; e
chiunque la seguirà sia ucciso di spada!’ Poiché il sacerdote avea detto:
‘Non sia messa a morte nella casa dell’Eterno’.
15 Così quelli le fecero largo, ed ella giunse alla casa del re per la
strada della porta dei cavalli; e quivi fu uccisa.
16 E Jehoiada fermò tra sé, tutto il popolo ed il re, il patto, per il
quale Israele doveva essere il popolo dell’Eterno.
17 E tutto il popolo entrò nel tempio di Baal, e lo demolì; fece
interamente in pezzi i suoi altari e le sue immagini, e uccise dinanzi
agli altari Mattan, sacerdote di Baal.
18 Poi Jehoiada affidò la sorveglianza della casa dell’Eterno ai sacerdoti
levitici, che Davide avea ripartiti in classi preposte alla casa
dell’Eterno per offrire olocausti all’Eterno, com’è scritto nella legge di
Mosè, con gioia e con canto di lodi, secondo le disposizioni di Davide.
19 E collocò i portinai alle porte della casa dell’Eterno, affinché
nessuno v’entrasse che fosse impuro per qualsivoglia ragione.
20 E prese i capi-centurie, gli uomini ragguardevoli, quelli che avevano
autorità sul popolo e tutto il popolo del paese, e fece scendere il re
dalla casa dell’Eterno. Entrarono nella casa del re per la porta
superiore, e fecero sedere il re sul trono reale.
21 E tutto il popolo del paese fu in festa e la città rimase tranquilla,
quando Athalia fu uccisa di spada.
2 Cronache 24
1 Joas avea sette anni quando cominciò a regnare, e regnò quarant’anni a
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Tsibia da Beer-Sceba.
2 Joas fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno durante tutto il tempo
che visse il sacerdote Jehoiada.
3 E Jehoiada prese per lui due mogli, dalle quali egli ebbe de’ figliuoli
e delle figliuole.
4 Dopo queste cose venne in cuore a Joas di restaurare la casa
dell’Eterno.
5 Radunò i sacerdoti e i Leviti, e disse loro: ‘Andate per le città di
Giuda, e raccogliete anno per anno in tutto Israele del danaro per
restaurare la casa dell’Iddio vostro; e guardate di sollecitar la cosa’.
Ma i Leviti non s’affrettarono.
6 Allora il re chiamò Jehoiada loro capo e gli disse: ‘Perché non hai tu
procurato che i Leviti portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa che
Mosè, servo dell’Eterno, e la raunanza d’Israele stabilirono per la tenda
della testimonianza?’
7 Poiché i figliuoli di quella scellerata donna d’Athalia aveano
saccheggiato la casa di Dio e aveano perfino adoperato per i Baali tutte
le cose consacrate della casa dell’Eterno.
8 Il re dunque comandò che si facesse una cassa e che la si mettesse
fuori, alla porta della casa dell’Eterno.
9 Poi fu intimato in Giuda e in Gerusalemme che si portasse all’Eterno la
tassa che Mosè, servo di Dio, aveva imposta ad Israele nel deserto.
10 E tutti i capi e tutto il popolo se ne rallegrarono e portarono il
danaro e lo gettarono nella cassa finché tutti ebbero pagato.
11 Or quand’era il momento che i Leviti doveano portar la cassa
agl’ispettori reali, perché vedevano che v’era molto danaro, il segretario
del re e il commissario del sommo sacerdote venivano a vuotare la cassa;
la prendevano, poi la riportavano al suo posto; facevan così ogni giorno,
e raccolsero danaro in abbondanza.
12 E il re e Jehoiada lo davano a quelli incaricati d’eseguire i lavori
della casa dell’Eterno; e questi pagavano degli scalpellini e de’
legnaiuoli per restaurare la casa dell’Eterno, e anche de’ lavoratori di
ferro e di rame per restaurare la casa dell’Eterno.
13 Così gl’incaricati dei lavori si misero all’opera, e per le loro mani
furon compiute le riparazioni; essi rimisero la casa di Dio in buono
stato, e la consolidarono.
14 E, quand’ebbero finito, portarono davanti al re e davanti a Jehoiada il
rimanente del danaro, col quale si fecero degli utensili per la casa
dell’Eterno: degli utensili per il servizio e per gli olocausti, delle
coppe, e altri utensili d’oro e d’argento. E durante tutta la vita di
Jehoiada, si offrirono del continuo olocausti nella casa dell’Eterno.
15 Ma Jehoiada, fattosi vecchio e sazio di giorni, morì; quando morì, avea
centotrent’anni;
16 e fu sepolto nella città di Davide coi re, perché avea fatto del bene
in Israele, per il servizio di Dio e della sua casa.
17 Dopo la morte di Jehoiada, i capi di Giuda vennero al re e si
prostrarono dinanzi a lui; allora il re diè loro ascolto;
18 ed essi abbandonarono la casa dell’Eterno, dell’Iddio dei loro padri,
servirono gl’idoli d’Astarte e gli altri idoli; e questa loro colpa trasse
l’ira dell’Eterno su Giuda e su Gerusalemme.
19 L’Eterno mandò loro bensì de’ profeti per ricondurli a sé e questi
protestarono contro la loro condotta, ma essi non vollero ascoltarli.
20 Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria, figliuolo del sacerdote
Jehoiada, il quale, in pie’, dominando il popolo, disse loro: ‘Così dice
Iddio: - Perché trasgredite voi i comandamenti dell’Eterno? Voi non
prospererete; poiché avete abbandonato l’Eterno, anch’egli vi
abbandonerà’.
21 Ma quelli fecero una congiura contro di lui, e lo lapidarono per ordine
del re, nel cortile della casa dell’Eterno.
22 E il re Joas non si ricordò della benevolenza usata verso lui da
Jehoiada, padre di Zaccaria, e gli uccise il figliuolo; il quale, morendo,
disse: ‘L’Eterno lo veda e ne ridomandi conto!’
23 E avvenne che, scorso l’anno, l’esercito dei Sirî salì contro Joas, e
venne in Giuda e a Gerusalemme. Essi misero a morte fra il popolo tutti i
capi, e ne mandarono tutte le spoglie al re di Damasco.
24 E benché l’esercito de’ Sirî fosse venuto con piccolo numero d’uomini,
pure l’Eterno die’ loro nelle mani un esercito grandissimo, perché quelli
aveano abbandonato l’Eterno, l’Iddio dei loro padri. Così i Sirî fecero
giustizia di Joas.
25 E quando questi si furon partiti da lui, lasciandolo in gravi
sofferenze, i suoi servi ordirono contro di lui una congiura perch’egli
avea versato il sangue dei figliuoli del sacerdote Jehoiada, e lo uccisero
nel suo letto. Così morì, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nei
sepolcri dei re.
26 Quelli che congiurarono contro di lui, furono Zabad, figliuolo di
Scimeath, una Ammonita, e Jozabad, figliuolo di Scimrith, una Moabita.
27 Or quanto concerne i suoi figliuoli, il gran numero di tributi
impostigli e il restauro della casa di Dio, si trova scritto nelle memorie
del libro dei re. E Amatsia, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Cronache 25
1 Amatsia avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò
ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jehoaddan, da
Gerusalemme.
2 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, ma non di tutto cuore.
3 Or come il regno fu bene assicurato nelle sue mani, egli fece morire
quei servi suoi che aveano ucciso il re suo padre.
4 Ma non fece morire i loro figliuoli, conformandosi a quello ch’è scritto
nella legge, nel libro di Mosè, dove l’Eterno ha dato questo comandamento:
‘I padri non saranno messi a morte a cagion de’ figliuoli, né i figliuoli
saranno messi a morte a cagion dei padri; ma ciascuno sarà messo a morte a
cagione del proprio peccato’.
5 Poi Amatsia radunò quei di Giuda, e li distribuì secondo le loro case
patriarcali sotto capi di migliaia e sotto capi di centinaia, per tutto
Giuda e Beniamino; ne fece il censimento dall’età di venti anni in su, e
trovò trecentomila uomini scelti, atti alla guerra e capaci di maneggiare
la lancia e lo scudo.
6 E assoldò anche centomila uomini d’Israele, forti e valorosi, per cento
talenti d’argento.
7 Ma un uomo di Dio venne a lui, e gli disse: ‘O re, l’esercito d’Israele
non vada teco, poiché l’Eterno non è con Israele, con tutti questi
figliuoli d’Efraim!
8 Ma, se vuoi andare, portati pure valorosamente nella battaglia; ma Iddio
ti abbatterà dinanzi al nemico; perché Dio ha il potere di soccorrere e di
abbattere’.
9 Amatsia disse all’uomo di Dio: ‘E che fare circa que’ cento talenti che
ho dati all’esercito d’Israele?’ L’uomo di Dio rispose: ‘L’Eterno è in
grado di darti molto più di questo’.
10 Allora Amatsia separò l’esercito che gli era venuto da Efraim, affinché
se ne tornasse al suo paese; ma questa gente fu gravemente irritata contro
Giuda, e se ne tornò a casa, accesa d’ira.
11 Amatsia, preso animo, si mise alla testa del suo popolo, andò nella
valle del Sale, e sconfisse diecimila uomini de’ figliuoli di Seir;
12 e i figliuoli di Giuda ne catturarono vivi altri diecimila; li menarono
in cima alla Ròcca, e li precipitaron giù dall’alto della Ròcca, sì che
tutti rimasero sfracellati.
13 Ma gli uomini dell’esercito che Amatsia avea licenziati perché non
andassero seco alla guerra, piombarono sulle città di Giuda, da Samaria
fino a Beth-Horon; ne uccisero tremila abitanti, e portaron via molta
preda.
14 E Amatsia, tornato che fu dalla sconfitta degl’Idumei, si fece portare
gli dèi de’ figliuoli di Seir, li stabilì come suoi dèi, si prostrò
dinanzi ad essi, e bruciò de’ profumi in loro onore.
15 Per il che l’Eterno s’accese d’ira contro Amatsia, e gli mandò un
profeta per dirgli: ‘Perché hai tu cercato gli dèi di questo popolo, che
non hanno liberato il popolo loro dalla tua mano?’
16 E mentr’egli parlava al re, questi gli disse: ‘T’abbiam noi forse fatto
consigliere del re? Vattene! Perché vorresti essere ucciso?’ Allora il
profeta se ne andò, dicendo: ‘Io so che Dio ha deciso di distruggerti,
perché hai fatto questo, e non hai dato ascolto al mio consiglio’.
17 Allora Amatsia, re di Giuda, dopo aver preso consiglio, inviò de’ messi
a Joas, figliuolo di Joahaz, figliuolo di Jehu, re d’Israele, per dirgli:
‘Vieni, mettiamoci a faccia a faccia!’
18 E Joas, re d’Israele, fece dire ad Amatsia, re di Giuda: ‘Lo spino del
Libano mandò a dire al cedro del Libano: - Da’ la tua figliuola per moglie
al mio figliuolo. - Ma le bestie selvagge del Libano passarono, e
calpestarono lo spino.
19 Tu hai detto: - Ecco, io ho sconfitto gl’Idumei! - e il tuo cuore, reso
orgoglioso, t’ha portato a gloriarti. Stattene a casa tua. Perché
impegnarti in una disgraziata impresa che menerebbe alla ruina te e Giuda
con te?’
20 Ma Amatsia non gli volle dar retta; perché la cosa era diretta da Dio
affinché fossero dati in man del nemico, perché avean cercato gli dèi di
Edom.
21 Allora Joas, re d’Israele, salì, ed egli ed Amatsia, re di Giuda, si
trovarono a faccia a faccia a Beth-Scemesh, che apparteneva a Giuda.
22 Giuda rimase sconfitto da Israele, e que’ di Giuda fuggirono, ognuno
alla sua tenda.
23 E Joas, re d’Israele, fece prigioniero a Beth-Scemesh Amatsia, re di
Giuda, figliuolo di Joas, figliuolo di Joahaz; lo menò a Gerusalemme, e
fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla
porta di Efraim alla porta dell’angolo.
24 E prese tutto l’oro e l’argento e tutti i vasi che si trovavano nella
casa di Dio in custodia di Obed-Edom, e i tesori della casa del re; prese
pure degli ostaggi, e se ne tornò a Samaria.
25 Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda, visse ancora quindici anni
dopo la morte di Joas, figliuolo di Joahaz, re d’Israele.
26 Il rimanente delle azioni di Amatsia, le prime e le ultime, si trova
scritto nel libro dei re di Giuda e d’Israele.
27 Dopo che Amatsia ebbe abbandonato l’Eterno, fu ordita contro di lui una
congiura a Gerusalemme, ed egli fuggì a Lakis; ma lo fecero inseguire fino
a Lakis, e quivi fu messo a morte.
28 Di là fu trasportato sopra cavalli, e quindi sepolto coi suoi padri
nella città di Giuda.
2 Cronache 26
1 Allora tutto il popolo di Giuda prese Uzzia, che aveva allora sedici
anni, e lo fece re in luogo di Amatsia suo padre.
2 Egli riedificò Eloth e la riconquistò a Giuda, dopo che il re si fu
addormentato coi suoi padri.
3 Uzzia avea sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue
anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jecolia, ed era di Gerusalemme.
4 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea
fatto Amatsia suo padre.
5 Si diè con diligenza a cercare Iddio mentre visse Zaccaria, che avea
l’intelligenza delle visioni di Dio; e finché cercò l’Eterno, Iddio lo
fece prosperare.
6 Egli uscì e mosse guerra ai Filistei, abbatté le mura di Gath, le mura
di Jabne e le mura di Asdod, ed edificò delle città nel territorio di
Asdod e in quello dei Filistei.
7 E Dio gli diede aiuto contro i Filistei, contro gli Arabi che abitavano
a Gur-Baal, e contro i Maoniti.
8 E gli Ammoniti pagavano un tributo ad Uzzia; e la sua fama si sparse
sino ai confini dell’Egitto, perch’era divenuto potentissimo.
9 Uzzia costruì pure delle torri a Gerusalemme sulla porta dell’angolo,
sulla porta della valle e sullo svolto, e le fortificò.
10 Costruì delle torri nel deserto, e scavò molte cisterne perché avea
gran quantità di bestiame; e ne scavò pure nella parte bassa del paese e
nella pianura; ed avea de’ lavoranti e de’ vignaiuoli per i monti e nelle
terre fruttifere, perché amava l’agricoltura.
11 Uzzia aveva inoltre un esercito di combattenti che andava alla guerra
per schiere, composte secondo il numero del censimento fattone dal
segretario Jeiel e dal commissario Maaseia, e messe sotto il comando di
Hanania, uno dei generali del re.
12 Il numero totale dei capi delle case patriarcali, degli uomini forti e
valorosi, era di duemila seicento.
13 Essi avevano al loro comando un esercito di trecentosettemila
cinquecento combattenti, atti a entrare in guerra con gran valore, per
sostenere il re contro il nemico.
14 E Uzzia fornì a tutto l’esercito, scudi, lance, elmi, corazze, archi, e
fionde da scagliar sassi.
15 E fece fare a Gerusalemme delle macchine inventate da ingegneri per
collocarle sulle torri e sugli angoli, per scagliar saette e grosse
pietre. La sua fama andò lungi, perch’egli fu maravigliosamente soccorso,
finché divenne potente.
16 Ma quando fu divenuto potente, il suo cuore, insuperbitosi, si
pervertì, ed egli commise una infedeltà contro l’Eterno, il suo Dio,
entrando nel tempio dell’Eterno per bruciare dell’incenso sull’altare dei
profumi.
17 Ma il sacerdote Azaria entrò dopo di lui con ottanta sacerdoti
dell’Eterno, uomini coraggiosi,
18 i quali si opposero al re Uzzia, e gli dissero: ‘Non spetta a te, o
Uzzia, di offrir de’ profumi all’Eterno; ma ai sacerdoti, figliuoli
d’Aaronne, che son consacrati per offrire i profumi! Esci dal santuario,
poiché tu hai commesso una infedeltà! E questo non ti tornerà a gloria
dinanzi a Dio, all’Eterno’.
19 Allora Uzzia, che teneva in mano un turibolo per offrire il profumo, si
adirò; e mentre s’adirava contro i sacerdoti, la lebbra gli scoppiò sulla
fronte, in presenza dei sacerdoti, nella casa dell’Eterno, presso l’altare
dei profumi.
20 Il sommo sacerdote Azaria e tutti gli altri sacerdoti lo guardarono, ed
ecco che avea la lebbra sulla fronte; lo fecero uscire precipitosamente,
ed egli stesso s’affrettò ad andarsene fuori, perché l’Eterno l’avea
colpito.
21 Il re Uzzia fu lebbroso fino al giorno della sua morte e stette
nell’infermeria come lebbroso, perché era escluso dalla casa dell’Eterno;
e Jotham, suo figliuolo, era a capo della casa reale e rendea giustizia al
popolo del paese.
22 Il rimanente delle azioni di Uzzia, le prime e le ultime, è stato
scritto dal profeta Isaia, figliuolo di Amots.
23 Uzzia s’addormentò coi suoi padri e fu sepolto coi suoi padri nel campo
delle sepolture destinato ai re, perché si diceva: ‘È lebbroso’. E Jotham,
suo figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Cronache 27
1 Jotham avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici
anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jerusha, figliuola di Tsadok.
2 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea
fatto Uzzia suo padre; soltanto non entrò nel tempio dell’Eterno, e il
popolo continuava a corrompersi.
3 Egli costruì la porta superiore della casa dell’Eterno, e fece molti
lavori sulle mura di Ofel.
4 Costruì parimente delle città nella contrada montuosa di Giuda, e dei
castelli e delle torri nelle foreste.
5 E mosse guerra al re de’ figliuoli di Ammon, e vinse gli Ammoniti. I
figliuoli di Ammon gli diedero quell’anno cento talenti d’argento,
diecimila cori di grano e diecimila d’orzo; e altrettanto gli pagarono il
secondo e il terzo anno.
6 Così Jotham divenne potente, perché camminò con costanza nel cospetto
dell’Eterno, del suo Dio.
7 Il rimanente delle azioni di Jotham, tutte le sue guerre e le sue
imprese si trovano scritte nel libro dei re d’Israele e di Giuda.
8 Avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a
Gerusalemme.
9 Jotham s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide.
Ed Achaz, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Cronache 28
1 Achaz avea vent’anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a
Gerusalemme. Egli non fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, come
avea fatto Davide suo padre;
2 ma seguì la via dei re d’Israele, e fece perfino delle immagini di getto
per i Baali,
3 bruciò dei profumi nella valle del figliuolo di Hinnom, ed arse i suoi
figliuoli nel fuoco, seguendo le abominazioni delle genti che l’Eterno
avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele;
4 e offriva sacrifizi e profumi sugli alti luoghi, sulle colline, e sotto
ogni albero verdeggiante.
5 Perciò l’Eterno, il suo Dio, lo die’ nelle mani del re di Siria; e i
Sirî lo sconfissero, e gli presero un gran numero di prigionieri che
menarono a Damasco. E fu anche dato in mano del re d’Israele, che
gl’inflisse una grande sconfitta.
6 Infatti Pekah, figliuolo di Remalia, uccise in un giorno, in Giuda,
centoventimila uomini, tutta gente valorosa, perché aveano abbandonato
l’Eterno, l’Iddio dei loro padri.
7 Zicri, un prode d’Efraim, uccise Maaseia, figliuolo del re, Azrikam,
maggiordomo della casa reale, ed Elkana, che teneva il secondo posto dopo
il re.
8 E i figliuoli d’Israele menaron via, di tra i loro fratelli,
duecentomila prigionieri, fra donne, figliuoli e figliuole; e ne trassero
pure una gran preda, che portarono a Samaria.
9 Or v’era quivi un profeta dell’Eterno, per nome Oded. Egli uscì incontro
all’esercito che tornava a Samaria, e disse loro: ‘Ecco, l’Eterno, l’Iddio
de’ vostri padri, nella sua ira contro Giuda, ve li ha dati nelle mani; e
voi li avete uccisi con tal furore, ch’è giunto fino al cielo.
10 Ed ora, pretendete di sottomettervi come schiavi e come schiave i
figliuoli e le figliuole di Giuda e di Gerusalemme! Ma voi, voi stessi,
non siete forse colpevoli verso l’Eterno, l’Iddio vostro?
11 Ascoltatemi dunque, e rimandate i prigionieri che avete fatti tra i
vostri fratelli; poiché l’ardente ira dell’Eterno vi sovrasta’.
12 Allora alcuni tra i capi de’ figliuoli d’Efraim, Azaria figliuolo di
Johanan, Berekia figliuolo di Mescillemoth, Ezechia figliuolo di Shallum e
Amasa figliuolo di Hadlai, sorsero contro quelli che tornavano dalla
guerra,
13 e dissero loro: ‘Voi non menerete qua dentro i prigionieri; perché voi
vi proponete cosa che ci renderà colpevoli dinanzi all’Eterno, accrescendo
il numero dei nostri peccati e delle nostre colpe; poiché noi siamo già
grandemente colpevoli, e l’ira dell’Eterno arde contro Israele’.
14 Allora i soldati abbandonarono i prigionieri e la preda in presenza dei
capi e di tutta la raunanza.
15 E gli uomini già ricordati per nome si levarono e presero i
prigionieri; del bottino si servirono per rivestire tutti quelli di loro
ch’erano ignudi; li rivestirono, li calzarono, diedero loro da mangiare e
da bere, li unsero, condussero sopra degli asini tutti quelli che cascavan
dalla fatica, e li menarono a Gerico, la città delle palme, dai loro
fratelli; poi se ne tornarono a Samaria.
16 In quel tempo, il re Achaz mandò a chieder soccorso ai re d’Assiria.
17 - Or gli Edomiti eran venuti di nuovo, aveano sconfitto Giuda e menati
via de’ prigionieri.
18 I Filistei pure aveano invaso le città della pianura e del mezzogiorno
di Giuda, e avean preso Beth-Scemesh, Ajalon, Ghederoth, Soco e le città
che ne dipendevano, Timnah e le città che ne dipendevano, Ghimzo e le
città che ne dipendevano, e vi s’erano stabiliti.
19 Poiché l’Eterno aveva umiliato Giuda a motivo di Achaz, re d’Israele,
perché avea rotto ogni freno in Giuda, e avea commesso ogni sorta
d’infedeltà contro l’Eterno. -
20 E Tilgath-Pilneser, re d’Assiria, mosse contro di lui, lo ridusse alle
strette, e non lo sostenne affatto.
21 Poiché Achaz avea spogliato la casa dell’Eterno, la casa del re e dei
capi, e avea dato tutto al re d’Assiria; ma a nulla gli era giovato.
22 E nel tempo in cui si trovava alle strette, questo medesimo re Achaz
continuò più che mai a commettere delle infedeltà contro l’Eterno.
23 Offrì dei sacrifizi agli dèi di Damasco, che l’avevano sconfitto, e
disse: ‘Giacché gli dèi dei re di Siria aiutan quelli, io offrirò loro de’
sacrifizi ed aiuteranno anche me’. Ma furono invece la rovina di lui e di
tutto Israele.
24 Achaz radunò gli utensili della casa di Dio, fece a pezzi gli utensili
della casa di Dio, chiuse le porte della casa dell’Eterno, si fece degli
altari a tutte le cantonate di Gerusalemme,
25 e stabilì degli alti luoghi in ognuna delle città di Giuda per offrire
dei profumi ad altri dèi. Così provocò ad ira l’Eterno, l’Iddio de’ suoi
padri.
26 Il rimanente delle sue azioni e di tutti i suoi portamenti, i primi e
gli ultimi, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d’Israele.
27 Achaz si addormentò coi suoi padri, e fu sepolto in città, a
Gerusalemme, perché non lo vollero mettere nei sepolcri dei re d’Israele.
Ed Ezechia, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Cronache 29
1 Ezechia avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò
ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abija, figliuola di
Zaccaria.
2 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea
fatto Davide suo padre.
3 Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, riaperse le porte della
casa dell’Eterno, e le restaurò.
4 Fece venire i sacerdoti e i Leviti, li radunò sulla piazza orientale,
5 e disse loro: ‘Ascoltatemi, o Leviti! Ora santificatevi, e santificate
la casa dell’Eterno, dell’Iddio de’ vostri padri, e portate fuori dal
santuario ogni immondezza.
6 Poiché i nostri padri sono stati infedeli e hanno fatto ciò ch’è male
agli occhi dell’Eterno, dell’Iddio nostro, l’hanno abbandonato, han
cessato di volger la faccia verso la dimora dell’Eterno, e le han voltato
le spalle.
7 Ed hanno chiuse le porte del portico, hanno spente le lampade, non hanno
più bruciato profumi né offerto olocausti nel santuario all’Iddio
d’Israele.
8 Perciò l’ira dell’Eterno ha colpito Giuda e Gerusalemme; ed ei li ha
abbandonati alle vessazioni, alla desolazione ed agli scherni, come vedete
con gli occhi vostri.
9 Ed ecco che, a causa di questo, i nostri padri son periti di spada, e i
nostri figliuoli, le nostre figliuole e le nostre mogli sono in cattività.
10 Or io ho in cuore di fare un patto con l’Eterno, coll’Iddio d’Israele,
affinché l’ardore della sua ira si allontani da noi.
11 Figliuoli miei, non siate negligenti; poiché l’Eterno vi ha scelti
affinché stiate davanti a lui per servirgli, per esser suoi ministri, e
per offrirgli profumi’.
12 Allora i Leviti si levarono: Mahath, figliuolo d’Amasai, Joel,
figliuolo di Azaria, de’ figliuoli di Kehath. De’ figliuoli di Merari:
Kish, figliuolo d’Abdi, e Azaria, figliuolo di Jehalleleel. Dei
Ghershoniti: Joah, figliuolo di Zimma, e Eden, figliuolo di Joah.
13 Dei figliuoli di Elitsafan: Scimri e Jeiel. Dei figliuoli di Asaf:
Zaccaria e Mattania.
14 Dei figliuoli di Heman: Jehiel e Scimei. Dei figliuoli di Jeduthun:
Scemaia e Uzziel.
15 Ed essi adunarono i loro fratelli e, dopo essersi santificati, vennero
a purificare la casa dell’Eterno, secondo l’ordine del re, conformemente
alle parole dell’Eterno.
16 E i sacerdoti entrarono nell’interno della casa dell’Eterno per
purificarla, e portaron fuori, nel cortile della casa dell’Eterno, tutte
le immondezze che trovarono nel tempio dell’Eterno; e i Leviti le presero
per portarle fuori e gettarle nel torrente Kidron.
17 Cominciarono queste purificazioni il primo giorno del primo mese; e
l’ottavo giorno dello stesso mese vennero al portico dell’Eterno, e misero
otto giorni a purificare la casa dell’Eterno; il sedicesimo giorno del
primo mese aveano finito.
18 Allora vennero al re Ezechia, nel suo palazzo, e gli dissero: ‘Noi
abbiam purificata tutta la casa dell’Eterno, l’altare degli olocausti con
tutti i suoi utensili, la tavola dei pani della presentazione con tutti i
suoi utensili;
19 come pure abbiamo rimesso in buono stato e purificati tutti gli
utensili che il re Achaz avea profanati durante il suo regno, quando si
rese infedele; ed ecco, stanno davanti all’altare dell’Eterno’.
20 Allora Ezechia, levatosi di buon’ora, adunò i capi della città, e salì
alla casa dell’Eterno.
21 Essi menarono sette giovenchi, sette montoni e sette agnelli; e sette
capri, come sacrifizio per il peccato, a pro del regno, del santuario e di
Giuda. E il re ordinò ai sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, d’offrirli
sull’altare dell’Eterno.
22 I sacerdoti scannarono i giovenchi, e ne raccolsero il sangue, e lo
sparsero sull’altare; scannarono i montoni, e ne sparsero il sangue
sull’altare; e scannarono gli agnelli, e ne sparsero il sangue
sull’altare.
23 Poi menarono i capri del sacrifizio per il peccato, davanti al re e
alla raunanza, e questi posarono su d’essi le loro mani.
24 I sacerdoti li scannarono, e ne offrirono il sangue sull’altare come
sacrifizio per il peccato, per fare l’espiazione dei peccati di tutto
Israele; giacché il re aveva ordinato che si offrisse l’olocausto e il
sacrifizio per il peccato, a pro di tutto Israele.
25 Il re stabilì i Leviti nella casa dell’Eterno, con cembali, con saltèri
e con cetre, secondo l’ordine di Davide, di Gad, il veggente del re, e del
profeta Nathan; poiché tale era il comandamento dato dall’Eterno per mezzo
de’ suoi profeti.
26 E i Leviti presero il loro posto con gli strumenti di Davide; e i
sacerdoti, con le trombe.
27 Allora Ezechia ordinò che si offrisse l’olocausto sull’altare; e nel
momento in cui si cominciò l’olocausto, cominciò pure il canto dell’Eterno
e il suono delle trombe, con l’accompagnamento degli strumenti di Davide,
re d’Israele.
28 E tutta la raunanza si prostrò, e i cantori cominciarono a cantare e le
trombe a sonare; e tutto questo continuò sino alla fine dell’olocausto.
29 E quando l’offerta dell’olocausto fu finita, il re e tutti quelli
ch’erano con lui s’inchinarono e si prostrarono.
30 Poi il re Ezechia e i capi ordinarono ai Leviti di celebrare le lodi
dell’Eterno con le parole di Davide e del veggente Asaf; e quelli le
celebrarono con gioia, e s’inchinarono e si prostrarono.
31 Allora Ezechia prese a dire: ‘Ora che vi siete consacrati all’Eterno,
avvicinatevi, e offrite vittime e sacrifizi di lode nella casa
dell’Eterno’. E la raunanza menò vittime e offrì sacrifizi di azioni di
grazie; e tutti quelli che aveano il cuore ben disposto, offrirono
olocausti.
32 Il numero degli olocausti offerti dalla raunanza fu di settanta
giovenchi, cento montoni, duecento agnelli: tutto per l’olocausto
all’Eterno.
33 E furon pure consacrati seicento buoi e tremila pecore.
34 Ma i sacerdoti erano troppo pochi, e non potevano scorticare tutti gli
olocausti; perciò i loro fratelli, i Leviti, li aiutarono finché l’opera
fu compiuta, e finché gli altri sacerdoti si furono santificati; perché i
Leviti avean messo più rettitudine di cuore a santificarsi, dei sacerdoti.
35 E v’era pure abbondanza d’olocausti, oltre ai grassi de’ sacrifizi
d’azioni di grazie e alle libazioni degli olocausti. Così fu ristabilito
il servizio della casa dell’Eterno.
36 Ed Ezechia e tutto il popolo si rallegrarono che Dio avesse ben
disposto il popolo, perché la cosa s’era fatta subitamente.
2 Cronache 30
1 Poi Ezechia inviò de’ messi a tutto Israele e a Giuda, e scrisse pure
lettere ad Efraim ed a Manasse, perché venissero alla casa dell’Eterno a
Gerusalemme, a celebrar la Pasqua in onore dell’Eterno, dell’Iddio
d’Israele.
2 Il re, i suoi capi e tutta la raunanza, in un consiglio tenuto a
Gerusalemme, avevano deciso di celebrare la Pasqua il secondo mese;
3 giacché non la potevan celebrare al tempo debito, perché i sacerdoti non
s’erano santificati in numero sufficiente, e il popolo non s’era radunato
in Gerusalemme.
4 La cosa piacque al re e a tutta la raunanza;
5 e stabilirono di proclamare un bando per tutto Israele, da Beer-Sceba
fino a Dan, perché la gente venisse a Gerusalemme a celebrar la Pasqua in
onore dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; poiché per l’addietro essa non
era stata celebrata in modo generale, secondo ch’è prescritto.
6 I corrieri dunque andarono con le lettere del re e dei suoi capi per
tutto Israele e Giuda; e, conformemente all’ordine del re, dissero:
‘Figliuoli d’Israele, tornate all’Eterno, all’Iddio d’Abrahamo, d’Isacco e
d’Israele, ond’egli torni al residuo che di voi è scampato dalle mani dei
re d’Assiria.
7 E non siate come i vostri padri e come i vostri fratelli, che sono stati
infedeli all’Eterno, all’Iddio dei loro padri, in guisa ch’ei li ha dati
in preda alla desolazione, come voi vedete.
8 Ora non indurate le vostre cervici, come i padri vostri; date la mano
all’Eterno, venite al suo santuario ch’egli ha santificato in perpetuo, e
servite l’Eterno, il vostro Dio, onde l’ardente ira sua si ritiri da voi.
9 Poiché, se tornate all’Eterno, i vostri fratelli e i vostri figliuoli
troveranno pietà in quelli che li hanno menati schiavi, e ritorneranno in
questo paese; giacché l’Eterno, il vostro Dio, è clemente e
misericordioso, e non volgerà la faccia lungi da voi, se a lui tornate’.
10 Quei corrieri dunque passarono di città in città nel paese di Efraim e
di Manasse, e fino a Zabulon; ma la gente si facea beffe di loro e li
scherniva.
11 Nondimeno, alcuni uomini di Ascer, di Manasse e di Zabulon si
umiliarono, e vennero a Gerusalemme.
12 Anche in Giuda la mano di Dio operò in guisa da dar loro un medesimo
cuore per mettere ad effetto l’ordine del re e dei capi, secondo la parola
dell’Eterno.
13 Un gran popolo si riunì a Gerusalemme per celebrare la festa degli
azzimi, il secondo mese: fu una raunanza immensa.
14 Si levarono e tolsero via gli altari sui quali si offrivan sacrifizi a
Gerusalemme, tolsero via tutti gli altari sui quali si offrivan profumi, e
li gettarono nel torrente Kidron.
15 Poi immolarono l’agnello pasquale, il quattordicesimo giorno del
secondo mese. I sacerdoti e i Leviti, i quali, presi da vergogna, s’eran
santificati, offrirono olocausti nella casa dell’Eterno;
16 e occuparono il posto assegnato loro dalla legge di Mosè, uomo di Dio.
I sacerdoti facevano l’aspersione del sangue, che ricevevano dalle mani
de’ Leviti.
17 Siccome ve n’erano molti, nella raunanza, che non s’erano santificati,
i Leviti aveano l’incarico d’immolare gli agnelli pasquali, consacrandoli
all’Eterno, per tutti quelli che non eran puri.
18 Poiché una gran parte del popolo, molti d’Efraim, di Manasse, d’Issacar
e di Zabulon non s’erano purificati, e mangiarono la Pasqua, senza
conformarsi a quello ch’è scritto. Ma Ezechia pregò per loro, dicendo:
19 ‘L’Eterno, che è buono, perdoni a chiunque ha disposto il proprio cuore
alla ricerca di Dio, dell’Eterno, ch’è l’Iddio de’ suoi padri, anche
senz’avere la purificazione richiesta dal santuario’.
20 E l’Eterno esaudì Ezechia, e perdonò al popolo.
21 Così i figliuoli d’Israele che si trovarono a Gerusalemme, celebrarono
la festa degli azzimi per sette giorni con grande allegrezza; e ogni
giorno i Leviti e i sacerdoti celebravano l’Eterno con gli strumenti
consacrati ad accompagnar le sue lodi.
22 Ezechia parlò al cuore di tutti i Leviti che mostravano grande
intelligenza nel servizio dell’Eterno; e si fecero i pasti della festa
durante i sette giorni, offrendo sacrifizi di azioni di grazie, e lodando
l’Eterno, l’Iddio dei loro padri.
23 E tutta la raunanza deliberò di celebrare la festa per altri sette
giorni; e la celebrarono con allegrezza durante questi sette giorni;
24 poiché Ezechia, re di Giuda, avea donato alla raunanza mille giovenchi
e settemila pecore, e i capi pure avean donato alla raunanza mille tori e
diecimila pecore; e i sacerdoti in gran numero, s’erano santificati.
25 Tutta la raunanza di Giuda, i sacerdoti, i Leviti, tutta la raunanza di
quelli venuti da Israele e gli stranieri giunti dal paese d’Israele o
stabiliti in Giuda, furono in festa.
26 Così vi fu gran gioia in Gerusalemme; dal tempo di Salomone, figliuolo
di Davide, re d’Israele, non v’era stato nulla di simile in Gerusalemme.
27 Poi i sacerdoti Leviti si levarono e benedissero il popolo, e la loro
voce fu udita, e la loro preghiera giunse fino al cielo, fino alla santa
dimora dell’Eterno.
2 Cronache 31
1 Quando tutte queste cose furon compiute, tutti gl’Israeliti che si
trovavano quivi partirono per le città di Giuda, e frantumarono le statue,
abbatterono gl’idoli d’Astarte, demolirono gli alti luoghi e gli altari in
tutto Giuda e Beniamino, e in Efraim e in Manasse, in guisa che nulla più
ne rimase. Poi tutti i figliuoli d’Israele se ne tornarono nelle loro
città, ciascuno nel proprio possesso.
2 Ezechia ristabilì le classi de’ sacerdoti e de’ Leviti nelle loro
funzioni, ognuno secondo il genere del suo servizio, sacerdoti e Leviti,
per gli olocausti e i sacrifizi di azioni di grazie, per il servizio, per
la lode e per il canto, entro le porte del campo dell’Eterno.
3 Stabilì pure la parte che il re preleverebbe dai suoi beni per gli
olocausti, per gli olocausti del mattino e della sera, per gli olocausti
dei sabati, dei novilunî e delle feste, come sta scritto nella legge
dell’Eterno;
4 e ordinò al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di dare ai sacerdoti e
ai Leviti la loro parte, affinché potessero darsi all’adempimento della
legge dell’Eterno.
5 Non appena quest’ordine fu pubblicato, i figliuoli d’Israele dettero in
gran quantità le primizie del grano, del vino, dell’olio, del miele, e di
tutti i prodotti dei campi; e portarono la decima d’ogni cosa, in
abbondanza.
6 I figliuoli d’Israele e di Giuda che abitavano nelle città di Giuda
menarono anch’essi la decima dei buoi e delle pecore, e la decima delle
cose sante che erano consacrate all’Eterno, al loro Dio, e delle quali si
fecero tanti mucchi.
7 Cominciarono a fare que’ mucchi il terzo mese, e finirono il settimo
mese.
8 Ezechia e i capi vennero a vedere que’ mucchi, e benedissero l’Eterno e
il suo popolo d’Israele.
9 Ed Ezechia interrogò i sacerdoti e i Leviti, relativamente a que’
mucchi;
10 e il sommo sacerdote Azaria, della casa di Tsadok, gli rispose: ‘Da che
s’è cominciato a portar le offerte nella casa dell’Eterno, noi abbiam
mangiato, ci siamo saziati, e v’è rimasta roba in abbondanza, perché
l’Eterno ha benedetto il suo popolo; ed ecco qui la gran quantità ch’è
rimasta’.
11 Allora Ezechia ordinò che si preparassero delle stanze nella casa
dell’Eterno; e furon preparate.
12 E vi riposero fedelmente le offerte, la decima e le cose consacrate;
Conania, il Levita, n’ebbe la sovrintendenza, e Scimei, suo fratello,
veniva in secondo luogo.
13 Jehiel, Ahazia, Nahath, Asahel, Jerimoth, Jozabad, Eliel, Ismakia,
Mahath e Benaia erano impiegati sotto la direzione di Conania e del suo
fratello Scimei, per ordine del re Ezechia e d’Azaria, capo della casa di
Dio.
14 Il Levita Kore, figliuolo di Imna, guardiano della porta orientale, era
preposto ai doni volontari fatti a Dio per distribuire le offerte fatte
all’Eterno e le cose santissime.
15 Sotto di lui stavano Eden, Miniamin, Jeshua, Scemaia, Amaria, Scecania,
nelle città dei sacerdoti, come uomini di fiducia, per fare le
distribuzioni ai loro fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi,
16 eccettuati i maschi ch’erano registrati nelle loro genealogie dall’età
di tre anni in su, cioè tutti quelli che entravano giornalmente nella casa
dell’Eterno per fare il loro servizio secondo le loro funzioni e secondo
le loro classi.
17 (La registrazione dei sacerdoti si faceva secondo le loro case
patriarcali, e quella dei Leviti dall’età di vent’anni in su, secondo le
loro funzioni e secondo le loro classi).
18 Dovean fare le distribuzioni a quelli di tutta la raunanza ch’eran
registrati con tutti i loro bambini, con le loro mogli, coi loro figliuoli
e con le loro figliuole; poiché nel loro ufficio di fiducia amministravano
i doni sacri.
19 E per i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, che dimoravano in campagna, nei
contadi delle loro città, v’erano in ogni città degli uomini designati per
nome per distribuire le porzioni a tutti i maschi di tra i sacerdoti, e a
tutti i Leviti registrati nelle genealogie.
20 Ezechia fece così per tutto Giuda; fece ciò ch’è buono, retto e vero
dinanzi all’Eterno, al suo Dio.
21 In tutto quello che prese a fare per il servizio della casa di Dio, per
la legge e per i comandamenti, cercando il suo Dio, mise tutto il cuore
nell’opera sua, e prosperò.
2 Cronache 32
1 Dopo queste cose e questi atti di fedeltà di Ezechia, Sennacherib, re
d’Assiria, venne, entrò in Giuda, e cinse d’assedio le città fortificate,
con l’intenzione d’impadronirsene.
2 E quando Ezechia vide che Sennacherib era giunto e si proponeva
d’attaccar Gerusalemme,
3 deliberò coi suoi capi e con i suoi uomini valorosi di turar le sorgenti
d’acqua ch’eran fuori della città; ed essi gli prestarono aiuto.
4 Si radunò dunque un gran numero di gente e turarono tutte le sorgenti e
il torrente che scorreva attraverso il paese. ‘E perché’, dicevan essi, ‘i
re d’Assiria, venendo, troverebbero essi abbondanza d’acqua?’
5 Ezechia prese animo, ricostruì tutte le mura dov’erano rotte, rialzò le
torri, costruì l’altro muro di fuori, fortificò Millo nella città di
Davide, e fece fare gran quantità d’armi e di scudi.
6 Diede dei capi militari al popolo, li riunì presso di sé sulla piazza
della porta della città, e parlò al loro cuore, dicendo:
7 ‘Siate forti, e fatevi animo! Non temete e non vi sgomentate a motivo
del re d’Assiria e della gran gente che l’accompagna; giacché con noi è
uno più grande di ciò ch’è con lui.
8 Con lui è un braccio di carne; con noi è l’Eterno, il nostro Dio, per
aiutarci e combattere le nostre battaglie’. E il popolo fu rassicurato
dalle parole di Ezechia, re di Giuda.
9 Dopo questo, Sennacherib, re d’Assiria, mentre stava di fronte a Lakis
con tutte le sue forze, mandò i suoi servi a Gerusalemme per dire a
Ezechia, re di Giuda, e a tutti que’ di Giuda che si trovavano a
Gerusalemme:
10 ‘Così parla Sennacherib, re degli Assiri: In chi confidate voi per
rimanervene così assediati in Gerusalemme?
11 Ezechia non v’inganna egli per ridurvi a morir di fame e di sete,
quando dice: - L’Eterno, il nostro Dio, ci libererà dalle mani del re
d’Assiria? -
12 Non è egli lo stesso Ezechia che ha soppresso gli alti luoghi e gli
altari dell’Eterno, e che ha detto a Giuda e a Gerusalemme: - Voi
adorerete dinanzi a un unico altare e su quello offrirete profumi? -
13 Non sapete voi quello che io e i miei padri abbiam fatto a tutti i
popoli degli altri paesi? Gli dèi delle nazioni di que’ paesi hanno essi
potuto liberare i loro paesi dalla mia mano?
14 Qual è fra tutti gli dèi di queste nazioni che i miei padri hanno
sterminate, quello che abbia potuto liberare il suo popolo dalla mia mano?
E potrebbe il vostro Dio liberar voi dalla mia mano?!
15 Or dunque Ezechia non v’inganni e non vi seduca in questa maniera; non
gli prestate fede! Poiché nessun dio d’alcuna nazione o d’alcun regno ha
potuto liberare il suo popolo dalla mia mano o dalla mano de’ miei padri;
quanto meno potrà l’Iddio vostro liberar voi dalla mia mano!’
16 I servi di Sennacherib parlarono ancora contro l’Eterno Iddio e contro
il suo servo Ezechia.
17 Sennacherib scrisse pure delle lettere, insultando l’Eterno, l’Iddio
d’Israele, e parlando contro di lui, in questi termini: ‘Come gli dèi
delle nazioni degli altri paesi non han potuto liberare i loro popoli
dalla mia mano, così neanche l’Iddio d’Ezechia potrà liberare dalla mia
mano il popolo suo’.
18 I servi di Sennacherib gridarono ad alta voce, in lingua giudaica,
rivolgendosi al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per
spaventarlo e atterrirlo, e potersi così impadronire della città.
19 E parlarono dell’Iddio di Gerusalemme come degli dèi dei popoli della
terra, che sono opera di mano d’uomo.
20 Allora il re Ezechia e il profeta Isaia, figliuolo di Amots, pregarono
a questo proposito, e alzarono fino al cielo il loro grido.
21 E l’Eterno mandò un angelo che sterminò nel campo del re d’Assiria
tutti gli uomini forti e valorosi, i principi ed i capi. E il re se ne
tornò svergognato al suo paese. E come fu entrato nella casa del suo dio,
i suoi propri figliuoli lo uccisero quivi di spada.
22 Così l’Eterno salvò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di
Sennacherib, re d’Assiria, e dalla mano di tutti gli altri, e li protesse
d’ogn’intorno.
23 E molti portarono a Gerusalemme delle offerte all’Eterno, e degli
oggetti preziosi a Ezechia, re di Giuda, il quale, da allora, sorse in
gran considerazione agli occhi di tutte le nazioni.
24 In quel tempo, Ezechia fu malato a morte; egli pregò l’Eterno, e
l’Eterno gli parlò, e gli concesse un segno.
25 Ma Ezechia non fu riconoscente del beneficio che avea ricevuto; giacché
il suo cuore s’inorgoglì, e l’ira dell’Eterno si volse contro di lui,
contro Giuda e contro Gerusalemme.
26 Nondimeno Ezechia si umiliò dell’essersi inorgoglito in cuor suo: tanto
egli, quanto gli abitanti di Gerusalemme; perciò l’ira dell’Eterno non
venne sopra loro durante la vita d’Ezechia.
27 Ezechia ebbe immense ricchezze e grandissima gloria: e si fece de’
tesori per riporvi argento, oro, pietre preziose, aromi, scudi, ogni sorta
d’oggetti di valore;
28 de’ magazzini per i prodotti di grano, vino, olio; delle stalle per
ogni sorta di bestiame, e degli ovili per le pecore.
29 Si edificò delle città, ed ebbe greggi e mandre in abbondanza, perché
Dio gli avea dato dei beni in gran copia.
30 Ezechia fu quegli che turò la sorgente superiore delle acque di Ghihon,
che condusse giù direttamente, dal lato occidentale della città di Davide.
Ezechia riuscì felicemente in tutte le sue imprese.
31 Nondimeno, quando i capi di Babilonia gl’inviarono de’ messi per
informarsi del prodigio ch’era avvenuto nel paese, Iddio lo abbandonò, per
metterlo alla prova, affin di conoscere tutto quello ch’egli aveva in
cuore.
32 Le rimanenti azioni di Ezechia e le sue opere pie trovansi scritte
nella visione del profeta Isaia, figliuolo d’Amots, inserita nel libro dei
re di Giuda e d’Israele.
33 Ezechia s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto sulla salita dei
sepolcri de’ figliuoli di Davide; e alla sua morte, tutto Giuda e gli
abitanti di Gerusalemme gli resero onore. E Manasse, suo figliuolo, regnò
in luogo suo.
2 Cronache 33
1 Manasse avea dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò
cinquantacinque anni a Gerusalemme.
2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, seguendo le abominazioni
delle nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele.
3 Riedificò gli alti luoghi che Ezechia suo padre avea demoliti, eresse
altari ai Baali, fece degl’idoli d’Astarte, e adorò tutto l’esercito del
cielo e lo servì.
4 Eresse pure degli altari ad altri dèi nella casa dell’Eterno, riguardo
alla quale l’Eterno avea detto: ‘In Gerusalemme sarà in perpetuo il mio
nome!’
5 Eresse altari a tutto l’esercito del cielo nei due cortili della casa
dell’Eterno.
6 Fece passare i suoi figliuoli pel fuoco nella valle del figliuolo di
Hinnom; si dette alla magia, agl’incantesimi, alla stregoneria, e istituì
di quelli che evocavano gli spiriti e predicevan l’avvenire; s’abbandonò
interamente a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo ad
ira.
7 Mise l’immagine scolpita dell’idolo che avea fatto, nella casa di Dio,
riguardo alla quale Dio avea detto a Davide e a Salomone suo figliuolo:
‘In questa casa, e a Gerusalemme, che io ho scelta fra tutte le tribù
d’Israele, porrò il mio nome in perpetuo;
8 e farò che Israele non muova più il piede dal paese ch’io ho assegnato
ai vostri padri, purché essi abbian cura di mettere in pratica tutto
quello che ho loro comandato, cioè tutta la legge, i precetti e le
prescrizioni, dati per mezzo di Mosè’.
9 Ma Manasse indusse Giuda e gli abitanti di Gerusalemme a sviarsi, e a
far peggio delle nazioni che l’Eterno avea distrutte d’innanzi ai
figliuoli d’Israele.
10 L’Eterno parlò a Manasse e al suo popolo, ma essi non ne fecero caso.
11 Allora l’Eterno fece venire contro di loro i capi dell’esercito del re
d’Assiria, che misero Manasse ne’ ferri; e, legatolo con catene di rame,
lo menarono a Babilonia.
12 E quand’ei fu in distretta, implorò l’Eterno, il suo Dio, e s’umiliò
profondamente davanti all’Iddio de’ suoi padri.
13 A lui rivolse le sue preghiere, ed egli s’arrese ad esse, esaudì le sue
supplicazioni, e lo ricondusse a Gerusalemme nel suo regno. Allora Manasse
riconobbe che l’Eterno è Dio.
14 Dopo questo, Manasse costruì, fuori della città di Davide, a occidente,
verso Ghihon nella valle, un muro che si prolungava fino alla porta dei
pesci; lo fe’ girare attorno ad Ofel, e lo tirò su a grande altezza; e
pose dei capi militari in tutte le città fortificate di Giuda;
15 e tolse dalla casa dell’Eterno gli dèi stranieri e l’idolo, abbatté
tutti gli altari che aveva costruiti sul monte della casa dell’Eterno e a
Gerusalemme, e gettò tutto fuori della città.
16 Poi ristabilì l’altare dell’Eterno e v’offrì sopra dei sacrifizi di
azioni di grazie e di lode, e ordinò a Giuda che servisse all’Eterno,
all’Iddio d’Israele.
17 Nondimeno il popolo continuava a offrir sacrifizi sugli alti luoghi;
però, soltanto all’Eterno, al suo Dio.
18 Il rimanente delle azioni di Manasse, la preghiera che rivolse al suo
Dio, e le parole che i veggenti gli rivolsero nel nome dell’Eterno,
dell’Iddio d’Israele, son cose scritte nella storia dei re d’Israele.
19 E la sua preghiera, e come Dio s’arrese ad essa, tutti i suoi peccati e
tutte le sue infedeltà, i luoghi dove costruì degli alti luoghi e pose
degli idoli d’Astarte e delle immagini scolpite, prima che si fosse
umiliato, sono cose scritte nel libro di Hozai.
20 Poi Manasse s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto in casa sua. E
Amon, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
21 Amon avea ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni a
Gerusalemme.
22 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Manasse
suo padre; offriva sacrifizi a tutte le immagini scolpite fatte da Manasse
suo padre, e le serviva.
23 Egli non s’umiliò dinanzi all’Eterno, come s’era umiliato Manasse suo
padre; anzi Amon si rese sempre più colpevole.
24 E i suoi servi ordirono una congiura contro di lui, e lo uccisero in
casa sua.
25 Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avean congiurato
contro il re Amon, e fece re, in sua vece, Giosia suo figliuolo.
2 Cronache 34
1 Giosia aveva otto anni quando cominciò a regnare, e regnò trentun anni a
Gerusalemme.
2 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, e camminò per le vie
di Davide suo padre senza scostarsene né a destra né a sinistra.
3 L’ottavo anno del suo regno, mentre era ancora giovinetto, cominciò a
cercare l’Iddio di Davide suo padre; e il dodicesimo anno cominciò a
purificare Giuda e Gerusalemme dagli alti luoghi, dagl’idoli d’Astarte,
dalle immagini scolpite e dalle immagini fuse.
4 E in sua presenza furon demoliti gli altari de’ Baali e abbattute le
colonne solari che v’eran sopra; e frantumò gl’idoli d’Astarte, le
immagini scolpite e le statue; e le ridusse in polvere, che sparse sui
sepolcri di quelli che aveano offerto loro de’ sacrifizi;
5 e bruciò le ossa dei sacerdoti sui loro altari, e così purificò Giuda e
Gerusalemme.
6 Lo stesso fece nelle città di Manasse, d’Efraim, di Simeone, e fino a
Neftali: da per tutto, in mezzo alle loro rovine,
7 demolì gli altari, frantumò e ridusse in polvere gl’idoli d’Astarte e le
immagini scolpite, abbatté tutte le colonne solari in tutto il paese
d’Israele, e tornò a Gerusalemme.
8 L’anno diciottesimo del suo regno, dopo aver purificato il paese e la
casa dell’Eterno, mandò Shafan, figliuolo di Atsalia, Maaseia, governatore
della città, e Joah, figliuolo di Joachaz, l’archivista, per restaurare la
casa dell’Eterno, del suo Dio.
9 E quelli si recarono dal sommo sacerdote Hilkia, e fu loro consegnato il
danaro ch’era stato portato nella casa di Dio, e che i Leviti custodi
della soglia aveano raccolto in Manasse, in Efraim, in tutto il rimanente
d’Israele, in tutto Giuda e Beniamino, e fra gli abitanti di Gerusalemme.
10 Ed essi lo rimisero nelle mani dei direttori preposti ai lavori della
casa dell’Eterno, e i direttori lo dettero a quelli che lavoravano nella
casa dell’Eterno per ripararla e restaurarla.
11 Lo dettero ai legnaiuoli ed ai costruttori, per comprar delle pietre da
tagliare, e del legname per l’armatura e la travatura delle case che i re
di Giuda aveano distrutte.
12 E quegli uomini facevano il loro lavoro con fedeltà; e ad essi eran
preposti Jahath e Obadia, Leviti di tra i figliuoli di Merari, e Zaccaria
e Meshullam di tra i figliuoli di Kehath, per la direzione e tutti quelli
tra i Leviti ch’erano abili a sonare strumenti musicali.
13 Questi sorvegliavan pure i portatori di pesi, e dirigevano tutti gli
operai occupati ne’ diversi lavori; e fra i Leviti addetti a que’ lavori
ve n’eran di quelli ch’erano segretari, commissari, portinai.
14 Or mentre si traeva fuori il danaro ch’era stato portato nella casa
dell’Eterno, il sacerdote Hilkia trovò il libro della Legge dell’Eterno,
data per mezzo di Mosè.
15 E Hilkia parlò a Shafan, il segretario, e gli disse: ‘Ho trovato nella
casa dell’Eterno il libro della legge’. E Hilkia diede il libro a Shafan.
16 E Shafan portò il libro al re, e gli fece al tempo stesso la sua
relazione, dicendo: ‘I tuoi servi hanno fatto tutto quello ch’è stato loro
ordinato.
17 Hanno versato il danaro che s’è trovato nella casa dell’Eterno, e
l’hanno consegnato a quelli che son preposti ai lavori e agli operai’.
18 E Shafan, il segretario, disse ancora al re: ‘Il sacerdote Hilkia m’ha
dato un libro’. E Shafan lo lesse in presenza del re.
19 Quando il re ebbe udite le parole della legge, si stracciò le vesti.
20 Poi il re diede quest’ordine a Hilkia, ad Ahikam, figliuolo di Shafan,
ad Abdon, figliuolo di Mica, a Shafan il segretario, e ad Asaia, servo del
re:
21 ‘Andate a consultare l’Eterno per me e per ciò che rimane d’Israele e
di Giuda, riguardo alle parole di questo libro che s’è trovato; giacché
grande è l’ira dell’Eterno che s’è riversata su noi, perché i nostri padri
non hanno osservata la parola dell’Eterno, e non hanno messo in pratica
tutto quello ch’è scritto in questo libro’.
22 Hilkia e quelli che il re avea designati andarono dalla profetessa
Hulda, moglie di Shallum, figliuolo di Tokhath, figliuolo di Hasra, il
guardaroba. Essa dimorava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quelli
le parlarono nel senso indicato dal re.
23 Ed ella disse loro: ‘Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Dite
all’uomo che vi ha mandati da me:
24 - Così dice l’Eterno: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo
luogo e sopra i suoi abitanti, farò venire tutte le maledizioni che sono
scritte nel libro, ch’è stato letto in presenza del re di Giuda.
25 Poiché essi m’hanno abbandonato ed hanno offerto profumi ad altri dèi
per provocarmi ad ira con tutte le opere delle loro mani, la mia ira s’è
riversata su questo luogo, e non si estinguerà. -
26 Quanto al re di Giuda che v’ha mandati a consultare l’Eterno, gli
direte questo: Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo alle parole
che tu hai udite:
27 Giacché il tuo cuore è stato toccato, giacché ti sei umiliato dinanzi a
Dio, udendo le sue parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti,
giacché ti sei umiliato dinanzi a me e ti sei stracciate le vesti e hai
pianto dinanzi a me, anch’io t’ho ascoltato, dice l’Eterno.
28 Ecco, io ti riunirò coi tuoi padri, e sarai raccolto in pace nel tuo
sepolcro; e gli occhi tuoi non vedranno tutte le sciagure ch’io farò
venire su questo luogo e sopra i suoi abitanti’. E quelli riferirono al re
la risposta.
29 Allora il re mandò a far raunare presso di sé tutti gli anziani di
Giuda e di Gerusalemme.
30 E il re salì alla casa dell’Eterno con tutti gli uomini di Giuda, tutti
gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti e i Leviti, e tutto il popolo,
grandi e piccoli, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del
patto, ch’era stato trovato nella casa dell’Eterno.
31 Il re, stando in piedi sul palco, fece un patto dinanzi all’Eterno,
impegnandosi di seguire l’Eterno, d’osservare i suoi comandamenti, i suoi
precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per
mettere in pratica le parole del patto scritte in quel libro.
32 E fece aderire al patto tutti quelli che si trovavano a Gerusalemme e
in Beniamino; e gli abitanti di Gerusalemme si conformarono al patto di
Dio, dell’Iddio de’ loro padri.
33 E Giosia fece sparire tutte le abominazioni da tutti i paesi che
appartenevano ai figliuoli d’Israele, e impose a tutti quelli che si
trovavano in Israele, di servire all’Eterno, al loro Dio. Durante tutto il
tempo della vita di Giosia essi non cessarono di seguire l’Eterno, l’Iddio
dei loro padri.
2 Cronache 35
1 Giosia celebrò la Pasqua in onore dell’Eterno a Gerusalemme; e l’agnello
pasquale fu immolato il quattordicesimo giorno del mese.
2 Egli stabilì i sacerdoti nei loro uffici, e li incoraggiò a compiere il
servizio nella casa dell’Eterno.
3 E disse ai Leviti che ammaestravano tutto Israele ed erano consacrati
all’Eterno: ‘Collocate pure l’arca santa nella casa che Salomone,
figliuolo di Davide, re d’Israele, ha edificata; voi non dovete più
portarla sulle spalle; ora servite l’Eterno, il vostro Dio, e il suo
popolo d’Israele;
4 e tenetevi pronti secondo le vostre case patriarcali, secondo le vostre
classi, conformemente a quello che hanno disposto per iscritto Davide, re
d’Israele e Salomone suo figliuolo;
5 e statevene nel santuario secondo i rami delle case patriarcali dei
vostri fratelli, figliuoli del popolo, e secondo la classificazione della
casa paterna dei Leviti.
6 Immolate la Pasqua, santificatevi, e preparatela per i vostri fratelli,
conformandovi alla parola dell’Eterno trasmessa per mezzo di Mosè’.
7 Giosia diede alla gente del popolo, a tutti quelli che si trovavan
quivi, del bestiame minuto: agnelli e capretti, in numero di trentamila:
tutti per la Pasqua; e tremila buoi; e questo proveniva dai beni
particolari del re.
8 E i suoi principi fecero anch’essi un dono spontaneo al popolo, ai
sacerdoti ed ai Leviti. Hilkia, Zaccaria e Jehiel, conduttori della casa
di Dio, dettero ai sacerdoti per i sacrifizi della Pasqua, duemila
seicento capi di minuto bestiame e trecento buoi.
9 Conania, Scemaia e Nethaneel suoi fratelli, e Hashabia, Jeiel e Jozabad,
capi dei Leviti, dettero ai Leviti, per i sacrifizi della Pasqua,
cinquemila capi di minuto bestiame e cinquecento buoi.
10 Così, il servizio essendo preparato, i sacerdoti si misero al loro
posto; e così pure i Leviti, secondo le loro classi, conformemente
all’ordine del re.
11 Poi fu immolata la Pasqua; i sacerdoti sparsero il sangue ricevuto
dalle mani dei Leviti, e questi scorticarono le vittime.
12 E i Leviti misero da parte quello che doveva essere arso, per darlo ai
figliuoli del popolo, secondo i rami delle case paterne, perché
l’offrissero all’Eterno, secondo ch’è scritto nel libro di Mosè. E lo
stesso fecero per i buoi.
13 Poi arrostirono le vittime pasquali sul fuoco, secondo ch’è prescritto;
ma le altre vivande consacrate le cossero in pignatte, in caldaie ed in
pentole, e s’affrettarono a portarle a tutti i figliuoli del popolo.
14 Poi prepararono la Pasqua per sé stessi e per i sacerdoti, perché i
sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, furono occupati fino alla notte a mettere
sull’altare ciò che doveva esser arso, e i grassi; perciò i Leviti fecero
i preparativi per se stessi e per i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne.
15 I cantori, figliuoli d’Asaf, erano al loro posto, conformemente
all’ordine di Davide, d’Asaf, di Heman e di Jeduthun, il veggente del re;
e i portinai stavano a ciascuna porta; essi non ebbero bisogno
d’allontanarsi dal loro servizio, perché i Leviti, loro fratelli,
preparavan la Pasqua per loro.
16 Così, in quel giorno, tutto il servizio dell’Eterno fu preparato per
far la Pasqua e per offrire olocausti sull’altare dell’Eterno,
conformemente all’ordine del re Giosia.
17 I figliuoli d’Israele che si trovavan quivi, celebrarono allora la
Pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni.
18 Nessuna Pasqua, come quella, era stata celebrata in Israele dai giorni
del profeta Samuele; né alcuno dei re d’Israele avea celebrato una Pasqua
pari a quella celebrata da Giosia, dai sacerdoti e dai Leviti, da tutto
Giuda e Israele che si trovavan colà, e dagli abitanti di Gerusalemme.
19 Questa Pasqua fu celebrata il diciottesimo anno del regno di Giosia.
20 Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe restaurato il tempio, Neco, re
d’Egitto, salì per combattere a Carkemish, sull’Eufrate; e Giosia gli
mosse contro.
21 Ma Neco gl’inviò dei messi per dirgli: ‘Che v’è egli fra me e te, o re
di Giuda? Io non salgo oggi contro di te, ma contro una casa con la quale
sono in guerra; e Dio m’ha comandato di far presto; bada dunque di non
opporti a Dio, il quale è meco, affinch’egli non ti distrugga’.
22 Ma Giosia non volle tornare indietro; anzi, si travestì per assalirlo,
e non diede ascolto alle parole di Neco, che venivano dalla bocca di Dio.
E venne a dar battaglia nella valle di Meghiddo.
23 E gli arcieri tirarono al re Giosia; e il re disse ai suoi servi:
‘Portatemi via di qui, perché son ferito gravemente’.
24 I suoi servi lo tolsero dal carro e lo misero sopra un secondo carro
ch’era pur suo, e lo menarono a Gerusalemme. E morì, e fu sepolto nel
sepolcreto de’ suoi padri. Tutto Giuda e Gerusalemme piansero Giosia.
25 Geremia compose un lamento sopra Giosia; e tutti i cantori e tutte le
cantatrici hanno parlato di Giosia nei loro lamenti fino al dì d’oggi, e
ne hanno stabilito un’usanza in Israele. Essi si trovano scritti tra i
lamenti.
26 Il rimanente delle azioni di Giosia, le sue opere pie secondo i
precetti della legge dell’Eterno,
27 le sue azioni prime ed ultime, sono cose scritte nel libro dei re
d’Israele e di Giuda.
2 Cronache 36
1 Allora il popolo del paese prese Joachaz, figliuolo di Giosia, e lo fece
re a Gerusalemme, in luogo di suo padre.
2 Joachaz avea ventitre anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a
Gerusalemme.
3 Il re d’Egitto lo depose a Gerusalemme, e gravò il paese di un’indennità
di cento talenti d’argento e d’un talento d’oro.
4 E il re d’Egitto fece re sopra Giuda e sopra Gerusalemme Eliakim,
fratello di Joachaz, e gli mutò il nome in quello di Joiakim. Neco prese
Joachaz, fratello di lui, e lo menò in Egitto.
5 Joiakim avea venticinque anni quando cominciò a regnare; regnò undici
anni a Gerusalemme, e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, il suo
Dio.
6 Nebucadnetsar, re di Babilonia, salì contro di lui, e lo legò con catene
di rame per menarlo a Babilonia.
7 Nebucadnetsar portò pure a Babilonia parte degli utensili della casa
dell’Eterno, e li mise nel suo palazzo a Babilonia.
8 Il rimanente delle azioni di Joiakim, le abominazioni che commise e
tutto quello di cui si rese colpevole, sono cose scritte nel libro dei re
d’Israele e di Giuda. E Joiakin suo figliuolo, regnò in luogo suo.
9 Joiakin aveva otto anni quando cominciò a regnare; regnò tre mesi e
dieci giorni a Gerusalemme, e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno.
10 L’anno seguente il re Nebucadnetsar mandò a prenderlo, lo fece menare a
Babilonia con gli utensili preziosi della casa dell’Eterno, e fece re di
Giuda e di Gerusalemme Sedekia, fratello di Joiakin.
11 Sedekia avea ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a
Gerusalemme undici anni.
12 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, del suo Dio, e non
s’umiliò dinanzi al profeta Geremia, che gli parlava da parte dell’Eterno.
13 E si ribellò pure a Nebucadnetsar, che l’avea fatto giurare nel nome di
Dio; e indurò la sua cervice ed il suo cuore rifiutando di convertirsi
all’Eterno, all’Iddio d’Israele.
14 Tutti i capi dei sacerdoti e il popolo moltiplicarono anch’essi le loro
infedeltà, seguendo tutte le abominazioni delle genti; e contaminarono la
casa dell’Eterno, ch’egli avea santificata a Gerusalemme.
15 E l’Eterno, l’Iddio de’ loro padri, mandò loro a più riprese degli
ammonimenti, per mezzo dei suoi messaggeri poiché voleva risparmiare il
suo popolo e la sua propria dimora:
16 ma quelli si beffarono de’ messaggeri di Dio, sprezzarono le sue parole
e schernirono i suoi profeti, finché l’ira dell’Eterno contro il suo
popolo arrivò al punto che non ci fu più rimedio.
17 Allora egli fece salire contro ad essi il re dei Caldei, che uccise di
spada i loro giovani nella casa del loro santuario, e non risparmiò né
giovane, né fanciulla, né vecchiaia, né canizie. L’Eterno gli diè nelle
mani ogni cosa.
18 Nebucadnetsar portò a Babilonia tutti gli utensili della casa di Dio,
grandi e piccoli, i tesori della casa dell’Eterno, e i tesori del re e dei
suoi capi.
19 I Caldei incendiarono la casa di Dio, demolirono le mura di
Gerusalemme, dettero alle fiamme tutti i suoi palazzi, e ne distrussero
tutti gli oggetti preziosi.
20 E Nebucadnetsar, menò in cattività a Babilonia quelli ch’erano scampati
dalla spada; ed essi furono assoggettati a lui ed ai suoi figliuoli, fino
all’avvento del regno di Persia
21 (affinché s’adempisse la parola dell’Eterno pronunziata per bocca di
Geremia), fino a che il paese avesse goduto de’ suoi sabati; difatti esso
dovette riposare per tutto il tempo della sua desolazione, finché furon
compiuti i settant’anni.
22 Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché s’adempisse la parola
dell’Eterno pronunziata per bocca di Geremia, l’Eterno destò lo spirito di
Ciro, re di Persia, il quale, a voce e per iscritto, fece pubblicare per
tutto il suo regno quest’editto:
23 ‘Così dice Ciro, re di Persia: L’Eterno, l’Iddio de’ cieli, m’ha dato
tutti i regni della terra, ed egli m’ha comandato di edificargli una casa
in Gerusalemme, ch’è in Giuda. Chiunque tra voi è del suo popolo, sia
l’Eterno, il suo Dio, con lui, e parta!’
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